Io sono folle, folle di quella follia che abbiamo tutti noi, di quell'originalità che rende alcune persone incomprensibili, di quelle che hanno la musica nella orecchie e i pensieri che riescono a coprire i suoni della realtà.

La mia vita quotidiana è monotona e prevedibile, uguale a ogni altro giorno e a ogni altra vita che conducono gli altri giovani di questa parte della terra. Sono quel tipo di persona che si sforza perennemente per sembrare dolce ed educata sempre. Di comportarmi sempre nello stesso modo, di sorridere anche quando dentro vorrei solo mettermi a urlare. Perché penso sia giusto così, perché gli altri meritano di continuare la loro vita e non credo di essere abbastanza importante per mettermi a lagnarmi ed essere cagata. Io odio davvero quei tipi che devono distribuire il loro malumore solo perché loro sono tristi. Quelle che si intromettono in una conversazione con commenti pungenti solo per attirare l'attenzione e poter dire quanto la vita gli sta facendo male. Scendi dal piedistallo e "soffri" (perché se sono cose importanti è giusto farsi aiutare e condividerlo, io parlo di drammi da ciclo o il semplice malessere da "ho dormito male") in silenzio.

Ma la mia fantasia, cazzo, la mia mente, la mia immaginazione, il poeta che c'è in me è più bipolare del mio ciclo. Basterebbe guardare le canzoni che ascolto di seguito, i generi scostanti che leggo e le storie che scrivo che palesemente non hanno nulla in comune le une con le altre, per definirmi assolutamente folle. Ma va bene così, io amo la confusione e le mille contraddizioni della vita proprio perché ne faccio parte.
E ve ne accorgerete leggendo queste storie, nessuna sensatamente legata all'altra per stile o genere. Quindi sì, qui ci saranno letteralmente tantissime storie diverse di tanti stili diversi ma tutte legate da un filo invisibile che ognuno mette nella propria arte, o almeno in quello dove mette il cuore, sperando che possa, un giorno, arrivare a meritare quel nome :)