Capitolo 4
Hycarus fissò il dorso del libro, studiando il disegno per una lunga serie di secondi, quasi cercando di essere sicuro di non stare allucinando, avvicinandosi poi ad esso con fare estremamente titubante, un passo dopo l'altro.
Una parte di lui voleva poter afferrare subito il suddetto oggetto in questione, forse per aprirlo, forse perché appunto il segno doveva assolutamente avere un significato... Mentre l'altra sembrava chiedersi dove diavolo egli avesse cacciato il proprio senso della ragione, una domanda che, insomma, non aveva risposta alcuna: non ne aveva la più pallida idea.
Forse era scappata via nel momento in cui aveva deciso di alzarsi dal letto, forse era morta di infarto già molto prima, chi poteva saperlo; beh... in generale nessuno poteva capirlo se non ci arrivava lui, quindi automaticamente ciao ciao e tanti saluti. A lui, alla sua sanitá mentale e alle sue domande senza risposta.
Allungò dunque la mano e strinse le dita sui bordi del volume, facendolo guizzare fuori più per istinto che per qualsiasi altra specifica motivazione, trovandolo particolarmente pesante e compatto, così robusto che subito decise che, chiunque avesse cucito il libro, doveva aver fatto davvero un buon lavoro.
Ovviamente il suo pensiero fu momentaneo, perché subito dopo aver ottenuto ed intrappolato lo strumento di lettura tra i palmi leggermente sudati, il pavimento in legno prese a tremare.
Prima lo fece in un atteggiamento quasi impercettibile, poi la forza di frequenza parve quadruplicarsi, tanto che il biondo rischiò addirittura di perdere l'equilibrio, sorreggendosi a malapena solo per via della presa salda che attuò nei confronti del mobile davanti ai suoi occhi, paralizzandosi sul posto come se fosse stato fulminato, lasciando scivolare il libro a terra.
La sua stabilità non durò a lungo, comunque, siccome lo scaffale a cui si era come appeso prese vita, con due mani di legno, paragonabili più a rami di un albero che a pezzi di arti e che apparivano ai suoi lati, andando a muoversi per spostarsi con dei salti, provocando dei tonfi sordi ad ogni movimento svolto.
L'espressione del ragazzo era così basita che sembrava che da un momento all'altro lui avrebbe perso la mandibola dallo shock, ma fu qualcosa che durò ben poco... Già, difatti divenne perfino peggio, risultando parecchio persa, soprattutto nel suo visualizzare la parete nuda, prima coperta dal mobile, che si tramutava di punto in bianco in una porta semicircolare con pomello, decori gotici che la percorrevano interamente e tutto.
E come se non bastasse, l'impugnatura tondeggiante roteò su sé stessa tre volte di fila, tanto che lo sguardo del Maledetto non si staccò da essa neppure per battere le palpebre... ed il ripetuto girare la fece spalancare con estremo silenzio, mostrando una lunga scala che sembrava solo essere disposta a scendere, visibile per via di tantissime torce fiammanti appese alle pareti in legno, le quali non davano fuoco alla struttura in sé solo per via del fatto che le lingue rosse erano più tendenti al centro che ai lati, pendendo in maniera che Hycarus avrebbe definito quasi come pericolosa addirittura.
Ad essere sincero, il biondo si sarebbe aspettato un ambiente oscuro, così nero da rendere impossibile il passaggio senza una lampada, così per avere una scusa gratuita che non fosse la codardia ad impedirgli il passaggio, ma appunto vi era così tanta luce che quasi sembrava una presa in giro.
Hycarus si guardò attorno, scrutando prima attentamente oltre alla porta e poi dietro di sé, raccogliendo il libro con il disegno della stella a sei punte, sentendo l'incertezza nel suo stato d'animo che lo tallonava e quasi gli ansimava sul collo, facendogli poi contorcere le budella, ma ricevendo un totale rifiuto mentale, difatti egli prese un grosso respiro profondo, carico di tutto l'ossigeno che gli era possibile ottenere tra narici e bocca... E con un brivido freddo che azzannava la sua pelle cominciò a scendere i gradini, tentando disperatamente di mantenere un passo leggero per non essere udito, ma sentendo comunque gli echi della suola a contatto con il tappeto ed il legno.
