Domenica 17 marzo
Avete presente quei giorni in cui tutto va così bene che qualcosa deve per forza andare male? Io no. Ma per nulla.
Di solito o mi va tutto bene, o mi va tutto male, niente vie di mezzo. Invece oggi, per la prima volta, la tecnica "il buongiorno si vede dal mattino" non ha funzionato.
Ho iniziato a stare male quando i miei e mio fratello sono andati al cinema, lasciandomi a casa da sola perché il film non mi interessava.
Io, se non sento presenze in casa, inizio a parlare a me stessa, e non mi piace, perché non sempre le cose che mi dico sono belle, quindi preferisco non sentire.
Non sapete a quante persone ho scritto. Forse dodici, contando il mio gruppo di amici in cui siamo dieci. Nessuno ha risposto. Scrivo a una mia cara amica, o meglio le mando un vocale in lacrime, perché aspettando che qualcuno mi rispondesse, la mia testa ha iniziato a sputarmi addosso delle cattiverie che mi fanno venire il voltastomaco solo a pensarci. Lei dopo dieci minuti mi risponde, e per distrarmi mi inizia a parlare di Riccardo Suarez, mi manda una delle sue storie Instagram, e cerchiamo su Amazon delle felpe di hazbin hotel. Da lì ci viene in mente di farne stampare 2 matchate, e io inizio a creare i "design" se così si possono chiamare, delle felpe. Quando li ho finiti mi sono accorata che aveva smesso di scrivermi, e io per riattivare la conversazione le ho mandato i disegni finiti. Passano le ore, e lei ancora non mi risponde.
E io in quelle ore, ho continuato a guardare il telefono nella speranza di una notifica, solo una.
Nel mentre, la mia testa mi stava dicendo cose del tipo "sei sempre sola, non ti calcola nessuno". "Non è normale piangere per delle notifiche non apparse, sei una bambina stupida e sensibile." E magari lo avesse fatto così educatamente.
Mi preoccupa anche io fatto di star parlando della mia testa come se fosse un'altra persona.
E ciò che mi preoccupa ancora di più è che quando accade, questa "altra persona" anche se non davanti a me fisicamente, io la vedo, nella mia immaginazione, e ha il mio aspetto. L'unica differenza? Quella che mi sta parlando ha il mio viso, ma ha uno sguardo cattivo, molto cattivo, anche più delle cose che dice. Forse sono pazza.
Dopo un'oretta e mezza passata a piagnucolare ripetendomi che non era normale che io stessi piangendo, arriva una notifica dal mio cellulare. L'ho preso in mano con uno scatto, nemmeno fosse la cosa più importante della terra, e ho aperto whatsapp.
Era il mio gruppo di amici.
"Ragazzi ma tutto sto silenzio? Voi mi fate paura (intendeva scherzando)"
Io mando un messaggio vocale, ancora con la voce rotta dal pianto, dicendo "te hai paura, io sto piangendo".
Non so perché l'ho fatto, volevo solo parlare con qualcuno.
La mia amica, quella che ha mandato il messaggio appena citato, lo ascolta. Nessuna reazione. È stata l'unica ad ascoltarlo, altri lo hanno soltanto visto.
Una o due orette fa, la conversazione si riapre, con tutto un'altro tema, parlando di browl stars, il film di Doom che mandavano sulla Mediaset e così via. A un certo punto, Maria (nome di fantasia usato per etichettare una persona già citata tempo fa) scrive "datemi un fazzoletto per asciugarmi le lacrime". Tutti a chiederle il motivo, che cosa succedesse. Alla fine, stava piangendo perché i genitori le avevano negato di andare a uno spettacolo che Awed farà a teatro con Dadda e Dose, spettacolo a cui io andrò con i miei. Giorni fa mi ha chiesto di lasciare a casa uno dei miei genitori per cederle il biglietto. Le hanno tutti detto di non piangere, di stare tranquilla, eccetera, e io mi sono sentita male. E per questo mi faccio schifo, perché dono gelosa delle attenzioni una mia amica più piccola di me che sta piangendo per una cosa che aspettava da una vita. E forse sono io che ho in qualche modo fatto pensare di star scherzando, ma fa male. E mi faccio schifo per il fatto che faccia male. E magari un giorno, mi lasceranno come hanno fatto tutti.
Dio santo. Ho appena riletto questa pagina. Non ho mai visto tanto egoismo e superficialità. Scusatemi. Se lo pubblico o no, lo decido mi sa fra qualche ora. Grazie dell'ascolto.
- Momo
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