camposcuola pt.16/macchinette
Una cosa terrificante di questo camposcuola sono quelle maledettissime e silenziosissime macchine stile quelle da golf che vanno in giro di sera (e di notte, per esempio quel che vi sto per raccontare è successo forse alle 2.30 di mattina o giù di lì) per controllare che tutti siano nelle loro stanze, tipo i pattugliamenti nei castelli Mediavali, capi'?
Allora, apparte che ciò che vi sto per raccontare mi ha ricordato un sacco "Las Cumbres, La scuola dei misteri" (è una serie TV che si trova su Amazon Prime, se non la conoscete dovete andarla a vedere SUBBBBITO.), in pratica avevo le chills di Amaya Torres e dei suoi amici quando in una puntata scappano dal Nazi e dal suo cane (tranquilli non è uno spoiler anche se succede tardi nella stagione questo dettaglio è insignificante).
Okay dopo avervi annoiatx con queste chiacchiere, vi racconto cosa è successo la seconda notte di questo curioso camposcuola:
Dopo essere stata ospitata nella stanza di degli amici appartenenti ad un'altra classe, ritorno nella mia palazzina, ma, con il fatto che la mia curiosità riesce sempre a battere il mio sonno, mi infiltro nella stanza delle mie compagne per capire cosa hanno in mente di fare. "Oh Sofì stiamo andando a fare una passeggiata, vuoi venire?" Mi invitano ad aggregarmi alla loro scappata notturna, quindi io accetto, nonostante avessi le palpebre pesanti dal sonno.
Iniziamo a camminare lungo le strade del villaggio turistico in cui siamo stati reclusi e una ragazza si affaccia dal terrazzino della sua camera richiamando la nostra attenzione:"Oh regà state attente che di notte passano le macchinette e se vi beccano vi spediscono dai prof"
Sorrido. Onestamente questo rende dieci volte meglio la nostra passeggiatina, no? Sono sempre più convinta che questa iniziativa sarà una bomba. E ho ragione.
"Raga, però non passiamo per le strade che se passa davvero 'sta macchinina ci becca subito. Teniamoci attaccate alle mura delle stanze, così se arriva ci nascondiamo dietro alla colonna* e non ci vede." Lo sussurro, l'adrenalina nelle vene.
(*in pratica ho detto colonna perché le stanze sono fatte così: c'è una specie di gradino che rialza l'abitazione che è a due piani, e su questo gradino -lungo forse quattro metri, forse anche cinque o sei- c'è una specie di colonna attaccata ad un muretto verso la metà del tetto-
Aiut non so come spiegarlo
Sentite se i miei accettano faccio un disegnino e lo metto-(guardate uno dei primi capitoli)))
Le altre accettano, e subito ci avviciniamo alle mura della nostra palazzina, la 19. Iniziamo a camminare, e neanche due passi che una luce abbagliante appare sulla strada affianco al marciapiede.
Capiamo subito che è la macchinetta, e fortuna vuole che la stanza di una mia compagna è aperta e quindi ci fondiamo dentro, perché sennò davvero, sarebbe finita appena iniziata.
Col fiato corto e le gambe all'aria (sono finita per terra) ci mettiamo a ridere come delle matte. La macchinetta non ci ha viste, fortuna divina, quindi siamo riuscite a scappare.
Poco dopo, quando non sentiamo più il rumore di quell'oggetto demoniaco, ci rimettiamo a camminare lungo le mura delle camere stile 007, e nel frattempo ci mettiamo a sussurrare di gossip e cose varie. Io tengo le mani affondate nelle tasche. Ho freddo, ma non lo do a vedere: tutto per quella notte favolosa.
Un'altra macchinetta. Dannazione. Ci mettiamo a correre come delle forsennate. Perdo il gruppo e mi nascondo sopra delle scale. Ho il cuore in gola. La cosa peggiore che potesse capitarmi è accaduta: sono rimasta sola. Nel buio. E con il tizio della macchinetta che mi sta fissando.
Ci scambiamo un rapido sguardo. Non colgo del tutto i lineamenti del suo volto: mi giro subito e inizio a correre giù dalle scale mentre la macchinetta riparte all'inseguimento. Al mio inseguimento.
Mi nascondo dietro un'altra colonna sotto gli occhi di una ragazza, forse più grande di me. Sara' stata di primo. Mi scruta dall'alto in basso, d'altronde mi ero accucciata, e mi fa, sprezzante:"No. Qua non puoi stare. Shiò, vai via. Questa è la stanza di una prof."
Sono tentata di alzare il dito medio, ma data l'educazione datomi dai miei genitori mi alzo, sbiascico un:"Scusami" guardando se stesse passando la macchinetta, quindi mi rimetto a correre neanche fossi flash.
Poi non mi ricordo bene cosa è successo. Rammento soltanto di essermi nascosta nuovamente dietro ad una colonna di chissà quale stanza facendo un baccano incredibile (sono inciampata sul tavolo di plastica, fortuna vuole che nessuno si sia svegliato) perché è spuntato di nuovo quel bagliore demoniaco da una curva, e io, ancora da sola, mi sono accucciata in pratica sotto al tavolo.
La luce è rimasta per due minuti buoni. O forse, per ore. Il tempo mi è sembrato rallentare un sacco. Avevo le gambe molli e nella testa continuavo a ripetermi:"Ecco, mi hanno beccata. Adesso scendono, mi prendono e mi portano dai prof. Mannaggia a me."
E invece, miracolo divino, la luce é scomparsa insieme alla macchinetta. Sono salva. Sorrido sollevata a quel pensiero, e mi ricongiungo al gruppo delle mie amiche. Quella notte non avrei dormito. Poco, ma sicuro.
LIMORTÉ DI QUELLE MACCHINETTE MALEDETTE MANNAGGIA- PORCO VAL.
NON È POSSIBILE OH, MI HANNO FATTO PERDERE TREMILA ANNI DI VITA DIO SANTO, IO LE DO FUOCOOOOOOO
Sfoghi apparte, sono ancora viva, non mi hanno beccata né niente, i prof non sanno una mazza (a meno che non leggano questo capitolo
P.s. se accadrà mai: PROF GIURO CHE AVEVO BUONE INTENZIONI. NON AVEVO VOGLIA DI DORMIRE E VOLEVO PROVARE UN PO' D'ADRENALINA SOLO UNA VOLTA NELLA MIA VITA. SI RICORDI: SONO UNA BRAVA RAGAZZA!!)
Voi siete mai scappati da qualcuno/qualcosa insieme ai vostri amici? Di notte? Se sì, come è andata ?
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