Scese circa cinque o sei scalini prima che la porta alle sue spalle si chiudesse di scatto, con un rumore secco ed improvviso, spaventando il biondo a morte, facendolo letteralmente saltare in aria, emettendo uno squittio acuto... Ed in pratica scivolando, il piede sinistro che slittava e gli faceva perdere l'equilibrio.
Il suo cuore perse un battito, due, mentre realizzava che sarebbe sicuramente rotolato giù per tutta la scala, rischiando molto probabilmente di rompersi l'osso del collo, aprendo la bocca a vuoto per lanciare un grido, ma sentendosi poi come tirato dalla maglia e così sollevato in aria, gli occhi sbarrati che guizzavano in fretta e furia indietro, notando la stoffa rossa che prima era stata stesa al suolo che lo aveva preso per il bordo della maglia, neppure lui non avesse affatto peso.
Più che spaventato, dunque, rimase alquanto spaesato, deglutendo a vuoto nel notare poi come le scale sembrassero venir rinsucchiate dalla stessa nave, lasciando soltanto lui, sospeso da quella sottospecie di lingua di stoffa rossa, con solo e soltanto del vuoto sotto... Ed una porta a cui sarebbe arrivato soltanto con un angolazione di sessanta gradi... Volando... O venendo magari trasportato dal tappeto?
Meglio la seconda opzione. Davvero, lui non sapeva volare, poco ma sicuro se ci avesse anche solo provato sarebbe morto schiantato, peggio di una sardina spiaccicata. E non gradiva l'idea. Ma proprio no.
Come non gli piacque per niente il fatto che la presa del tappeto sulla sua maglia scomparve di colpo, facendogli a malapena partorire un "Oh-oh" mentale prima di cadere nel vuoto, sentendo l'urlo nascere tra le sue labbra e morire subito nel suo venire riafferrato al volo.
Poteva sentire il battito cardiaco rimbombare a ritmo sostenuto nel suo petto e la tensione gelare il suo corpo in ogni suo più piccolo pezzo nel percepire la stoffa rossa al di sotto delle sue gambe, la quale lo manteneva seduto composto, il tutto mentre i suoi capelli erano tutti sparati in aria, neanche fosse stato colpito da una saetta elettrica.
La situazione gli ricordò all'istante il momento in cui era salito a bordo: sembrava proprio che fosse la giornata 'fai-perdere-anni-di-vita-ad-Hycarus'. Tra il terrore avuto con la corda attorno ai fianchi e la caduta nel vuoto, beh, avevano fatto parecchio a gara tra di loro... Ma diciamocelo, l'idea di sfracellarsi aveva vinto su tutto, non era sicuro che potesse esserci di peggio... E se c'era, bhe, ci sarebbe stato da spararsi. Con un mitra ben carico di proiettili, possibilmente, perché un colpo non bastava e se l'arma era vuota sarebbe risultata alquanto inutile.
Il tappeto gli rese possibile il raggiungimento della porta, trasportandolo direttamente lí, come se il Maledetto fosse su un grosso Tapirulan di palestra che però lui non aveva sicuramente acceso - anche perché di tutti gli strumenti per mantenersi in forma quello nominato era in assoluto quello che gli dava più noia. Preferiva mille volte di più la cyclette, anche perché apprezzava le biciclette in generale, seppur non fosse un patito estremo come il vampiro che aveva incontrato casualmente quella volta. Lui sì che aveva avuto una passione enorme per le bici, tanto che ricordava alla perfezione la luce che era brillata nei suoi occhi come se fosse stato ieri... ma non lo era-
Il movimento della stoffa che procedeva silenzioso risultava calmo, senza fretta o rozze maniere alcune, tanto che il ritmo con cui il suo cuore pompava il sangue finí con il rallentare e stabilizzarsi, lasciandolo a riprendere fiato dopo qualche agonizzante attimo di troppo, sentendo comunque una vaga tensione alla bocca dello stomaco, più gli occhi pesare per il sonno e la stanchezza delle sue membrache iniziava a farsi sentire, forse dovuta proprio allo spavento di troppo.
