L'amore fa fare alla gente cose strane
Erano le 22:50 e gli studenti di Hogwarts cominciavano ad avviarsi verso i loro dormitori per mettersi a dormire: domani mattina le loro famiglie sarebbero venute a prenderli per tornare a casa e quindi avrebbero dovuto svegliarsi abbastanza presto.
Persino Harry, uno dei pochi della scuola che non aveva una famiglia, aveva deciso di andare a letto presto quella notte: oltre ad avere un'inspiegabile sonno, infatti, anche lui se ne sarebbe andato da scuola l'indomani; come sempre con i Weasley.
Dopo aver fatto una breve doccia ed aver lavato i denti, si infilò sotto le morbide coperte del suo letto.
- Buonanotte - mormorò mente si sfilava gli occhiali e li appoggiava sul comodino.
- 'Notte - rispose un po' svogliato Ron, l'unico rimasto sveglio nella stanza: Dean e Neville stavano già dormendo da un po'.
Detto questo, Harry spense la luce.
Nonostante avesse sonno, non riuscì ad addormentarsi con la stessa immediatezza dei suoi compagni di stanza: pensava all'incontro con Ginny, alla faccenda dei diari...
A proposito, pensò, la McGranitt dovrebbe già averli distribuiti. E se li ha già distribuiti...
Si girò velocemente dal lato del comodino e lo vide: poggiato su di esso c'era un diario dalla copertina di cuoio.
La curiosità prese Harry alla sprovvista: improvvisamente sentì il bisogno di aprirlo, di leggerlo, di scoprire di chi fosse. Stava per allungare la mano e prenderlo, ma uno strano rumore proveniente da dietro la porta chiusa della stanza gli ordinò di stare fermo.
Chi poteva essere a quell'ora di notte?
Be', in fondo non era poi così tardi... ma era comunque strano che qualcuno si aggirasse per la scuola il giorno prima dell'inizio delle vacanze di Natale.
Eppure stava succedendo: c'era qualcuno lì fuori, Harry ne era certo.
Infatti, la porta del dormitorio cominciò ad aprirsi lentamente, scricchiolando un po' sotto il suo sguardo attento.
Non appena quel qualcuno entrò nella stanza, Harry sussultò. Non si vedeva molto bene nell'oscurità, ma lui avrebbe riconosciuto quella persona dovunque, ma proprio dovunque.
- Ginny... - sussurrò più piano che poteva. Non aveva idea di perchè lo avesse fatto, era come se il suo nome gli fosse saltato fuori dalla bocca, come se le sue labbra avessero sentito il bisogno di pronunciarlo.
Per fortuna, però, la Weasley non lo sentì.
Avanzò silenziosamente verso il letto di Dean, il suo attuale fidanzato, quello che impediva ad Harry di fare un passo avanti. La prima disgustante cosa che venne in mente al "prescelto" fu che Ginny fosse andata lì per dormire con lui, ma poi gli venne in mente che quella era la stessa camera di Ron: quest'ultimo si metteva a sclerare ogni volta che si baciavano, figuriamoci se li vedeva dormire nello stesso letto.
A quel punto, pensò Harry, mi metto ad urlare anch'io.
Ma Ginny non era venuta da loro per Dean: ansicchè soffermarsi davanti al suo letto, si soffermò davanti al suo comodino; cominciando a rovistare in tutti i cassetti.
Finalmente, al quarto cassetto, trovò quello che stava cercando e lo tirò fuori. Harry sussultò ancora una volta: era un diario.
Dopo averlo preso e posato sul pavimento, Ginny tirò fuori dalla sua vestaglia un'altro diario. Spostò velocemente lo sguardo da uno all'altro, poi lo lanciò su Harry; senza sapere che anche lui la stava guardando.
Silenziosamente, la Weasley scattò in piedi e si diresse verso il suo innamorato con il diario che aveva tirato fuori dalla vestaglia in mano. Lui continuò ad osservarla senza farle capire che era sveglio.
Arrivata vicino al suo comodino, vi posò il diario che teneva in mano e prese quello di Harry. Poi tornò da Dean e posò il diario che aveva appena preso sul suo comodino.
Probabilmente non avrete capito molto di quello che Ginny stava facendo, esattamente come Harry.
Ma a lui non importava molto.
A lui bastava sapere che lei era nel suo dormitorio e che stava combinando qualcosa con i diari. Che cosa, poi lo avrebbe scoperto. Si fidava di lei, sicuramente non stava facendo nulla di male.
Harry continuò a guardarla fino a quando non si avviò verso la porta con un diario in mano (chi sa più quale), pronta ad uscire. Stava per farlo, aveva anche poggiato la mano sulla maniglia, ma improvvisamente si bloccò.
Si bloccò e spostò lo sguardo su Harry.
Stava sorridendo.
Si avvicinò in punta di piedi al suo letto e l'osservò più da vicino.
Stava sorridendo.
Harry teneva gli occhi socchiusi: non doveva far capire a Ginny che era sveglio, eppure non poteva fare a meno di guardarla.
Dopo qualche secondo, la Weasley decise che forse era meglio andarsene. Lanciò un'ultimo sorriso ad Harry e poi si voltò, cominciando a camminare. Una volta arrivata davanti alla porta, ruotò di nuovo la testa verso di lui.
- Ti amo - disse in un sussurro.
Poi uscì dalla stanza.
A quel punto Harry non riuscì più a stare immobile. Si alzò in piedi, infilò velocemente le pantofole e si precipitò fuori dal dormitorio correndo.
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