~Alternative in Spagna 8: Granada~

Thirty Seconds To Mars - Walk On Water
Look at the sky, see a dying star
White lies, it's a man on fire
Making love with the devil hurts
Times are changing
A thin line, the whole truth
The far right, the left view
Breaking all those promises made
Times are changing

Che voglia avevamo di andare a Granada? Probabilmente nessuna.
Mi sono attrezzata per bene per non morire di noia durante il viaggio di 3 ore e mezza: cuffie e libro di Svevo.

Quando ci siamo fermati all'autogrill non avevo alcuna voglia di scendere, ma poi penso al fatto che non avessi fatto una colazione decente e quindi ne approfitto. La brioche me l'ha pagata Billa così da compensare i soldi che non mi aveva dato il giorno precedente, e già che c'ero, mi sono fatta comprare un pacco di macarones. Io adoro questi dolcetti, ma costano l'ira di Dio: 0,50€ a pezzo.

Arriviamo a Granada alle 11:15 circa e faceva un freddo tremendo. Abbiamo fatto in tempo solo a mangiare che già dovevamo ripartire col pullman per andare ancora più verso la Sierra Nevada, all'Alhambra, un'antica città medievale araba, o meglio, ora conserva solo le macerie e ciò che i cristiani hanno ristrutturato dopo la conquista e la cacciata delle popolazioni musulmane.

Se non si fosse capito, sì, mi sono tagliata i capelli abbastanza corti. Tempo un giorno e anche Bass Player li taglia.
...
No, aspe, fammi capire: se mi fossi buttata nel Guadalquivir (fiume di Sevilla) avresti fatto una sguazzata nel Naviglio il giorno dopo?!
IL TAGLIO DI CAPELLI NECESSITA IL COPYRIGHT! COPIONE!!!

Dunque... Alhambra.
Bel posto, ma col vento di Eolo e la pioggia di Gesù è difficile godersela.
C'è tanto da vedere, abbiamo fatto quasi 3 ore di giro, ma che cazzo di freddo!!!
In più abbiamo aspettato un'ora tra l'arrivo dell'ultimo gruppo e il pullman.

(Momento stupido)
Il piccione normale si chiama Flavio.

Bagnati come pulcini, affrontiamo il viaggio di ritorno, ma l'autista si rivela un idiota, a cominciare dal fatto che pur di non appannare i vetri ha levato il riscaldamento e all'interno c'erano circa 13 gradi.
CHE
FREDDO!
Poi a un certo punto ci fermiamo in autogrill... per fare rifornimento. CHE!?
MA FARLO PRIMA NO!?
Ed era llllllleeeeeeeeeeennnnnnnntttttttttuuuuuuuuuuuooooooooo.
L'ho chiamato Zecchino (Lemmy, cogli please! Ho pure cantato la canzoncina) per le sue movenze shalle, troppo anche.
Mentre metteva benzina aveva lasciato tutte le porte aperte e 55 persone erano a rischio di ipotermia, poi, dopo 20 minuti, fa pure una sosta in bagno, e sempre con estrema lentezza torna a bordo.
GRAZIE ZECCHINO! GRAZIE MILLE!
Preghiamo di accendere l'aria calda e... da 13 gradi passiamo a 27.
Questo è fuori!
... e non è finita!
Gli ultimi 10 minuti ha fatto pure il pilota di Formula 1 tra le curve, mettendo a rischio vomito una delle passeggere, anche a causa del riscaldamento esagerato.

Io non ho sofferto particolarmente. Sono stata tranquilla, ho scritto la lettera, ho letto Svevo, e siccome avevo il cellulare allo 0%, ho cantato a bassa voce tutte le hits dei Good Charlotte e dei Linkin Park, dalla prima all'ultima... e ho anche un po' imprecato per i Waterparks e i 30 Seconds To Mars in Italia.

Tornate a casa, la madre ospitante ci mette al corrente di una cosa: l'indomani si sarebbe usciti a cena per "festeggiare" l'esame imminente del ragazzo americano.
Faccio finta di non capire.
Non volevo partecipare.
No.
Ne parlo con Fede e le racconto tutto il mio disagio coi maschi.
Dice di non capirmi, non avendo vissuto alcuna esperienza simile alla mia.

Cosa dovrei fare?
(Ci tengo a precisare che la decisione l'ho già presa, essendo oggi il giorno dopo la cena... LOL)

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