Oltrepassò la porta e venne posato delicatamente su un materasso ad acqua, disposto poco lontano dal muro nella stanza a seguire, sentendone la struttura sotto la schiena e sospirando quasi di piacere, neanche tale oggetto fosse fatto apposta per rilassarlo, rimanendoci sdraiato sopra con la frenesia che iniziava a scivolare fuori dal suo corpo.
La calma si mantenne nel mentre che si tirava su a sedere, portando una mano alla fronte e guardando attorno a sé, studiando il luogo in cui era finito con estrema attenzione: era una stanza grande, rettangolare, con sei porte disposte, per quattro, agli estremi della camera, mentre i due al centro, formando tre serie di uscite parallele, divise da spazio ed oltretutto, quelle disposte a metà ambiente, da anche quattro colonne di legno che facevano per forma pensare ad una molla.
La stanza sembrava così divisa in due parti uguali, una - quella in cui Hycarus si trovava - che aveva appunto il materasso ad acqua, un divano letto, quello che era una lavagna, una stufa ed un riquadro in vetro con quello che sembrava una fiammella blu svolazzante - aka, se si ricordava bene, un fuoco fatuo - che si muoveva con un ritmo regolare, perfettamente paragonabile ad un battito cardiaco.
Avvicinandosi di qualche passo alla lavagna, notò che questa aveva sopra scritta un incisione in latino.
'Navis tuta cordis electorum manus. Et spiritus meus erit vobiscum'
Il biondo non conosceva molto del latino, ma alcune parole riuscì ad afferrarle all'istante, come appunto Navis, manus e spiritus... Per il resto, vuoto totale, se non forse per electorum.
Decise di lasciare momentaneamente perdere per incentrare lo sguardo altrove.
Guardò infatti nella seconda parte della stanza, osservando il fatto che vi era un grosso tavolo circolare circondato da parecchie sedie.
Oltre ad esso, vi era una grossa mappa del mondo appiccicata al muro con dello scotch di carta.
Una delle sei porte, quella più a Nord-ovest, si aprí di scatto, provocando un cigolio e lo scricchiolare del legno dietro, facendo comparire immediatamente la stessa bambina dai capelli blu che in tale giorno aveva già visto tre volte in totale, la quale si illuminò vistosamente al notarlo.
<< Sei Hycarus!>> quasi urlò Yael, tutta contenta, accorrendo dal nominato con una serie di saltelli - neanche un grillo avrebbe fatto così tanti salti, sul serio!- decidendo di abbracciarlo di colpo, strappando via l'aria dai polmoni del Maledetto per la stretta stritolante che mai, ma proprio mai, il ragazzo si sarebbe aspettato da una bimba, andando poi a staccarsi ed afferrare entrambe le sue mani, facendole dondolare a destra e manca, raggiante come un vero e proprio sole.
<< Tu sei il primo! Sí, tu sei il primo!>> fece ella, esibendosi in ennesimi schizzare in aria, provocando dei movimenti quasi marini alla sua chioma, neppure essi si fossero trasformati in onde in tutto e per tutto.
"Eh? Ma cosa sta dicendo?" Si chiese dunque lui, fissandola a lungo in plateale silenzio, accigliandosi con un che di totalmente perplesso, la fronte aggrottata, una smorfia dipinta sui suoi lineamenti e le labbra schiuse.
<< Primo? >> chiese dunque, rendendosi conto del fatto che se avesse continuato a tacere nulla avrebbe ricevuto anche solo la più piccola delle risposte che lui palesemente necessitava.
<< Sí! Sei il primo ad aver visto il simbolo! O almeno, il simbolo ha visto te! E così sei giunto qui!>> asserí la bimba con tono eccitato, gli occhi che luccicavano ancora ed ancora, fissando Hycarus con aria estasiata, come se invece di avere davanti una persona si trovasse a guardare una torta di compleanno.
Per un attimo, infatti, il biondo temette di essere mangiato, ma scacciò via il pensiero.
