Westworld.

Westworld serie creata da Jonathan Nolan e Lisa Joy e parla di come i "residenti" del parco gioco di Ford ( un sempre immenso Anthony Hopkins), ovvero degli androidi creati per soddisfare ogni impulso dei ricchi ospiti paganti, a cui viene poi resettata la memoria e così, in un loop, finché a un certo punto non acquisiscono coscienza della loro condizione e realtà.

Serie di quattro stagioni, molto pregna di temi filosofici e umanistici, passando dal concetto di libero arbitrio, alla coscienza, la memoria e religione ( si affronta il tema della morte di Dio di Nietzsche)

Ho voluto scrivere ciò per dimenticare l'ansia da esame, e questo è ciò che è venuto fuori.

"Dissi che Dio imbrogliò il primo uomo
Lo costrinse a viaggiare una vita da scemo.
Nel giardino incantato lo costrinse a sognare.
A ignorare che al mondo c'e' il bene e c'è il male.

[...]

E non Dio, ma qualcuno che per noi l'ha inventato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato."

Un blasfemo- De Andrè


Nina si sveglia con un sussulto, un altro brutto sogno, ma non se lo ricorda bene, solo che l'ambientazione era western, quello della scorsa settimana invece era giapponese, ricorda solo vagamente dei samurai...

Scuote la testa, si alza, si lava, si veste e fa colazione, guarda il vestito, bianco e rosso, non ricorda di averlo scelto, e dire che lei sceglie sempre i vestiti la sera prima, strano, pensava di averlo già indossato, non indossa mai lo stesso abito più di un giorno di seguito.

Nina ha gli occhi azzurri e i capelli castani ricci, ma quel giorno non perde tempo a passarsi la matita né a pettinarsi i ricci,  davanti allo specchio dopo essersi levata i denti li cerca solo di sistemarli con la mano, sospira, esce di casa, scansa Matteo, il solito figlio dei vicini sul suo skate, perennemente in ritardo per la scuola, sale in macchina e guida verso il lavoro.

È bel tempo da una settimana a quella parte, il cielo blu e limpido, rimpiange solo di non essersi mai alzata un po' prima per vedere l'alba, ma pazienza sarà per l'indomani, beh se lo ripete sempre ma non lo fa mai...

Al lavoro, in un ufficio del secondo piano di un grattacielo di vetro di trentatré piani, le si avvicina il suo vicino di postazioni con un grande sorriso, è carino, un po' più giovane di lei, sulla ventina, capelli biondo scuro pizzetto curato e begli occhi grigi.

Nina pensa che anche quel giorno le offrirà un cappuccino di Starbucks, che accetta gentilmente ( ma lei odia il caffè da Starbucks) e per pranzo sushi nel vicino ristorante accanto al palazzo dove lavorano.

- No grazie James, sono allergica al pesce, lo sai...-

Nonostante si senta ripetere le stesse cose ogni giorno lui puntualmente il giorno dopo si ripresenta con lo stesso caffè al latte di soia e lo stesso invito per il sushi, come se appena uscito dal lavoro subisse un reset della memoria.

Che sciocchezze, è solo insistente, ma anche gentile, povero James, dovrò accettare magari domani e prendere qualcos'altro che non sia pesce, se ce l'hanno nel menù.

Finisce di lavorare alle cinque, va a casa pensando a come vestirsi quella sera, Mary l'ha invitata con i suoi amici, dice che uno di loro è nuovo, e vuole farglielo conoscere...

Ma io non voglio conoscere nessuno...

Nel tragitto incontra una testimone di Geova, la ignora come ogni giorno.

In discoteca Mary glielo presenta, si chiama Alvarez, è spagnolo, ed è pure bello con i capelli ondulati neri e gli occhi castani, ha un bel sorriso, ma quando la prende per un polso e la spinge nei privè non le piace, vorrebbe urlare e chiamare Mary e i suoi amici, ma ballano come se niente fosse, e pare che nessuno la senta...

La sveglia segna le sei e mezza, non è riuscita a dormire, beh almeno riuscirà a vedere l'alba, ha ancora il corpo dolorante e un labbro gonfio, vorrebbe scacciare quello che è successo, andare alla polizia, ma è riuscita solo, una volta finito tutto, a chiamare un taxi e ritornare a casa  ( era venuta a prenderla, per andare in discoteca, Mary con la sua macchina ) guarda il cellulare, l'amica l'ha chiamata tre volte, lo butta sul letto e si alza per dirigersi verso la finestra, ecco, è scuro ma vede il rosso che precede l'alba...

