~Università~
Manca meno di un anno alla mia uscita definitiva dal liceo (alla bocciatura non ci penso) e ancora ho problemi col mio futuro, ma non per colpa mia, bensì per colpa delle pretese e i timori dei miei genitori.
Non so se l'ho già raccontato, ma... ok.
Quando sono entrata al linguistico avevo già l'idea di proseguire studiando lingue all'università. Però dalla terza liceo ho rivalutato la mia decisione, perché in fondo della letteratura straniera me ne può fregar de meno.
Quindi elimino questa opzione e comincio a pensarne ad altre. Agli inizi di aprile di quest'anno mi interesso nel fare storia dell'arte, ma ecco che mia madre si mette contro, però mi dà un suggerimento che rende felice sia lei che me: fare il master in questa materia.
A quel punto però sapevo per cosa fare il master ma non cosa studiare all'università.
Come arrivò la mia vocazione?
Allora. Era il 21 aprile, il giorno della prima presentazione del libro che la mia scuola ha scritto e al quale io ho partecipato attivamente.
Stavo salendo le scale e sul piano mi stava guardando Armadio Disney, il prof di italiano, 183 cm di altezza.
Appena lo raggiunsi, mi strinse la mano, inchinandosi leggermente e chiamandomi "editore".
Poi durante la presentazione mi misi a piangere. È stato allora che ho detto: "QUESTO deve essere il mio futuro" e quindi la scelta è ricaduta su: LETTERATURA ITALIANA specializzata in LETTERE MODERNE. Farò l'insegnante di italiano e ogni buon insegnate di italiano scrive libri. Più perfetto di così si muore!
Comunicai ai miei la mia decisione e sembravano d'accordo... sembravano.
Qualche giorno fa arriva una cugina di mia madre che studiò ragioneria al liceo per poi fare matematica all'università e infine diventò professoressa.
Alla domanda "e poi Greta che farà dopo il liceo" mia madre rispose per me "eh non lo sa ancora"
COME NON LO SO ANCORA!
Purtroppo è un'involontaria abitudine contraddire mia madre davanti a sua cugina e in un primo momento non dico niente.
Poi però parla con me dicendo: "allora non hai le idee chiare"
e io incazzata rispondo (con la massima calma)
"invece sì, voglio fare letteratura italiana".
Eh niente... putiferio. Mia madre che sembrava sentisse questa facoltà uscire dalla mia bocca per la prima volta, mentre la cugina con lo sguardo preoccupato. Poi comincia a parlare dicendo che a 30 anni mi ritroverò ancora a vivere coi miei, che non ha sbocchi a parte l'insegnante, ma non mi converebbe farla perché guadagnerei poco... oh! Ma dove siamo!
Stessa cosa mia cugina diretta:
"Come fai lingue e poi fai italiano?"
"Che ci posso fare se ho prof di lingua che mi hanno fatto odiare le loro materie mentre il prof di italiano mi ha appassionato tanto?"
"Ma dovevi fare un classico allora"
Ma perché, potevo mai immaginare che le cose sarebbero andate così?
Poi mia madre si inventa anche che ha provato a mandarmi al classico, ma non è vero niente. Ho detto linguistico, è stato linguistico, e in più la prof di italiano (guarda caso sempre quella di italiano) delle medie ha detto che avrei potuto fare qualsiasi liceo. Diciamo che da sempre chi ripone la massima fiducia in me sono i prof di italiano. Armadio Disney mi è venuto persino a consolare notando il mio nervosismo per la pagella, sempre con lo sguardo da serial killer, ma comunque mi ha rassicurato dicendo che tutto sarebbe andato bene.
Altra cosa che mia madre ha detto è che faccio sempre Bastian Contrario. Ma come! Hai avuto l'esempio della cugina che da economia è passata a matematica e dici che per essere diversa dagli altri ho scelto una facoltà non collegata a cosa ho studiato al liceo?
La sera poi mi dice di ripensare alle parole della cugina e mi dice di fare lingue. Poi tira fuori che vuole che diventi un'inviata all'estero, una giornalista, ma cazzo, voglio fare l'insegnante, voglio scrivere! Ho altri progetti per il futuro.
Comunque vadano le cose non mi piegherò mai al giudizio degli altri: io fino alla fine lotterò per i miei interessi.
Voi cosa ne pensate di questa mia situazione?
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