I Klabautermann erano innocui in genere, non era neanche sicuro che mangiassero molta roba. E decisamente non erano una razza cannibale.
<< Scusami. Non capisco >> si ritrovò perciò a dire, mordicchiandosi il labbro inferiore, sentendosi parzialmente stupido.
La bimba prese dunque a tirare i suoi polsi, riportandolo davanti alla lavagna con la scritta latina, andando a picchiettare le dita su di essa a ripetizione.
<< Queste parole significano ' che il cuore della nave sia protetto dalle mani elette. E che il suo spirito sia con voi.'>> disse questo prima di mollarlo e saltellare ancora stile Heidi, andando ad afferrare il libro - che qualche serie di minuti prima, nell'osservare generale, il Maledetto aveva lasciato sul tavolo - e mostrando la stella a sei punte.
<< Nella biblioteca, sui Diecimila e Novecento libri che ho portato a bordo della mia nave, circa il dieci percento é stato segnato con questo preciso simbolo. É stato tracciato con un inchiostro particolare che nasce da me e dall'imbarcazione stessa... E questo può essere visto solo da specifiche persone scelte da esso. >>
<< ... L'inchiostro sceglie da chi essere visto? E sotto quali canoni? Perché dovrebbe selezionare delle persone?>> chiese ancora il biondo, visibilmente disperso nel discorso, cercando di attaccare i pezzi come un puzzle.
La stella a sei punte. Sei, come sei erano precisamente le porte in quella stanza... le due onde, come le stramaledette ore due, la B di Biblioteca... E la N di Notte?
<< L'inchiostro ti vede dentro. Vede perfino le cose che tu non riesci a notare >> fece lei, tutta soddisfatta, portando un ennesimo danzare di quei ciuffi riccioluti << Non ho idea di quali esatti siano i punti che gli hanno reso possibile sceglierti, ma penso che ti abbia apprezzato! E pertanto ha deciso che tu saresti stato perfetto. Per questo sei qui! >>
<< Con 'Qui'... Cosa intendi esattamente? Per certi versi sembra una stanza come tante... Ma non so perché sento che non lo è... Ah! Prima poi si è mossa la nave da sola, é stato a causa tua? >>
Yael sorrise allegramente, lasciandosi uscire un lieve 'pffff', coprendosi la bocca con una mano << No, no. É stata proprio la nave a muoversi da sé. In questo campo io non c'entro. Il motivo per cui è accaduto è... Che appunto, siamo al centro del cuore della Golden Lion! E qui lei fa quello che le pare. Che tu lo voglia o meno >> rise divertita << E chiunque metta piede nel cuore della barca senza essere stato invitato a parole o costretto, viene subito nominato come uno dei protettori di essa! >>
"Quindi..."
<< Ho reso possibile in altre cinque aree della barca di vedere il simbolo, ovviamente, non solo in biblioteca, come appunto vi sono altre cinque entrate, come vedi. É alquanto probabile che qualcun altro appaia da un momento all'altro e finisca con il diventare un Protettore, ma allo stesso tempo è anche possibile che sia solo tu a raggiungerlo, stanotte. Non c'è una scadenza, ogni notte alle due potrà accedere chiunque verrà selezionato e... >>
<<Aspetta, frena. Per favore, frena.>> asserí Hycarus, alzando le mani come se stesse mostrando la bandierina bianca << Secondo me, l'inchiostro ha fatto una scelta sbagliata su di me. Non posso essere un 'Protettore' o robe simili...>>
<< Assolutamente no!>> ribatté Yael con un palese broncio offeso, quasi come se la avesse insultata in un modo o nell'altro <<Come ho già detto, questo inchiostro é magico! Quindi no, non sbaglia. Come appunto non sbaglierà con chiunque altro finirà con il capitare qui. Non devi sottovalutare il giudizio della barca e del mare >>
Il Maledetto tirò un grosso sospiro di esasperazione, scuotendo la testa a ripetizione, come se delle mosche irritanti gli stessero dando fastidio.
