Tutto riesce benissimo

Andrà tutto apposto. Riuscirà benissimo. Sarà tutto perfetto. Nessuno si accorgerà di nulla.

Ginny aveva continuato a ripetersi quelle frasi nella mente durante tutto lo svolgimento del piano, soltanto per mantenere la calma. Era stato comunque difficile rilassarsi, ma per fortuna non era successo nulla.

Non fino a quel momento, almeno.

Subito dopo essere uscita dal dormitorio, subito dopo aver smesso di ripetersi quelle frasi e subito dopo aver tirato un sospiro di sollievo; qualcuno le aveva afferrato la mano.

E lei... lei aveva fatto la cosa più stupida che poteva fare in quel momento, senza nemmeno rifletterci un po'.

Aveva gridato.

- AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH!!!

Per fortuna la persona che l'aveva bloccata si era presa la briga di poggiarle una mano sulla bocca, in maniera da zittirla.

A quel punto lei l'aveva visto.

Harry.

Era stato lui a prenderle la mano, ma... perchè? L'aveva vista scambiare i diari? L'aveva sentita dirgli "ti amo"? Se si, che cosa sarebbe successo? Che cosa avrebbe fatto?

- Shhhhh... Ginny, sono io... tranquilla... - stava sussurrando lui adesso, cercando di calmarla. E lentamente le levò la mano da sopra la bocca.

Lei provò a dire qualcosa, ma non le uscì dalla bocca praticamente nulla. Harry le fece ancora una volta cenno di star zitta, e aggrottò le sopracciglia.

Aveva sentito qualcosa.

Dei passi.

- ECCOVI QUI, STUPIDI RAGAZZI! SIETE STATI VOI A GRIDARE?

Ginny ed Harry sussultarono. Era Gazza, con Mrs. Purr tra le gambe e la sua immancabile lanterna in mano.

- Ehm, noi... - provò a spiegare Harry.

- Sono stata io - intervenì Ginny - mi scusi, signor Gazza. Stavo... stavo andando in bagno e... ho visto un topo. Harry è uscito dal dormitorio perchè mi ha sentito gridare.

Però, pensò la rossa, niente male come scusa.

Poi lanciò un'occhiata a Harry, come per avvisarlo di far finta che fosse vero. Ma non era scemo, lui aveva già capito.

- Si, è vero... sa, lei ha una paura tremenda dei topi - confermò.

Gazza sbuffò, deluso: - Tornate a letto, adesso! E vedete di non urlare più per queste cose così sceme: vi ha sentito mezza Hogwarts!

Detto questo, si voltò e se ne andò. Mentre camminava sbuffò qualcosa a proposito della stupidità di certi alunni.

- Ginny, Harry! Cosa ci fate voi due qui?! Abbiamo sentito un'urlo, siete stati voi?

Neville aveva appena aperto la porta del loro dormitorio. Dietro di lui c'era Seamus, con un paio di enormi occhiaie stampate sul volto.

Harry si giustificò con la scusa inventata da Ginny, e i compagni non vollero sapere altro.

- Allora torni dentro? - chiese Seamus al suo amico.

Harry deglutì. - Ehm... veramente avevo un po' di fame, mi sa che scendo giù nelle cucine a fare uno spuntino.

- Va bene. Noi siamo a letto - disse Finnegan, stringendosi nelle spalle.

- Ciao! - li salutò Neville. Poi chiuse la porta.

Ginny ed Harry si guardarono. Finalmente erano soli, finalmente potevano parlare, potevano spiegare.

Harry fece per aprire la bocca, ma Ginny lo zittì. - Non qui - disse. Poi gli afferrò la mano e cominciò a camminare.

Non sapeva cosa lui avesse visto mentre lei scambiava i diari, ma sicuramente in quel momento era sveglio. Se fosse stato addormentato non sarebbe mai uscito nel corridoio, non le avrebbe mai afferrato la mano.

Perciò voleva parlargli, dove nessuno poteva sentirli.

- Dove stiamo andando? - chiese Harry a bassissima voce: se si facevano scoprire un'altra volta, erano morti. Letteralmente.

Ginny non rispose. Si fermò davanti a un muro vuoto e chiuse gli occhi.

Vorrei un posto dove nessuno può entrare.

La stanza che gli si materializzò davanti era un piccola, semibuia e con dentro soltanto un divano. Un po' strana, insomma. Ma a nessuno dei due importava più di tanto, quindi entrarono dentro e si sedettero sul sofà rosso.

Si guardarono ancora una volta, poi Ginny scoppiò a ridere.

- Cos'hai? - chiese Harry, sorridendole.

- Nulla - rispose lei, soffocando le risate - solo che... è stata una strana giornata. L'annuncio della McGranitt, il nostro incontro in Sala Grande, l'urlo, la storia del topo... a proposito, mi dispiace di aver urlato. Ma sai... non me lo aspettavo.

Il moro arrossì, abbassando lo sguardo: - Nemmeno io. Non mi sarei mai aspettato di sentirti dire...

Il cuore di Ginny cominciò a battere più velocemente del solito. L'aveva vista. L'aveva osservata mentre lo guardava, l'aveva vista girarsi verso di lui e sussurragli "ti amo".

Oh mio Dio, fu l'unica cosa che riuscì a pensare.

- T-tu... tu mi hai bloccata per questo? Mi hai vista...?

- Ho visto e sentito tutto - ammise lui, ancora rosso come un peperone rosso - be', non ho capito bene cosa hai combinato con i diari, ma...

Ginny disse la prima cosa che le venne in mente: - Harry, se tu non... se non ricambi, io... io posso...

Poi, senza nemmeno farle finire la frase, Harry la baciò.

Un bacio solo, che durò si e no due secondi; ma che significò tanto. - Ti amo anch'io, Gin - disse lui, quasi in un sussurro.

Ginny non riuscì a trattenersi. Si lanciò su Harry e lo baciò più a lungo, fregandosene di quello che avrebbe pensato Dean, di quello che avrebbe pensato Ron... di quello che avrebbero pensato tutti. Lui l'amava, l'amava davvero... e lei era così felice...

Dopo alcuni secondi, ore, o forse parecchi giorni di sole, i due si staccarono.

Restarono a chiacchierare sul divano tutta la sera, finchè non si addormentarono ognuno tra le braccia dell'altro.

Alla fine, come Ginny aveva sperato, tutto era riuscito benissimo.


#spazioautrice

Hola, Ginners! Come state? Io benissimo, finalmente Harry e Ginny si sono fidanzati! Ajasbldjfbiqasolajdjhsfiuadjsbhdaooebdj *-*

Ci ho messo un bel po' per scrivere questo capitolo, ma alla fine... mi sa che ne è valsa la pena, eh? ^-^

Non sconsolatevi shippers della Romione, della Dramione, della Nuna ecc.! Adesso che la Hinny si è riappacificata, mi dedicherò anche a tutte le altre coppie!

Per adesso... kisses!


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