~Alternative in Spagna 9: i miei uomini~

Linkin Park - Leave Out All The Rest
I dreamed I was missing
You were so scared
But no one would listen
Cause no one else cared
After my dreaming
I woke with this fear
What am I leaving
When I'm done here?
So, if you're asking me, I want you to know

When my time comes
Forget the wrong that I've done
Help me leave behind some reasons to be missed
And don't resent me
And when you're feeling empty
Keep me in your memory
Leave out all the rest
Leave out all the rest

Non so esattamente se mi abbia fatto bene aprirmi con Federica, perché in una notte ho sognato sia Ema che Armadio. Chissà se a loro manco.
Erano 2 sogni distinti: Bass Player mi abbracciata forte, mi baciava, come al solito. Beh, mi mancano i suoi abbracci e i suoi baci, sicuramente.
Armadio invece... ho fatto un sogno un po' strano. Eravamo in un market, abbiamo comprato dei biscotti e li abbiamo usati per ottenere voti per il nostro partito.
Noi due che ci troviamo a discutere di politica, in una stanza viola, con la prof di tedesco (pare che sia un must nei miei sogni) a tenere banco. Pazzia!

Ci alziamo tardissimo, circa alle 11 (ERAVAMO MORTE! CAPITECI!).
Usciamo nel tentativo di trovare qualcosa di aperto, ma qui la domenica è terribile: NIENTE è aperto!
Torniamo a casa sconfitte, giusto il tempo per il pranzo. Non mangio quasi niente.

Sono angosciata per varie motivazioni, prima fra tutte la cena di stasera. Ci vado o no?
Fede continua a dirmi di sì, ma in realtà non mi dà un motivo valido.
A quel punto chiedo a chi sa prendermi davvero.
"Non è vero che non c'è niente di interessante (in te).
Esprimi quello che senti.
Spiegagli come stai e perché non parli"
Provenivano entrambi da un'adolescenza difficile, ci capiamo per questo. Mi capisce.

Usciamo una seconda volta, ci raggiunge anche Giradischi. Non facciamo nulla di avvincente, se non portare la nostra amica a un bar che ci era piaciuto e al nostro negozio di souvenir preferito, quello dove ho comprato il regalo per Gaia. Sono tentata da prendere una cosa simile anche per Jade... sì, direi che lo farò.

Si avvicina sempre di più l'orario della cena e alla fine decido di partecipare. Ma non potevo più vivere così.
Fede mi dà abbastanza coraggio da parlare con Carolyna, la madre ospitante. Le racconto del mio passato, il vero motivo per cui faccio fatica a parlare, nonostante abbia una certa sicurezza con la lingua.
"Tu sei bellissima. Non ho bisogno di mentire, te lo dico davvero. Così come hai creduto a quei cretini quando eri piccola, credi anche a me. Quando la vita ti hace daño (non so come tradurlo esattamente) tu devi essere ancora più forte. Anche io sono alternativa, seguo solo quel che piace a me, anche io piango tantissimo, ma non mi importa, non me ne frega niente di quel che gli altri possano pensare di me. Sono un po' grassottella, ma io posso rimediare con una dieta, la loro testa non la possono correggere".

Ha anche fatto un discorso sui miei futuri figli. Inutile dire che sono morta dentro, ma cosa ne può sapere del mio stato di salute?
La cosa più naturale è che la donna faccia i bambini, quindi...

Così usciamo.
Siamo io, Fede, le altre due ragazze italiane, l'americano e il fratello più grande.
Per tutto il tragitto non parlo e nessuno mi interpella.
Avrei voluto piangere e scappare via. Perché ero lì con loro?

Quando arriviamo al ristorante (tra l'altro... un lusso, Dio Luna!) prendono velocemente posto, riservandomi quello più lontano e remoto.
Mi viene un attacco di panico.
Scappo fuori e prendo a testate il muro (ritorno del feticismo per i muri).
5 minuti dopo mi raggiunge Federica. Ero ancora nel mezzo dell'attacco di panico, stava durando tanto, quando mi dice di tornare dentro.
"Ho cambiato i posti. Tu sei di fronte a me e vicino alle ragazze. Mi sono messa di fianco ai ragazzi".

Sto ancora in silenzio, faccio fatica persino a scegliere cosa mangiare.
"Fede, mi serve aiuto almeno per attaccare bottone"
"Parla"
"Per te è semplice, ma mettiti nei miei panni"
Alla fine riesce ad attirare lei l'attenzione per me. Spiccico qualche parola, non dico proprio tutto. A una certa il ragazzo americano smette di ascoltarmi e si guarda intorno.
PURE SUPERFICIALE!
Mentre una delle ragazze si fa più vicina a me.
"L'avevo capito che eri un po' timida. Se vuoi poi ne parliamo"
Mi ha parlato solo lei, per tutta la serata, e alla fine sono stata anche bene.

A ritorno sto ancora zitta, ma con la soddisfazione di aver almeno potuto dire la mia.
Purtroppo le ragazze se ne andranno tra pochi giorni. Rimarrà solo l'americano.

Vado a letto salutando ancora una volta Gabry. Sono certa che mi stia dando la forza per andare avanti.
In qualche modo sono convinta che nonostante tutta questa apparente debolezza, in Italia si trasformerà in coraggio.
Ho deciso che tornata in patria vorrò prendermi cura delle persone più importanti della mia vita, prendere in custodia i loro problemi e aiutarli.
L'unica che non mi sento di aiutare è Serena... e non mi sento neanche in colpa per questa mia decisione, ma forse è arrivato il momento di lasciarla andare.

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