<< In poche parole non posso rifiutarmi?>> chiese, l'aria visibilmente sfatta ed affranta, quasi esausta - fatto alquanto probabile siccome era notte fonda. Ed era una magia come invece Yael apparisse fresca come una rosa, non lasciandosi sfuggire neppure il più minuscolo degli sbadigli- << Cioè... Io dovrei cercare una persona... E non mi sento molto capace, ad essere sincero...>>
<< Se cerchi qualcuno ti posso dare una mano! E sono sicura che ti stai solo sminuendo. Comunque no, a meno che il Cuore della Nave non decida di colpo di buttarti fuori, no, non puoi rifiutare.>>
Il biondo aprí e chiuse bocca, sospirando ancora, più amaramente di prima << In cosa consiste questo essere un 'Protettore'?>>
<<Ah, nulla di che, nulla di che.>> la piccola Klabautermann agitò le mani <<Ronde di studio , difesa, riunioni generali, turni di veglia notturna >>
<< Difesa da... Cosa?>> Hycarus andò a mettersi seduto sul materasso ad acqua, sperando che questo in un modo o nell'altro gli rimuovesse la sua stessa ansia generale ed i sudori freddi.
<< Da qualunque cosa. Anche solo da possibili risse, cercando di dividere i litiganti, così da non provocare stragi. Di certo, uno degli scopi principali è quello di evitare che la Golden venga affondata, perché dopotutto se affonda moriremo tutti quanti. Quindi, in pratica, sei un difensore della salvezza pubblica.>> spiegò la bimba, sorridendo amabilmente << Hai una grande responsabilità, ma non sarai l'unico. E poi potresti fare conoscenza di persone fantastiche che finiranno qui a loro volta, sarete come dei compagni!>>
<< Uh... Capisco >> borbottò il biondo, massaggiandosi le tempie a ripetizione, per poi fare scorrere le dita al collo e stiracchiare la schiena << In pratica é come essere delle guardie di polizia>>
<<Giusto.>>
<< Le riunioni sono invece... Quando? Quante volte a settimana? O a mese?>>
<< Sono in genere due volte a settimana, ma se qualcosa di urgente accadesse, posso essercene anche quattro, cinque. É una questione di situazione>>
"Due volte a settimana? Faranno tutti a tempo a dimenticarsi di me, in pratica, a meno che non mi metta a cercarli tutti"
Il ragazzo fece un espressione preoccupata senza neppure rendersene conto, facendo confondere la Klabautermann, al punto tale subito ella si ritrovò a chiedersi cosa non andasse bene in ciò che aveva detto, non riuscendo a trovare nulla.
<< Tutto ok? Qualcosa che ti disturba?>>
Hycarus non rispose, non fece neanche a tempo.
<< Uhm... Di cosa state parlando?>> chiese infatti, all'improvviso, una voce, la quale prese di sorpresa sia il biondo che l'azzurra, tanto da farli girare di scatto, visualizzando una ragazza che era comparsa dalla porta di estremo Sud-est.
Ella aveva una carnagione scura, nocciola, dei capelli lisci, molto lunghi, i quali le arrivavano quasi ad inizio gambe, di un colore castano scuro che tendeva allo stesso tempo al chiaro, cosa parecchio strana da vedere.
Aveva degli occhi azzurri ghiaccio, grandi e parecchio espressivi, tanto che la sua confusione in essi era nettamente ovvia... E delle orecchie a punta .
Non era né altissima, né troppo bassa, diciamo che comunque tendeva per il minuto, cosa che la rendeva fragile allo sguardo, come una bambina perfino, facendo chiedere al Maledetto quale fosse la sua precisa età.
<< La seconda!>> Ed ecco che l'aria raggiante tornò a dipingersi sui lineamenti di Yael, la quale andò a strattonare il braccio di Hycarus.
<< Visto? É arrivata la seconda!>> lo disse come se stesse parlando a radiolina, andando subito a precipitarsi dalla giovane Fata, costringendo il Maledetto a seguirla con altri ripetuti solleciti, eseguiti con ovvii tirare.
Ovviamente, ciò che accadde in seguito, fu un enorme spiegone alla castana - la quale si presentò come Iris - dell'intera situazione.
