Una Zampa da Elanymind

Un saluto a tutti!
Sono qui per raccontare la mia esperienza, sperando di potervi dare "una zampa".
Potete trovarmi su Wattpad sotto il nome Elany, pseudonimo a cui sono molto affezionata e con il quale ho pubblicato il mio primo libro, "Hybrid. L'altra me".

Comincio con il presentarmi: mi chiamo Valentina e sono una semplicissima studentessa di Lettere, senza nessuna brillante carriera scolastica alle spalle. Mi piacerebbe poter dichiarare di essere nata con la penna in mano, ma in realtà fino alla quarta superiore mi spaventavano i libri con troppe pagine e il mio bagaglio letterario si limitava a Il GGG. Senza che mi espanda troppo, sta di fatto che mi sono recentemente avvicinata alla scrittura, circa da quando sono iscritta su Wattpad, e da qui è cominciata una splendida esperienza di evoluzione personale, sia interiore che pratica. L'entusiasmo che mi hanno trasmesso tanti carissimi lettori hanno contributo ad alimentare quella che per me è diventata una Passione.

La mia esperienza comincia circa così.
Ho lavorato per molto tempo a un romanzo, scrivendolo di getto, e quando pensavo che potesse andare bene così l'ho inviato a tutte le case editrici di cui conoscevo il nome.

Ovviamente non ricevetti mezzo riscontro, nemmeno da quelle che per differenziarsi sostenevano che avrebbero risposto anche in caso di esito negativo. Preciso che non voglio fare di tutte le case editrici un fascio. Il mondo dell'editoria come ben sapete è principalmente un mercato vorace. Ciò mi è servito e con il passare del tempo ho avuto il buon senso di valutarmi concretamente e di capire quanto realmente fossi impreparata, grezza e pretenziosa. Non per questo ho smesso di scrivere, anzi... il mio secondo "errore" è stato credere che il fatto di non essermi fermata una volta fosse sufficiente: mi sono iscritta ad un concorso, scelto in fretta per disperazione dopo aver setacciato il web in cerca di qualche cosa di economicamente fattibile e soprattutto attinente al mio genere. I concorsi purtroppo costano, dai 5€ ai 25€, se non di più per quelli considerati più "prestigiosi". Quelli gratis e che possono davvero offrire uno spiraglio di luce sono più unici che rari ("IoScrittore", a mio parere, è un esempio), ed è su questi che credo valga davvero la pena di investire tutte le proprie capacità.

La prima vera cosa che ho imparato è stata che la fretta non va mai e poi mai assecondata. Partecipai al concorso inviando "Hybrid" senza nessuna valutazione critica, presa dall'eccitazione. Caso vuole che mi classificai terza e, al di fuori del concorso, mi arrivò una proposta editoriale, nella quale non entrerò in dettaglio per privacy e rispetto. Ecco, ho pensato: "Ho realizzato un sogno, è fatta". Una ragazza scrive e pubblica il suo libro. Non me ne faccio una colpa per essermi montata un po' la testa; si aspettano subito riscontri, si cercano recensioni, ci si aspetta un qualche cosa. Conclusione: il mio libro è uscito da quasi un anno e sfumata l'eccitazione, la mia vita non è cambiata pressoché di una virgola (opera mal valutata - e lo dico io in primis che ne sono l'autrice! -, poca pubblicità e altri fattori che non sto ad elencare di cui tuttavia mi assumo la responsabilità, non voglio affatto screditare la mia casa editrice che in fondo mi ha offerto un servizio completo).

Specifico che quando mi iscrissi al concorso non studiavo nemmeno Lettere (ho cambiato Facoltà, tanto per farvi capire quante scelte "errate" ho dovuto fare per individuare finalmente la mia strada), e quindi è solo adesso che mi addentro più in profondità in materie quali Linguistica e Letteratura, e soprattutto che ho imparato l'importanza dell'ampliare le proprie letture, che capisco quanto bisogna lavorare su se stessi, curiosare, applicarsi e riconoscere i propri limiti (superabili?). Ma soprattutto di come l'editoria ancor prima di valutare l'autore, valuti il pubblico - non si può nemmeno dargli torto - e quindi il cibo che gli si può lanciare, come mangime.

Con ciò non voglio dire che per scrivere, nella sua accezione più letteraria, bisogna per forza andare all'università. Tutt'altro, l'importante è avere qualcosa di prezioso da comunicare ed essere sicuri di ciò, del proprio messaggio. Un modo lo si trova, sono sicura che si esprimerà naturalmente. Senza di questo, un'ambientazione, un personaggio, una trama, una frase ben impostata e suggestiva... perde tutto di spessore.

So di non essere nessuno per voi, non sono una scrittrice o una critica con un'esperienza professionale; la mia unica esperienza è stata ed è tutt'ora lavorare su me stessa - dentro di me i progressi li sento, e le parole di incoraggiamento me lo confermano -, e questo è proprio il messaggio più spassionato che posso darvi, perché sono esattamente una come voi, che aspetta ancora quel qualche cosa continuando a trovare erroracci in quella stessa bozza letta più volte di quante il nostro cervello possa sopportare.

Dicono che le cose arrivino quando meno te le aspetti. Io invece credo che, in fondo, non abbiamo mai smesso di aspettarle; ci siamo rassegnati a dare tempo al tempo.
Poi, sia quel che sia, dopo aver fatto le vostre considerazioni e chiarito il vostro obiettivo, buttatevi. Tutti i programmi che faccio vanno sempre in malora e le belle esperienze mi giungono sempre dall'impensabile.

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