Cap II

Entrai nella Casa Grande e andai al tavolino da ping pong attorno al quale erano seduti i miei compagni mangiando patatine e caramelle.

«Chirone, Signor D, volevate parlarmi?» chiesi

«Oh, eccoti, Nicla Tessi. Quella che ha fatto la cosa stupida.» fece il Signor D «Se Chirone non mi stesse impedendo di farlo trasformerei te, Clue Dave, Cucina Base e Tipo Angelo in-»

«Grappoli d'uva? Delfini? Porcellini d'india?» tentai

Il centauro ci ingoró «Come vi è venuto in mente di scappare dal Campo e andare in una missione suicida?!» domandò, evidentemente arrabbiato

«Avevamo il pomeriggio libero.» rispose Cole, con un'alzata di spalle. Venne fulminato con lo sguardo da Chirone. 

«Che cosa è successo nei dettagli?» chiese poi il centauro. Gli altri iniziarono a raccontare, interrompendosi a vicenda più volte. 

«E allora Micol ha fatto fuori la cosa e-» stava dicendo Camilla, eccitata

«-L'ha fatta fuori con uno specchietto, poi è svenuta perché il veleno ha iniziato a fare effetto.» finì Cole

«Oppure perché era stanca. O perché stavamo venendo trasportati in un'altra dimensione..» provò Nico

«Noi non siamo svenuti.» ribatte il figlio di Ecate «Quindi è svenuta per il veleno.»

Nico incrociò le braccia al petto. «Ha combattuto contro una creatura fatta di ombra di tre metri. Probabilmente era solo senza forze.» Cole stava per replicare, ma Camilla li interruppe. 

«Okay, è svenuta, abbiamo capito.» sbuffò la figlia di Poseidon «Allora Chirone? Hai tratto delle conclusioni intelligenti e con senso logico, al contrario di questi due bambini?»

«Probabilmente siete davvero andati in un'altra dimensione. Avete detto che era distrutta, no? Magari è stata quella creatura, una divinità.» fece il centauro in sedia a rotelle «Non sono sicuro delle conseguenze su di voi. Potreste riportare tracce di quella magia nera addosso. Se non vi dispiace, vi chiederei di restare qui tutto l'anno.»

Mi accigliai. «E la scuola? Non fraintendetemi, adoro l'idea di non andare a scuola e restare al Campo, ma ho delle amiche anche al di fuori di qui!» Lo sguardo di Chirone mi fece cambiare idea. «Okay, resto.» Dopo ancora alcune discussioni uscimmo dalla Casa Grande. Will, che aveva aspettato il suo ragazzo fuori, lo prese per un braccio e lo fece allontanare un po', iniziando a discutere animatamente. Io mi guardai attorno. 

«Suppongo che mi dovrò abituare a vivere qui. Non deve essere male, no?» chiesi, a nessuno in particolare. 

Cole, apparso in quel momento al mio fianco, scosse le spalle. «Non lo so sinceramente. Anche io di solito tornavo a casa quando non era estate.» fece una pausa. «Allora, quello che hai detto all'arena, di là?» chiese riferendosi all'altra dimensione

«Cosa intendi?»

Fece un sorriso timido. «Allora, sono il tuo ragazzo?» Io arrossii e balbettai qualcosa di confusionario. Ringraziai l'Angelo per avermi salvato da quella situazione imbarazzante quando un urlo ci interruppe.

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