Mi svegliai alle 7 e scesi in soggiorno pensando a quello che era successo ieri sera e a raito

Arrivata in soggiorno vidi kanato che era seduto al tavolo e mi sedetti con lui

-buongiorno kanato - dissi sorridendo e con un ciao della mano

-buongiorno ako - mi rispose anche lui con un giesto della mano

- ne vuoi uno? - mi disse mostrando i suoi dolcietti

-si grazie - gli risposi con un sorriso e me ne porse uno che iniziai a mangiare

-sei molto dolce ako , ne teddy - disse guardando l'inquetante peluche che mi guardava

" che cazzo guardi inquetante peluche"

-grazie del complimento- gli dissi sorridendo oggi mi sono svegliata felice (chissa perche ?)

-buongiorno -disse yui entrando in soggiorno e sedendoci al tavolo con noi

-Ne vuoi uno?- chiese kanato a yui indicando i dolcetti

-no grazie non ho fame - disse toccandosi lo stomaco

-ti ha fatto qualcosa ayato? Perché se ha fatto qualcosa lo castro-le sussurrai all'orecchio

-no ho solo mal di pancia- mi disse con un falso sorriso

- daccordo - le dissi anchio con un falso sorriso

- io vado in camera a fare i compiti-dissi alzandomi

- vuoi qualche dolcetto per studiare ?- mi chiese kanato

-si grazie mi serviranno - dissi afferrando la bustina con tre dolcetti

- ako se ti serve qualcosa chiedi pure- mi disse yui mentre salivo le scale

-si- le urlai per farmi sentire

Mi stesi sul letto con il libro in mano e iniziai a studiare mangiando un dolcetto certo che kanato è davvero bravo a fare i dolci

Dopo aver studiato storia e scenze feci una pausa poi vidi cosa altro dovevo studiare mancava solo arte ma lasciai stare e mi accoccolai nel mio puccioso letto cioccolato

"Non ho sonno cosa mi sta abbracciando"

Mi girai e vidi raito che mi abbracciava come un peluche con gli occhi chiusi

-raito- gli dissi

-si biccichan- mi disse aprendo un occhio

-non sono un p-eeluuche - dissi ridendo per il solletico che mi stava facendo

-infatti non sei un peluche sei il mio peluche biccichan-mi disse lui aprendo anche l altro occhio

-daccordo-dissi sorridendo come un ebete

Poi lui si stacca dall abbraccio e mi stende dritta nel letto mettendosi sopra di me

-oh biccichan sei così bella- disse con voce sexi

Poi inizio a sbottonarmi la camicetta e io come una cogliona glielo lasciai fare mi sbottono la camicetta e mi morse un punto tra il seno e la pancia

Io gli misi una mano sul collo e lui mi guardo facendomi perdere nei suoi bellissimi occhi smeraldo finche non bussarono alla porta

-ako posso entrare?- era yui

- no - gli risposi

la prima cosa che mi venne in mente non potevo farla entrare dato che avevo la camicia sbottonata e un vampiro (sexi) davanti

- è urgente non mi sento bene e di solito tu hai alcune medicine in borsa- mi disse lei

cosi mi ri abbottonai la camicia in fretta e buttai raito dentro il bagno per nasconderlo

-si apro subito- risposi in preda al panico

Apri la porta e entro yui

-tieni sono delle bustine per il mal di pancia -dissi porgendogli tre bustine

-grazie comunque hai la camicetta messa male- mi disse lei indicando i bottoni storti

Diventai subito rossa e mi girai dall'altra parte sistemando i bottoni

-di niente- dissi sorridendo imbarazzata

Yui usci dalla porta e così anche raito dal bagno

- dove eravamo rimasti biccichan -disse prendendomi dai fianchi e sdraiandomi nel letto come prima sbottonando dinuovo la camicetta si avvicino a me e mi morse il collo

Io gli avvolsi le braccia dietro la schiena era come se non ragionavo in altre situazioni avrei rotto tutte le ossa al ragazzo ma con lui era come se mi imbambolavo

Poi si stacco dal collo e mi morse un punto vicino al seno succhiando dolcemente

Si stacco e mi bacio io gli avvolsi le braccia intorno al collo mi sentivo come in paradiso non avevo mai provato niente di simile

poi reiji chiamo raito rovinando il momento magico così raito andò da lui

-biccichan sei fantastica ci vediamo dopo - disse con un sorriso prima di uscire

Io rimasi come un ebete per qualche minuto ferma a sorridere poi mi alzai e mi sistemai la camicia tornando a studiare inutilmente perche non riuscivo a non pensare a raito