La Fata parve decisamente sorpresa, il tutto mentre guizzava lo sguardo da uno all'altra, ricevendo degli annuire o dei negare alle sue domande, ma sembrò prendere la situazione in maniera ben più positiva rispetto al Maledetto, sembrando quasi contenta perfino, tanto da fare chiedere al biondo se fosse solo lui a farsi problemi... O se magari anche qualcun altro avrebbe risposto con un che di contrariato.
<<Comunque di mattina ci vedremo tutti i giorni alle dieci per la divisione dei compiti>> concluse Yael, portando una mano da Iris e la seconda da Hycarus.
<< Spero che potremo fare un buon lavoro>> rispose la castana con un espressione dolce << E che ci conosceremo meglio. Qui, apparte le mie compagne di stanza, non ho molte persone con cui parlare... Mi farebbe piacere stringere nuove amicizie>>
<<Sono sicura che ci riuscirai!>> rispose allegramente la Klabautermann, andando a cacciare una mano nella tasca e tirando fuori un pennarello rosso << Ora... La lavagna! Scrivete i vostri nomi, la vostra età e la vostra razza sulla lavagna!>>
"Anche la razza... É davvero obbligatorio anche questo dettaglio?" pensò Hycarus con espressione poco contenta, osservando la Fata scrivere con una calligrafia singolare, piena di curve, risultando parecchio ordinata e graziosa, piacevole alla vista, guardando con curiosità il cognome.
Iris O'Doherty, 245 anni, Fata.
<< Sei... Puramente Irlandese, quindi?>> domandò incerto, facendo voltare la castana << Ed è vero che la maggioranza di voi si trovi lì o...>>
<<Sí e sí. Ci sono veramente poche Fate che lasciando l'Irlanda.>> si spostò una ciocca dietro all'orecchio <<Se non fosse stato per l'onda... Probabilmente non lo avrei fatto>> ammise, visibilmente in imbarazzo.
<< Ah... Immagino di sí>>
Beh, non proprio. Lui aveva smesso di sentire un che di appartenenza verso il luogo che un tempo aveva chiamato casa, però... Poteva comprendere il fatto che non tutti erano stati in costante viaggio e che quindi i sentimenti provati verso la propria abitazione fossero potenti abbastanza da mandare ondate di forte nostalgia. Se poi si parlava anche del fatto che il posto in cui aveva vissuto stava per essere distrutto - se non lo era già - da una grossa ondata marina, insomma, doveva essere perfino peggio.
Accettò in silenzio il pennarello rosso dalle mani della Fata, sentendo un orrenda sensazione accollarsi alla sua gola nel mentre che scriveva Hycarus Stuart, 19 anni, bloccandosi poco prima di poter anche solo iniziare a scrivere Maledetto.
Non gli piaceva. Non gli piaceva per niente sbandierare cosa era diventato, non apprezzava neppure esserlo e non vedeva l'ora di tornare alla propria umanità... Quindi perché? Perché scrivere di preciso una cosa che non apprezzava? Perché non limitarsi a scrivere 'umano', pur sapendo che sicuramente tutti lo avrebbero guardato in maniera strana?
Sí... Per lui era meglio. Meglio fingersi una persona e ricevere occhiate storte dalle creature che odiavano le essenze umane che dare una conferma generale alla sua momentanea situazione.
E dunque mentí. Scrisse 'essere umano' sulla lavagna, girandosi e lasciando il pennarello tra le dita morbide della bimba, ignorando qualsiasi espressione che potesse essere nata sui volti delle due.
<< Umano?>> chiese con tono sbigottito Iris.
<< Sei davvero un umano? Ed hai ascoltato le voci? Sono riuscita ad attirare l'attenzione anche di un umano a bordo?>> fece invece Yael, la voce altrettanto sorpresa, questo prima di emettere un suono assurdo.
Per un attimo Hycarus si aspettò che iniziasse a dirgli su, ma venne totalmente preso di sorpresa dal fatto che la bimba tornò ad abbracciarlo di netto, stringendolo con la stessa presa sorprendente di prima, facendo spalancare gli occhi oro al ragazzo.
