PANICO

Come agisce il nostro cervello non è dato a noi saperlo. Un momento ti senti bene, l'euforia che provi per le nuove esperienze, emozioni che ti fanno brillare gli occhi. Ma un attimo dopo ti senti stringere il petto, le mani sudano, tremano al pensiero di trovarti dinanzi a un pubblico. Panico da palcoscenico. E tutta la sicurezza che avevi si trasforma in ansia, il respiro si fa corto, la vista è annebbiata, e tu sei lì, che provi a convincerti a non mollare, ad andare avanti. Un respiro profondo... e ti siedi difronte a quegli ottantotto tasti bianchi e neri, ma non li vedi, posi le dita su di essi, mentre i riflettori ti illuminano.
Uno, due, tre... si comincia.
Ecco le prime note di Bach, le senti, sai come si fa... eppure senti i battiti accelerano, un calore ti assale facendoti sudare. Ma cosa ti sta succedendo non lo sai, le mani tremano, non vogliono saperne di fermarsi... così ricominci, mentre un applauso di incoraggiamento ti penetra nelle orecchie. Più cerchi di calmati e più ti agiti.
Un disastro! Demoralizzata ma con il sorriso sulle labbra ti alzi e te ne vai. Hai bisogno di respirare, di sentire il silenzio della sera, scappare... ma dove? Sai che è solo ansia, panico. E sai anche che per superarlo devi affrontarlo. Ti dai della stupida mentre fai un'ultima tirata e spegni la sigaretta. Torni nei tuoi passi e annunci che vuoi finire ciò che hai cominciato... non tanto per il pubblico, ma per te stessa. Una soddisfazione che ricorderai, sei riuscita nel tuo intento, arrivare alla fine anche se ancora un po' tremante, ma con il sorriso e il cuore più leggero.
Questa volta l'applauso era vero.

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