Cap. VII
Un bel sogno dopo l'altro, non c'è che dire. Fino a pochi istanti prima stavo sognando un gelato che ballava la Macarena, poi improvvisamente mi ritrovai fuori dalla Cabina 1. Per un attimo pensai di essere sonnambula, poi capì che ero nell'altra dimensione. Rabbrividì, ma non per la paura. No, era perché avevo freddo nonostante ci fossero come minimo trenta gradi. Accennai qualche passo incerto, sperando che magicamente il mio movimento mi avrebbe fatto tornare a casa. Evidentemente no. Deglutii e iniziai a camminare, cercando di allontani il più possibile dall'arena. Quel posto ispirava sempre ricordi felici. Le Cabine bruciate, il bosco distrutto, la Casa Grande a pezzi... Sì, ottimi ricordi davvero. Quando, una settimana prima, eravamo spariti in un'altra dimensione completamente distrutta avevamo visto solo morte per diverso tempo e ora avremmo voluto solo rilassarci, ma questi sogni continuavano a tormentarmi. Camminai in giro per un po' entrando nelle Capanne e deprimendomi ancora di più. Allontanandomi dal Campo Mezzosangue mi avvicinai ad una spiaggia. Il sogno migliorava di minuto in minuto. L'estate precedente, durante la mia impresa, un gigantesco serpente era uscito dall'acqua e aveva ucciso Liam, quasi uccidendo anche me.
«Allora coscienza, questa volta non hai nulla da suggerire?» chiesi a me stessa. Mi domandai se fosse normale parlare da soli. Di sicuro in un ospedale psichiatrico lo era.
"Potresti svegliarti anche questa volta." propose. Mi concentrai e cercai di costringere il mio cervello a svegliarsi (di solito tentare di costringere il mio cervello a fare cose non funzionava, ad esempio: -Cervello, concentrati e studia!- -Cervello, ricordati le cose che hai studiato ieri!-). Ovviamente rimasi lì. L'acqua stava iniziando ad agitarsi.
«Non t'azzardà.» feci alla figura sottacqua, guardandola male. Non credo di aver fatto molta paura, perché un serpente gigantesco emerse e mi inzuppò vestiti e capelli. Provai a muovermi ma i miei piedi erano bloccati a terra e rifiutavano di muoversi. Il serpente mi guardava dall'alto in basso (letteralmente) e mi serpentò contro.
«Hisssss» fece il serpente
«Hiss anche a lei, Signor Serpente. Mi farebbe la cortesia di non uccidermi?» risposi. Al serpente (che d'ora in poi verrà chiamato Mister Serpe) non piacque la mia proposta e mi attaccò, buttandosi su di me. La saliva di Mister Serpe faceva schifo.
~Angolo Autrice~
Bene, caro Capitolo 7, sei ufficialmente il capitolo più delirante che io abbia mai scritto.
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