Un bel Natale
CAPITOLO IN REVISIONE
Sto aggiustando qualche dettaglio della storia, se volete continuare a leggerla senza perdervi ripassate tra un po'! Grazie per la comprensione :3
- GinPotter
Hermione si svegliò molto presto quella mattina. Non che avesse dormito, comunque: la notte prima Ginny l'aveva tenuta sveglia un bel po' per raccontarle del battibecco avuto con Ron a proposito di lei e Harry, e una volta spente le luci i pensieri e le domande senza risposta che le frullavano nel cervello le avevano impedito di chiudere gli occhi.
Alle 6.00 del mattino, stanca di rigirarsi nel letto, decise di alzarsi. Si infilò le pantofole e uscì dalla stanza lentamente, in maniera da non svegliare Ginny. Aveva voglia di cioccolata, di una bella cioccolata calda. Dopo aver sceso le scale in punta di piedi, entrò in cucina e la preparò velocemente, poi si sedette al tavolo per gustarla. Si lasciò invadere dal suo profumo e dal suo calore, e per un attimo dimenticò tutte le preoccupazioni. Per un attimo, appunto.
- Già sveglia?
Ron entrò nella stanza, la vestaglia verde appartenuta precedentemente a Fred addosso e delle strane pantofole ai piedi. La mora si stupì di vederlo in quella tenuta, di solito non restava mai in pigiama quando sapeva che lei era nei dintorni. E ancora, era strano che fosse già in piedi: un pigro come lui evitava sempre di svegliarsi così presto.
- Mai addormentata - rispose Hermione dopo un po', continuando ad osservarlo stranita mentre anche lui si preparava qualcosa da bere. - Tu, invece?
Il rosso si lasciò cadere sulla sedia di fronte a lei, con una tazza di latte caldo in mano. - Diciamo che mia sorella e il suo ragazzo segreto mi hanno dato un bel po' di roba su cui riflettere, ieri - disse mentre mescolava il latte, pronunciando le parole "ragazzo" e "segreto" come se fossero qualcosa di ripugnante. Poi alzò lo sguardo su Hermione: - Tu lo sapevi, vero?
Lei avvampò. - Ron...
- Da quanto me lo nascondevate?
La mora aprì la bocca, pronta a spiegargli che Harry e Ginny si erano messi insieme soltanto poche settimane fa, ma Ronald non la lasciò parlare: - Vi ho osservati sul treno. Ho capito che mi nascondevate qualcosa. A proposito, cos'altro c'è che non so? Cos'altro non volete dirmi? Quel tuo maglione rosa, ad esempio? So che stavi mentendo, Hermione.
- Ron, lasciami spiegare.
- Sentiamo - disse lui con aria di sfida, allargando le braccia in uno strano gesto che probabilmente significava qualcosa di simile a "non ho nulla da perdere".
Hermione si sentiva in colpa. Sentiva una fitta al cuore, come qualcosa dentro di lei riconoscesse che aveva sbagliato. Ron le piaceva, le piaceva un sacco, ma continuando in quel modo, nascondendogli le cose, non sarebbe mai riuscita ad avvicinarlo. Capiva benissimo come si sentiva, riusciva a vedere la delusione e la rabbia nei suoi occhi. Continuando in quel modo, sarebbe riuscita soltanto ad allontanarlo da sé. Doveva fare qualcosa, doveva sistemare tutto. Prese un bel respiro e iniziò a parlare.
- Harry e Ginny si sono fidanzati soltanto qualche settimana fa, poco prima dell'inizio delle vacanze. Nemmeno io l'ho saputo il giorno stesso, quindi non vedo perché...
- Non me l'avrebbero mai detto! Sono venuto a saperlo irrompendo nella camera di mia sorella mentre si stavano baciando! Chissà cos'altro avrebbero fatto se io non...
- RON! - lo interruppe lei, alzandosi in piedi.
- Buona Vigilia, ragazzi.
Il litigare dei due amici fu interrotto da Harry, che irruppe nella cucina anche lui munito di pantofole e pigiama. Si avvicinò al tavolo e afferrò uno dei biscotti che c'erano lì sopra, poi prese posto nella sedia di mezzo, in maniera di stare accanto ad entrambi. - Di cosa stavate parlando? - chiese, tranquillo. - Mi sono perso qualcosa?
Hermione si sentì ancora più in colpa di prima. Perché, punto uno: si era completamente dimenticata che fosse il ventiquattro, e aveva iniziato la sua giornata al peggio. E perché, punto due: non voleva che Harry vedesse lei e Ron litigare, soprattutto se il motivo del litigio era la sua relazione con Ginny, e non voleva rovinargli la giornata o farlo sentire triste. Tuttavia, dal modo in cui il moro aveva pronunciato le domande precedenti, era evidente che sapesse già la risposta. E questo la faceva sentire ancora peggio, se possibile.
Osservò il piatto da cui Harry aveva afferrato il biscotto, poi spostò lo sguardo su di lui. Non sapeva cosa dire. Ron teneva la testa bassa, ignorandolo. Alla mora venne una grandissima voglia di darli un pugno e urlargli che era un idiota, ma dovette contenersi.
- Bene - sospirò Harry, dato che nessuno dei due rispondeva. Fece una pausa di alcuni secondi, poi si alzò in piedi e tornò a parlare. - Sentite, potreste evitare di parlare di me e Ginny almeno per questi due giorni? Mi piacerebbe se cercassimo di passare il Natale in tranquillità, senza litigare, come un normalissimo trio di amici. Grazie.
