MAX BRESELE


Cos'è che ci fa capire che siamo di fronte ad una opera d'arte?
Non chiediamoci se è bella, brutta o cos'altro, ma se ci sta dicendo qualcosa, se in maniera potente o anche solo sussurrata ci sta parlando.
L'arte è proprio questo
Esiste da quando esiste l'uomo ma è chiaro che non tutto ciò che l'uomo crea è arte e allora cos'è o come possiamo capire se un'opera è arte?
E' davvero sufficiente che ci dica qualcosa, che trasmetta un messaggio? NO! Non è sufficiente. Ho visto opere che più di un senso di repulsione non sono riuscite a comunicare, quella repulsione che nasce dalla mancanza di comunicazione e quindi comprensione.
Questione di bello o brutto? Troppo semplice, sappiamo tutti che non esiste un codice universale per distinguere ciò che è bello dal brutto.
E allora cosa possiamo fare? Forse la soluzione è più vicina di quanto sembri. E' arte se ci riconosciamo in lei, se con la "voce" di un altro essere umano sconosciuto racconta qualcosa di noi.
Se riesce a guardarci dentro mettendoci a nudo costringendoci al confronto con noi stessi, con il nostro io segreto che sia gioioso o misero non importa.
E allora se è così non abbiamo dubbi; le creature di Max sono arte. Sono pezzi di noi che raccontano di noi a noi stessi.
Max è un novelliere provetto. Le sue creazioni sono come le favole dei fratelli Grimm, spietate, logiche e forse per questo troppo spesso crudeli, non ci danno scampo.
Max è un poeta, le sue creature sono rime baciate, sono paesaggi dell'anima, son figurazioni e metafore alla stregua delle splendide opere di Ingeborg Bachmann
Max è un profeta Nabis
Max è un artista.

Non crediate come può capitare a certi sordi di spirito che si tratti di ammassi casuali. Non è così! Ogni sua creazione è il risultato di un processo creativo complesso. Forse Max non ha avuto difficoltà a comporre le giuste parole per parlarci, forse il suo lavoro materiale è stato facile per lui, ma questo non faccia credere che siano per questo semplici.
Ogni singolo pezzo che compone una sua opera è posizionato al posto giusto nello spazio e anche nel tempo. La successione apparentemente casuale dei pezzi è sempre permeata di armonia, di conseguenza logica. Come un corpo umano mostra all 'apparenza l'involucro ma non la complessa ingegneria interna che invece è potente, irrequieta.

Le sue opere sono vive, sono come congelate nell'attimo prima che si scatenino, che liberino l'energia accumulata. Sono felini pronti al balzo, rapaci predatori, ma anche foreste intricate dove se volete potete entrare con lo sguardo ad indagare ogni singolo arbusto, muschio foglia o tana di animale selvatico e scoprire così che pullulano di vita...la vostra.

Ogni opera si offre alla nostra vista ansiosa di essere scoperta, interpretata, speranzosa di trovare in noi la scintilla che la libererà dalla sua apparente immobilità per farla scattare veloce, sicura in avanti... portandoci con se.

( Max Bresele 1944-1998)

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