Capitolo XII
Volare fu stupendo. Non ci avevo mai provato prima, e, anche trasportando due persone, era stato magnifico. Atterrammo vicino all'Empire State Building, e poco dopo ci raggiunsero i nostri compagni.
-Ci serve un piano.- disse Percy - Se ci vedesse scapperebbe.-
-Perspicace.- dissi, ironica.
Ideammo il piano. Dovevamo nasconderci all'interno, ai lati del portone, e appena sarebbe entrato lo avremmo bloccato. Io, Cole e Liam da un lato e gli altri dall'altro. Sentimmo dei passi che si avvicinavano frettolosamente. Li sentimmo fermarsi davanti all'entrata, poi Percy, Leo e Annabeth vennero da noi.
-Ragazzi, il piano?- sussurrai. Non mi ascoltavano.
-Micol, perché sei qui? Non dovresti essere in una scuola a lamentarti come una stupida mortale?- chiese Cole
-Cosa?- chiesi, stupita
-Giá, sei completamente inutile! Anche a volare, per poco non ho vomitato!- esclamó Leo
-Sei famosa solo perché sei la figlia di Zeus!- urló Cole
- Non sei neanche potente.- mi scherní Annabeth. Io non capivo. Poi vidi una figura dietro di loro passare frettolosamente.
-Malcolm!- sussurrai a denti stretti. Doveva aver lanciato un qualche incantesimo ai miei amici. Bastardo.
Cercai di passare, ma loro mi bloccarono. Iniziarono ad insultarmi mentre lui passava tranquillamente alle loro spalle. Presi una piccola rincorsa e andai di sfondamento contro Liam. Lui cadde,con una marea di imprecazioni, mentre io mi rimettevo in equilibrio e correvo verso il figlio di Atena. Lui non mi vide arrivare e io lo buttai a terra, mettendomi a cavalcioni su di lui per bloccarlo per bene.
-Dov'é?- chiesi, incazzata. Lui sogghignó e portó lentamente una mano al fianco, dove teneva la spada. Io alzai la mano con fare minaccioso,mentre lui mi guardava, confuso.
Probabilmente non sapeva di chi fossi figlia. Era sparito da piú di un mese al Campo e si era perso un po' di cose.
Feci apparire una scarica elettrica nella mia mano e lui spalancó gli occhi, spaventato. Tremante, si sfiló lo zaino, estraendo un bracciale con un ciondolo a forma di forchetta. Lo cliccai e nelle mie mani si allungó il tridente di Poseidone in persona, se si puó dire di un oggetto.
Non era una forchetta dopotutto.
Lasciai andare Malcolm e lui scappó a gambe levate. Mi alzai e loro ripresero ad insultarmi, incuranti dell'impresa.
-Stupida mortale!- esclamó Liam. Mi offesi, seriamente. Puntai il tridente contro di loro e ne scaturí un getto d'acqua. Li vidi fradici, poi mi voltai e scappai.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top