Due uomini sbucati da chissà dove  l'afferrano, hanno delle tute strane sembrano quelle che si usano negli ambienti radioattivi, ma lei non è infetta dalle radiazioni, urla, poi sente che dicono qualcosa, e si addormenta...

Si risveglia nuda in una stanza asettica, le pareti sono di vetro, ma è troppo scuro per riuscire a distinguere qualcosa, si accorge di essere nuda, sente il panico, la confusione, poi davanti a sé vedere un uomo anziano, ha gli occhi chiari, sembra gentile, accanto a sé ha un uomo dalla pelle scura che osserva un tablet prendendo appunti e altra gente, troppa...

- Analisi, ma senza la funzione emotiva.-

E poi la paura e la confusione spariscono, Nina non sente niente, non prova nemmeno curiosità nel conoscere che posto è quello, nemmeno freddo a causa della sua nudità...non riesce a capire ciò che dice, come se non fosse lei...

- È stato Alvarez, gli amici lo avevano avvisato di lasciar stare Nina, è ancora in fase di programmazione, questi tipi di incidenti non possono ripetersi non ora che abbiamo ampliato il parco, poi i residenti si guastano, come lei e bisogna resettarli...beh dovremmo affrettare le cose allora. Portatela via e una volta finito, mi raccomando non vogliamo che si ricordino qualcosa vero?-

Non capisce chi è che ha parlato, forse l'uomo dalla pelle scura mentre quello dallo sguardo gentile la fissa, ma non c'è gentilezza nello sguardo, solo un enorme indifferente, come se fosse solo un...niente - si sente uno scarafaggio, Nina -ma sotto quella indifferenza riesce a leggervi qualcosa che può essere pietà.

Programmazione? Reset? Che diamine sta succedendo...

Gli uomini in tuta l'afferrano prima che possa dire alcunché, e poi non ricorda più nulla, solo qualcosa detto dal più anziano che ha l'aria di essere il capo:

- Mi sto pentendo di aver acconsentito alla creazione di un aera del parco dove gli ospiti possano vivere nel mondo reale, ricreando le loro situazioni di lavoro e svago, con l'illusione di avere il potere e cambiare ciò che nella loro realtà non possono fare. È molto più pericoloso Bernard, Westworld era un parco giochi per ricchi viziati, e guarda cos'è successo, ma questo...-

L'uomo chiamato Bernard fissò il suo interlocutore, e poi Nina, ora disattivata e assente.

-Signore, perché non le ha fatto la solita domanda che fa a tutti i residenti quando succedono queste cose? Ho verificato le sue funzioni può essere un rischio, gliel'ho detto, i sogni...-

E poi Nina si risveglia.

Alle sette.

Si lava, fa colazione, osserva l'abito bianco e rosso, se lo mette, si pettina, si passa le mani nei capelli e non mette la matita sugli occhi,  si lava i denti ed esce.

Arriva Matteo sullo skate, si scansa, prende la mattina e va al lavoro, nota che è una bella giornata dal cielo terso e limpido.

In ufficio arriva James con il caffè e la richiesta di andare al sushi a pranzo insieme, dice di no ma pensa che l'indomani può accettare, beve il caffè e lo butta.

Però si tiene il solito tovagliolo ripiegato che lui le dà insieme al caffè, strano di solito lo butta via, oggi lo mette in borsa.

Il pomeriggio esce dal lavoro e mentre torna a casa viene fermata da una testimone di Geova, come ogni giorno, e sempre ogni giorno una diversa.

Questa volta si ferma, l'ascolta, lei le chiede se può fermarsi qualche minuto a parlare, lei la guarda e dice, senza pensare, che non serve, Dio l'ha già visto, e considera tutti loro degli scarafaggi, dei sollazzi.

Non sa perché l'ha detto, se lo dimentica, non ci pensa più.

Arriva a casa, Mary le ha scritto un messaggio invitandola a una nuova discuteva quella sera.

Rimette il telefono in borsa, e ritrova il tovagliolo ripiegato che le ha dato James.

Lo prende, lo apre e nota che all'interno c'è una frase scritta in pennarello nero:

- Hai mai messo in dubbio la natura della tua realtà?-

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