Tolkientober 2022 episodio 1

"Swords/Spade"

È stato scagliato giù dal cielo! Ah, se non fosse per i miei occhi che hanno visto un tale prodigio non crederei a nessun Sindar o Nogoth [Nano] che raccontasse di ciò. So che si dice che le Potenze, a cui mai ho creduto, siano scese in Arda allo stesso modo, ma chi può in fondo sopravvivere dopo un simile lancio? Di certo questa meteora è una forza della natura che ogni Nogoth [Nano] pagherebbe il suo peso in oro per avere, ah ah!

È la mia occasione e se anche non dovesse riuscirmi un pezzo pregiato, beh, almeno lo venderei ad un prezzo più alto guadagnando un proficuo tesoro. Almeno i Negyth [nani] un lavoro onesto lo sanno apprezzare! Si tratta di un blocco piuttosto ampio e pesante finito per chissà quale motivo nella foresta e la sua luce calda è stata impossibile da non notare in tutta questa confortante oscurità. In diversi viaggi, costati innumerevoli fatiche, ho compiuto lo sforzo di portare al sicuro tutto questo materiale, quasi che si tratti di una miniera ricca di metalli preziosi. La vera difficoltà sta ora nel stabilire che cosa farne. Certo deve essere un progetto grandioso, confacente alla mia fama, così che nessuno possa rivaleggiare con me. Da poco tempo vanno di moda armi e armature con cui contrastare le creature di... Com'è che l'hanno chiamato? Ah sì: Morncoth [nero-nemico]!

Ebbene, vada per due spade gemelle. Il nero di questo metallo così simile al ferro sarà una vera meraviglia, specialmente al brillio della fiamma che saprà donare loro lo splendore del sangue pulsante e persino il suo calore. Potrei inoltre cantare loro di certe malie apprese in queste care solitudini oscure...

Il metallo, squadrato con pesanti arnesi, l'ho gettato in fucina per renderlo più malleabile e poi l'ho estratto e battuto, temperato per un tempo innumerevole e cieco. Diviso in due blocchi ecco che l'uno è divenuto con riflessi cremisi per il gusto del fuoco, mentre l'altro è di un nero profondo, insondabile dalla luce per il gusto del buio. Ho creato delle spade nere da cui si avverte che siano gemelle soltanto dall'elsa aggraziata, ma al tempo stesso dura come il metallo più lavorato e pesante.

Ancora non so in che modo, ma esse hanno iniziato a parlarmi e da loro stesse ho appreso i loro propri nomi: Anglachel e Anguirel. La prima apprezza il gusto del sangue e più volte mi ha chiesto di offrirle il mio e così mi sono ricordato che, nel momento del recupero del meteorite, mi sono ferito con un pezzo che deve a ragione essere questo. L'altra invece risuona con me e quindi mi è congeniale e sono certo che sia la mia spada: entrambi non amiamo la luce, ah ah!

La prima ho dovuto donare a Singollo per pagarmi, anche se con riluttanza, la vita nella foresta di Nan Elmoth.

L'altra è da sempre con me, eppure già so che nel momento in cui me ne andrò passerà alla mia discendenza...