Mother 's day
La villa sembrava abbandonata da anni, nonostante fosse sulle rive di un lago meraviglioso, su un pianeta meraviglioso e molto probabilmente doveva essere stata la casa di una donna meravigliosa.
Meravigliosa. Proprio questo aggettivo aveva usato un'anziana per descrivere Padmè Amidala ai suoi figli.
Era primo giorno della mamma che Luke e Leia passavano sapendo di essere fratelli gemelli, e perciò avevano voluto rendere omaggio alla loro.
"Lei era una regina di nome e di fatto". Disse la donna che aveva detto di essere stata un'ancella. "Aveva un grande senso del dovere e di cosa era giusto e.... Sapeva amare".
A quelle ultime parole Luke pensò subito al padre.
Nei corridoi e nelle stanze della villa i mobili erano coperti da teli e qua e là di vedeva qualche ragnatela.
Non doveva essere stata utilizzata per molto tempo.
"Mi dica signora...". Intervenne Luke. "Com'era con nostro padre?".
L'anziana si girò e sul suo volto comparve un sorriso.
"Con vostro padre? Oh.... Loro due si amavano tantissimo, il loro era un amore che... Non posso neanche descriverlo...".
Guardava verso un punto indefinito, come a ripercorrere con la mente avvenimenti passati e rivederli davanti a sé.
"Anakin avrebbe dato tutto per Padmè..."
Infatti ha fatto così, pensò Luke, pur di salvarla dalla morte ha messo in subbuglio la Galassia intera, già in subbuglio prima.
"Si sposarono sul balcone". Continuò la donna. "Era un matrimonio segreto, solo pochissimi invitati scelti e fra quelli c'ero anch'io...".
L'anziana poi guardò profondamente Leia. "Hai i suoi stessi occhi". Le disse prendendole le mani.
"Veramente?". Domandò la principessa.
"Sì". Rispose l'altra convinta. "E tu ragazzo hai gli stessi di Anakin: chiari e limpidi".
Luke non rispose.
I tre continuarono a camminare mentre la donna raccontava.
Fino a quando lo sguardo di Luke non fu catturato da una porta.
A differenza di tutte le altre era socchiusa e ne usciva uno spiraglio di luce.
Si avvicinò, entrò e ciò che vide lo stupì.
"Leia...". Chiamò la sorella.
Lei gli si avvicinò. "Sì?..". Anche lei rimase a bocca aperta.
Nella stanza vi era qualunque cosa di cui un neonato avrebbe avuto bisogno: attaccata al muro vi era una culla, accanto un cestino con dei giochi, poi un seggiolone e in un altro cestino sul pavimento dei completino da neonato.
La cosa che più stupì i due furono i muri.
Sul lato destro della stanza vi era un grande finestra che dava sul lago e al centro un camino, ma il resto dei muri era completamente dipinto.
Erano stelle, galassie, pianeti, nebulose e astronavi dipinte a mano.
Luke si avvicinò per toccare quella piccola opera d'arte.
"Li ha dipinti lei". La voce dell'ancella arrivata all'improvviso fece sussultare i gemelli. "Voleva che il bambino che portava in grembo, perdonate, i bambini che portava in grembo, crescessero qui, nella regione dei laghi".
"Sapeva che eravamo due?". Chiese Leia stringendo in mano un completino da neonato.
La donna sorrise. "No, non lo sapeva, ne' lei ne' Anakin vollero saperne mai il sesso o il numero. Per loro il bambino era un benedizione, Padmè venne qui per preparargli la stanza... Me lo ricordo ancora...".
Per un secondo chiuse gli occhi e sembrò ricordare il momento. "Fece tutto lei... I vostri genitori vi amavano già pur non essendo ancora nati".
Loro non dissero niente.
"Guardate voi stessi". E detto questo si avvicinò a un cassettone e spolverando un po' la polvere, schiacciò un tasto grigio.
Comparve un ologramma.
L'ologramma rappresentava una giovane donna molto bella, i capelli raccolti in un semplice chignon e un grembiule attorno all'abito.
Sembrava leggermente sporca di vernice e pittura.
Mamma...
Luke fu quasi tentato di toccarla
L'ologramma cominciò a parlare:
"Ciao Ani, ho appena finito di dipingere la stanza del bambino, dovresti vedere che bella! E tu che mettevi in discussione le mie doti artistiche!
Rise leggermente.
Certe volte lo sento muoversi, è impetuoso, questo deve averlo preso proprio da te!
Ad ogni modo, torno a Coruscant entro sera e tu ti prego cerca di stare attento! Spero che questa guerra finirà presto, non la sopporto più!
E se fai ancora i tuoi sogni dimmelo per favore, non sopporto più di vederti alzare nel bel mezzo della notte quando dovresti riposarti!
Farti sentire presto ti prego!
A stasera!"
"Ma non è finita". Disse la donna, e schiacciò ancora il tasto.
Questa volta L'ologramma che comparve fu di un giovane sui vent'anni: aveva i capelli castano chiaro leggermente lunghi e mossi e due occhi azzurri chiari e puri.
I miei stessi occhi... Pensò Luke.
L'ologramma di Anakin Skywalker cominciò a parlare.
"Amore scusa, com'è che ad ogni movimento del bambino dici che ha preso da me? Parla quella che se le danno in mano un blaster fa paura a mezza Galassia!
Anche lui rise leggermente, una risata felice.
Comunque sappi che non sono in missione, sono qui fuori dal tempio ma grazie comunque per l'avvertimento!
E per ora non ho fatto incubi tranquilla, è giorno e tu sei andata a Naboo stamattina! Non stare così in pensiero!
A stasera! Ti amo!
E anche questo ologramma scomparve.
Sia Luke che Leia erano silenziosi.
"Avete ragione". Riprese parola il primo. "Ci amavamo ancor prima che nascessimo".
Ringraziarono l'ex-ancella e uscirono dalla villa per tornare a casa.
"Per te lei, cioè, loro, ci stanno guardando Luke?". Gli chiese Leia mentre riprendevano la strada per l'astronave.
"Certo gemellina!". Rispose lui cingendole affettuosamente le spalle con un braccio. "Ci stanno guardando e ci guarderanno sempre, sono i nostri genitori dopotutto, hai visto quanto si amavano e ci amavano!".
"Già". Disse lei convinta. "Hai ragione".
Se si fossero voltati a guardare il lago, avrebbero potuto vedere sui suoi riflessi scintillanti i fantasmi di due giovani il cui amore superava ogni confine.
E che ora potevano stare insieme per l'eternità.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top