Gossip?
Le parole, le parole sono la nostra arma, sono ciò con cui ci esprimiamo e, per certi versi, anche ciò che ci distingue dagli animali, ma questo solo se siamo in grado di usarle con coscienza, perchè ogni animale emette suono.
Fatta questa premessa vorrei ricordare a tutti gli ipocriti quanto siano ipocriti, sempre che possa servire a qualcosa.
Ipocrisia significa indignarsi per atti di violenza nei confronti delle donne e scrivere un post paragonando una di loro a una malattia.
Ah, ma non ha paragonato Elettra Lamborghini a una malattia! L'ha paragonata a un effetto di questa.
Allora non c'è problema giusto? D'altronde ce la caviamo con le minuzie, aggrappandoci anche ai riflessi di uno specchio. Però facciamo sempre finta di non vedere il nostro di riflesso: mentre ci affanniamo, ridicoli, nello scalare una superficie che di appoggi non ne ha.
Ciò che semplicemente mi chiedo è: perchè citare il Coronavirus se si voleva parlare del "condizionare", dell' "influenzare" qualcuno? Per creare scandalo? Perchè non ne vedo l'assoluta necessità, e l'unica risposta che mi viene in mente è proprio quella: scandalo.
Diamo spettacolo. Questo è il giornalismo? Forse sì, forse avete ragione ed è così: dare spettacolo. Non a caso esiste il giornalismo del gossip e la cronaca rosa. La signora Lucarelli fa anche il suo mestiere no? Contribuisce ad alimentare quello che è il gossip, diventando parte della ciurma di giornalisti affamati di scoop.
Il gossip fa bene, avete ragione anche voi, scandalizzarsi per piccoli eventi quotidiani della vita altrui ci fa venire degli strani brividi di piacere.
Eppure sarebbe facilissimo scandalizzarci per piccoli eventi quotidiani della vita altrui, anche senza post di questo genere, ma non vorrei essere ridondante e alimentare quell'eco che continua a risuonare da sempre, non voglio focalizzarmi su quello.
Sorvolerò dunque sulla fervente volontà del dare spettacolo, concentrandomi piuttosto sull'incoerenza e la conseguente ipocrisia.
Siamo in un periodo impregnato di femminismo, e ci siamo trasformati tutti in supereroine pronte a immolarsi per le nostre compagne attraverso bei post e belle frasi fatte. Il che sarebbe anche stupendo se poi non facessimo l'opposto durante il resto della giornata (come i finti cristiani, per intenderci): "Maledetta, ci sono donne che non possono avere figli e questa lo uccide" "Ma il tuo fidanzato ti concede davvero di uscire così?" "Mai visto uno spettacolo più penoso del calcio femminile" "Infatti è BONA 2 botte non le si negano affatto" "Poi lui può comportarsi da donna, come e quanto vuole, ma non possiamo essere tutti cieci e ipocriti, nel dire 'Che bella!' "
E questi sono commenti! Sono parole! Parole che, purtroppo, molto spesso sono diventate fatti. Si sono concretizzate. (Sapete come si concretizza qualcosa? Quando è condivisa da un gruppo, quando la voce non è più una ma un coro, un'eco.)
E così come quei commenti ignoranti urlano sessismo, transfobia, razzismo e altre forme di discriminazione, anche dire "La lamborghini è il coronavirus della musica" rientra nella mischia degli insulti misogini.
Inoltre vorrei aggiungere che l'ipocrisia sarebbe rimasta anche se l'insulto fosse stato rivolto a un uomo, perché anche la violenza sugli uomini ci indigna. Giusto?
Perché a volte invece mi sembra che ce ne dimentichiamo. Siamo bravissimi a passare da un estremo all'altro, ma devo dire che lo siamo ancora di più nell'essere incoerenti.
E tutto questo pandemonio l'ho sollevato perchè queste non sono parole scritte incoscientemente da un signore o una signora su un commento di un post di facebook (e questo non giustifica in ogni caso), sono parole scritte da una signora che è: giornalista, opinionista, scrittrice, blogger, conduttrice radiofonica, commediografa e attrice teatrale (come wikipedia recita), e questo significa banalmente: avere più responsabilità. La sua è una voce più potente delle altre: è un valore aggiunto, certo, ma pesa. Lei non perde la sua libertà d'espressione, ma perde il rispetto di molta più gente nel momento in cui sceglie l'ipocrisia.
(E attenzione, quando svolge il lavoro di "commentatrice" è una giornalista o un'artista? Perchè si sa che l'arte non necessita moralità, allora potrei quasi comprenderla)
Forse le frega fino a un certo punto, ma le dirò perchè a me frega di più: ricorda l'eco? L'eco che concretizza le parole, ecco. Un'eco alimentato da una voce potente non ha più bisogno del coro, anzi, oltre ad avere effetto già da solo, richiama intorno a sè altre mille voci.
Lei è una giornalista, praticamente un'acrobata nel mondo delle parole. Se lei può paragonare una persona a una malattia perchè non posso farlo anch'io?
(E qua cito una delle discriminazioni più "in voga" del momento: il cyberbullismo.)
Ah, alla fine della storia su una cosa concordiamo: che Elettra doveva presentarsi alla trasmissione, per mandarti a fanculo.
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