.19. End.

Mi sveglio.

Apro gli occhi.

Posso aprire gli occhi.

Posso vedere la luce, posso sentire il suono del vento.

Posso sentire le braccia libere, le macchie che scompaiono e il dolore che va via. Posso vedere un orizzonte luminoso, e tante sagome che si avvicinano, per la prima volta non sono solo.

Posso vedere l'erba e le nuvole, a cui ho raccontato la mia storia.

Sono fuori dal mio acquario di pietra, dove quei pazzi mi avevano rinchiuso. Quei pazzi.

Non so che posto sia qui, ma c'è una quiete e una pace che in vent'anni di solitudine non avevo mai assaporato.

La mia storia penso sia finita.

Ho capito di non essere in vita.

Ho capito di essere in un posto che non è nello spazio e nel tempo.

Mi sembra di vedere una sagoma in fondo all'orizzonte.

Un sorriso a me familiare, non più inquietante, quasi confortante, come se mi volesse accogliere.

Ogni vita qui è uguale, perché non ca ceduta ad un altro essere vivente, ogni vita qui è libera di vivere, o meglio, esistere per come è.

Anche se la mia storia non è stata ascoltata, è stata raccontata al vento.

Al sole.

Al mare.

Alla pioggia.

Alla neve.

E adesso, sono qui, ad ascoltarla per sempre.

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