L'incontro
dedicato a Moloko Vellocet
Tutto è iniziato da una frase "sarò in prima fila". Questa fu la mia risposta quando annunciasti
che saresti stata ospite al salone del libro di Torino.
Ero curiosa e intimorita allo stesso tempo. Volevo conoscerti, capire chi c'era dietro quei romanzi , scritti con dedizione, da riuscire a far entrare dentro le tue Storie, a vivere quei momenti come se fosse la realtà.
Ero così agitata... Nella mia mente preparavo domande da farti, non volevo risultare una stupida in caso avessi avuto l'occasione di farle. In fondo, non mi capita tutti i giorni di incontrare una persona che non conosco, una scrittrice per giunta .
Quando arrivai all'Interno del Salone era molto presto, così mi guardai intorno per scoprire dove fosse il luogo dell'incontro . Nel telefonino avevo la tua foto, in caso non ti avessi riconosciuta. Mi sedetti e aspettai, aspettai di vederti, ma non ero nel posto giusto.
Ad un tratto ho sentito annunciare il tuo nome e poi degli applausi. Cera molta gente e i primi posti erano già occupati. Così mi appoggiai alla parete affianco con il mio tablet e vi filmai. Ero emozionata; mentre ascoltavo l'intervista mi colpì molto la tua sicurezza, il modo in cui rispondervi, percepivo l'orgoglio con cui descriveva il tuo libro. Mi sei piaciuta molto quando hai detto che scrivevi per passione, non per soldi, ma per condividere con noi lettori le tue stesse emozioni.
Quando mi sono avvicinata per presentarmi, mi hai accolto con un sorriso ricordando il mio nic name, mi hai fatto una dedica sulla copertina che rappresenterà il libro di Kajira.
Non volevo andare via senza aver almeno parlato con te, così feci un respiro profondo e ti dissi: "non ci prendiamo un caffè?". Non so come mi sia venuto fuori, di solito sono molto timida ed ho la tendenza di mettermi da parte, non volevo essere invadente. E tu mi hai risposto:"Ma certo, te l'ho promesso". E così ci incamminammo verso i bar attraverso la massa di gente che si fermava a vedere i libri negli stand .
Di solito sono una persona silenziosa, ma quel pomeriggio non smettevo di parlare, ero a mio agio con te, e non facevo altro che fare domande. Nella mia testa dicevo " vacci piano,non diventare petulante, ci sono anche altre persone che vogliono parlarle". E me ne scuso se lo sono stata. Il fatto è che ero veramente contenta di ascoltarti, di vedere la contentezza nei tuoi occhi nel parlare dei tuoi libri, dei progetti futuri. Quando mi hai domandato cosa scrivo, ricordo che sono andata in panico, così risposi "niente di che, scrivo poesie", e aggiunsi che mi sarebbe piaciuto scrivere anche una storia, ma che non mi sentivo pronta. Mi dicesti che non era mai troppo tardi, bastava volerlo. In quel momento mi sono sentita più leggera, più sicura, non so spiegarlo. È che io e l'autostima non andiamo molto d'accordo purtroppo.
Poi arrivò il momento dei saluti, e tu mi dicesti che era come se mi conoscessi da sempre, ti risposi che per me era la stessa cosa. Me ne andai con la promessa che ci saremmo riviste, per un altro caffè o alla premiazione di un tuo libro, chissà... io aspetto.
Per me è stata una giornata che non mi dimenticherò mai.
Ciao Paola.
Donna dal cuore d'oro
Autrice di talento
Un dono innato
che pochi hanno.
Cerchi la perfezione
in ogni rigo
nulla è al caso.
La tua mente
partorisce storie
in ogni dove
la fantasia infinita.
Ti vedo
chiusa in una stanza
nei ritagli di tempo
a scrivere personaggi
Sembrano reali
confonde il lettore
tra realtà e fantasie
facendo sognare
emozionare
piangere
gioire.
Che sia una Kajira
una Piratessa....
Non importa
la sensazione è la stessa
vivere le loro vite
che tu ci fai vivere.
Grazie.
È da quel giorno che volevo scrivere di questo incontro, solo adesso ci sono riuscita. Spero ti faccia piacere, come a me ha fatto piacere ricordare quei momenti. Un abbraccio .:-)
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