Detto questo uscì dalla stanza, senza degnare nessuno di uno sguardo. Hermione cercò di fermarlo chiamandolo per nome, ma lui non si voltò. E ancora una volta, lei e Ron rimasero soli. Lui continuava a guadare in basso, muto come un pesce.
- Sei un grandissimo idiota, Ronald - gli disse. - Buona Vigilia.
Allontanò bruscamente la sedia dal tavolo, alzandosi, poi uscì dalla cucina.
**
Purtroppo, il resto della giornata non fu migliore.
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ELIMINARE
- Harry, aspetta!
Hermione afferrò la mano dell'amico, bloccandolo poco prima che cominciasse a salire le scale. Lui si girò. Aveva lo sguardo spento, l'espressione un po' triste e un po' arrabbiata.
- Scusaci... - gli disse la mora, dispiaciuta, continuando a tenergli la mano.
Lui scosse la testa: - Non ce l'ho con te, Mione. Non ce l'ho nemmeno tantissimo con Ron, alla fine. Vorrei solo... non averglielo nascosto. Si sarebbe sicuramente arrabbiato di meno, e noi avremmo...
- Non dirlo nemmeno per scherzo! - intervenne Hermione. - Decidere quando avvertire gli altri che stai con qualcuno è un tuo pieno diritto, Harry, anche se quel qualcuno è la sorella del tuo migliore amico. Solo... sai com'è Ron: prende le cose un po' troppo sul serio a volte. E comunque fa così solo perché ti vuole bene. Vedrai che gli passerà.
Dopo qualche secondo di silenzio, Harry annuì. - Grazie - disse all'amica.
Lei sorrise, abbassando lo sguardo.
- N-neanche... neanche tu dovresti abbatterti.
- Beh - aggiunse dopo, cercando di distrarlo - le hai... le hai già preso il regalo di Natale? A Ginny, intendo.
Harry rise: - Sì. Sì, certo. E' la Vigilia, no? Dovrò darglielo domani.
...giusto. Hermione continuava a dimenticarlo: erano successe così tante cose, in quei giorni, che le sembrava assurdo fosse passata soltanto una settimana da quando la McGranitt aveva annunciato dei diari. Eppure era così, era ancora il ventiquattro Dicembre: avevano tutte le vacanze davanti.
- Tu invece? - chiese Harry, interrompendo il suo flusso di pensieri. - Hai preso il regalo a Ron?
La mora rimase spiazzata dalla domanda. Il fatto che l'amico glie la avesse posta, faceva sembrare che le relazioni Harry-Ginny e Ron-Hermione fossero praticamente alla pari. Eppure, chiunque si sarebbe accorto che non era affatto così.
- S-sì... l'ho fatto - rispose, confusa.
Harry le si avvicinò, le sopracciglia corrugate in uno sguardo interrogativo, e le poggiò una mano sulla spalla. - Ehi - disse, guardandola negli occhi. - Sai com'è Ron, ci mette un bel po' ad accorgersi delle cose. Ma che tu gli piaccia è sicuro.
Hermione non poté fare a meno di arrossire. - D-dici?
- Mmh-mh - il moro sorrise. - Insomma, penso abbia capito anche tu che Lavanda non gli è mai piaciuta davvero, e comunque ormai è finita tra loro. Hai il campo libero.
Il campo libero. La testa di Hermione fu invasa da mille pensieri e domande, confondendola ancora più di prima. Cercò di cacciarle via: non aveva tempo per pensare a delle risposte, in quel momento. Alzò la testa e guardò Harry, abbozzando un sorriso. - Grazie - disse, avvicinandosi per abbracciarlo. - Ti voglio bene.
- Anche io, Herm. - Il moro la strinse più forte.
Dopo qualche secondo, sciolsero l'abbraccio. Si guardarono e sorrisero, di nuovo felici entrambi. Dopotutto, a volte basta poco per tornare positivi e dimenticare i problemi della giornata. A volte, bastano semplicemente un sorriso e un abbraccio di un amico.
E nonostante tutto, Hermione sentì che sarebbero riusciti a passare proprio un bel Natale.
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#spazioautrice
NA NA NA NA NA NAAAAAAAAAAAAH! *musichetta epica dei supereroi*
Chi è tornata? Chi è riuscita a continuare la sua storia nonostante fosse completamente senza tempo e ispirazione? Eh? EH?! ESIGO APPLAUSI E PIANTI EPICI CHE MANCO LA PRIMA DE "I DONI DELLA MORTE - PARTE 2". AMATEMI.
Insomma, so che il capitolo era un po' cortino e che non era proprio il top (detesto i capitoli di passaggio u.u), MA SONO COMUNQUE TORNATA QUINDI ACCLAMATEMI. YEAH.
Un'applauso di disprezzo (?), invece, a tutti quelli che nel frattempo mi avevano unfollowata e si stanno perdendo tutto questo discorso. Peggio per voi. Le persone swish non si unfollowano. Citando un'altra persona swish aka Innamoratadeilibri1, la pazienza è una grande virtù u.u
Se qualcuno se lo stesse chiedendo (siiii, so che non ve ne frega nulla, ma fatemi sentire importante), gli esami sono andati bene. Beeeenissimo, davvero. Del tipo che da brava figlia di Atena li ho ammazzati tutti uscendo con 10. L'unica della mia classe, si. Mi sentivo molto powah (non che non mi senta molto powah sempre, eh u.u).
E NIENTE, COMMENTATE E DITEMI QUANTO AMATE QUESTA STORIA E QUANTO MI VOLETE BENE, PERCHE' HO BISOGNO DEI VOSTRI COMMENTI SCEMI.
Sciau sciau. Un giorno pubblicherò il prossimo capitolo (lol, scherzo).
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