~"Questa è la forza"~
Da 3 giorni ero sprofondata in un oscuro oblio di depressione vuota dovuta a diversi fattori, alcuni seri, come il fatto che la scuola mi aveva in un mese privato delle energie sia fisiche che psicologiche; altri un po' meno, come il fatto che la mia band preferita aveva annunciato altre date e ancora una volta non toccavano l'Italia.
Poi proprio nel momento in cui accennai un sorriso ecco che arriva il colpo più doloroso: quando mia sorella in lacrime ha detto cos'era successo non riuscivo a crederci. Era una persona che fino a un anno fa correva e svolgeva il suo lavoro con una passione indescrivibile impossibile da non notare, e adesso non esiste più.
Mi ricordo che un giorno entrò in classe con i suoi pantaloni color senape inguardabili e la sua borsa di "vero cuoio", come ci fece notare, a dirci che gli avevano proposto di andare in pensione e aveva rifiutato, dicendo che non avrebbe mai smesso di fare il professore. Purtroppo non andò proprio così. Quando si accorse che non poteva più farcela fu costretto suo malgrado a lasciare la cattedra. Era tornato per un breve periodo per poi sparire definitivamente.
Io non ricordo l'ultima volta che lo vidi invece, sarà stato quasi 2 anni fa a settembre, il primo giorno di medie di mia sorella. Mi riconobbe subito. Ero tipo la sua preferita, anche se non ero la più brava, mi chiamava sempre e solo per nome e mai per cognome come faceva con i miei compagni.
Non alzava mai la voce, anche quando era necessario, era pacato, scherzoso e se capitava di parlare all'intervallo lo si faceva riguardo alla situazione dell'immondizia a Napoli, o della squadra di calcio, insomma, di Napoli si parlava.
Sui social chi lo ricordava metteva sempre la solita parolina: RIP.
Ma RIP cosa? Rest In Peace?
Con l'anima è sempre stato in pace, SEMPRE! Alla fine è questo che conta. Riposava già nella sua pace anche da vivo. Non l'ho mai visto agitato, frettoloso, faceva tutto con estrema calma e sono certa che ha affrontato il periodo della malattia con lo stesso atteggiamento.
Adesso piangiamo sì, piangiamo tutti, ma a ricordarlo non ci può venire da piangere, mi rifiuto di crederci, al massimo se si piange, lo si fa dal ridere.
Non temete, il nostro destino ci porta sempre e comunque nello stesso posto e quindi state certi che lo rivedremo.
Molti di voi, i più piccoli, magari hanno avuto modo di conoscerlo per un anno scarso, e magari per qualche strano motivo lo ricordano in modo negativo; ma io che ho fatto 3 anni di medie, posso testimoniare tante di quelle cose che anche in un momento del genere possono risollevarvi il morale.
Prima di tutto sono sincera: non ho un solo ricordo brutto, anche se scavo nella mia memoria. Forse quando mi mise sei e mezzo nel quaderno in seconda, ma non è un ricordo, è un numero che non vale più niente.
Ricordo che ci suggeriva durante le verifiche, così a caso, girava tra i banchi e dava occhiate ai nostri lavori. Io di solito il foglio a cui sto lavorando lo nascondo alla vista di chi mi osserva, ma non con lui, se lo fissava non mi faceva né caldo né freddo;
Ricordo che per richiamare l'attenzione faceva quell'urlo, anzi, non riesco a deifinirlo, però era divertentissimo e io ridevo sempre;
Ricordo quando ci esortava a guardare i telegiornali e forse proprio perché me lo diceva quel prof lo facevo e lo faccio ancora adesso;
Ricordo quando parlava dei Beatles, la sua band preferita, e di quando ci raccontava che da piccolo aspettava impaziente che passassero in radio. Da quel momento ogni volta che vedevo qualcosa relativo ai Beatles dicevo: "Ehi! Questo potrebbe piacere al prof!";
Ricordo quando parlava del Napoli e per prenderlo in giro scrivevamo alla lavagna alcuni risultati pessimi, come il famoso "PSV-Napoli 3-0" del 2013, mi sembra in Champions: entrò in classe, lo guardò e disse: "cancellate immediatamente quello schifo". Il calcio era la sua seconda più grande passione, la prima era insegnare, e credo che il ricordo più bello e divertente che ho del prof le unisca alla perfezione:
Stava spiegando come è fatta una bicicletta a cominciare dai pezzi più semplici fino ai più complessi e dai nomi improponibili. Quello che non mi scorderò mai è la "forza", che si trova nel retro se non rammento male. Quando dovette spiegarla disse questa frase:
"Questa è la forza. Voi potete chiamarla come volete. Per me è Forza Napoli"
Grazie.
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