<<Ci sono riuscita davvero? Che gioia! Temevo che mi avessero tutti ignorata! Temevo che, nonostante tutto, avrebbero dubitato delle mie parole! Il fatto di non aver fatto estinguere la razza umana mi dà sollievo! Mi dà così tanto sollievo...>>
La frase non fece sentire Hycarus in colpa. No, assolutamente no. Di più. Tipo dieci volte di più.
Ma per certi versi non era una totale menzogna?... Se avesse trovato la strega sarebbe tornato ad essere un umano, dopotutto... E con tale rimuginare riuscí a mettere da parte l'orrendo nodo che si era formato nel suo stomaco, andando a stringerlo in maniera pietosa, tanto che avrebbe potuto lamentarsi parecchio - cosa che non fece, ma che comunque non significò che mentalmente non stesse imprecando con tutto sé stesso, dicendo su alla sua stessa testa ed al suo... Uh... Qualcosa... E altra roba che lo rendeva estremamente masochista su certi punti? E per la sua incapacità a restare fermo nelle bugie che raccontava o scriveva?-
Non parlò, non esebí neppure un << Mmh >>, non se ne sentí in grado, preferí staccarsi in fretta dall'abbraccio, lasciando perdere la sua voglia di andare a cancellare la scritta rossa e soprattutto cercando di dedicare la propria attenzione sulla fiamma blu.
<< Quella cos'è?>> chiese infatti con più nonchalance possibile, riuscendo a trascinare l'attenzione sia di Iris che di Yael su di essa e non su di sé.
<< Oh. É il simbolo che la nave è viva. Se quella fiaccola si mostra sul punto di spegnersi vuol dire che l'asse si è rotta e che la Golden Lion crollerà a pezzi in breve. Una volta spenta sarà perché è stata distrutta. Se qualcuno la spegnerà di propria volontà... Avrà condannato a morte tutti quanti, quindi in un certo senso bisogna evitare che chi non viene scelto dalla barca apra il vetro e lo spenga.>>
<< E se fosse proprio uno degli scelti a spegnere il fuoco fatuo?>> bisbigliò quasi Iris, preoccupata << Se uno scelto, invece di proteggere, fosse così crudele da distruggerlo?>>
Yael cadde in un silenzio breve, ma abbastanza pesante contando che non sembrava proprio la tipa da stare zitta.
<< In teoria... In teoria non dovrebbe capitare. Appunto, l'inchiostro ti legge dentro... Non sceglierebbe mai qualcuno che pur sapendo la situazione deciderebbe di tradire chiunque per portare alla distruzione... Però... Credo che verrebbe dannato dalla nave stessa e quindi sul Protettore cadrebbe una condanna o simili. Non lo so. A nessuna Klabautermann é mai successo negli anni di storia passati. Porgiamo fiducia verso le creature che portiamo in viaggio, quindi speriamo che costoro siano capaci di rispondere positivamente a tale proposito. Ancora di più, siamo nelle mani dei Protettori scelti, quindi speriamo solo che dimostrino di essere degni dei propri compiti. Detto questo... Penso che dovremmo tutti andare a dormire. Domani sarà una lunga, lunghissima giornata, già me lo sento.>>
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Un commento = how make me smile uwu plus oh geeezus siamo tornati a 4100 parole oho.
Bhe. In questo capitolo vi ho automaticamente dimostrato le specifiche basi su cui la storia si muoverà. É un concetto particolare, perché per certi versi essere un 'Protettore della Nave' porterà avventure... E disavventure ai nostri poveri oc!
vi è piaciuto il capitolo?
Quanto volete il prossimo da 1 a 10?
Avete visto errori grammaticali?
Qualcosa che cambiereste?
Cosa pensate che accadrà nel prossimo capitolo?
Chi secondo voi sarà il prossimo Protettore a raggiungere il cuore della Nave? E perché?
Come pensate che il vostro ci arrivi? E perché? Le varie entrate sono
1- in biblioteca
2- oltre la palestra, nel muro (basta prendere contro al simbolo con una mano per portare l'apertura, ma solo appunto alle due di notte)
3- dalla botanica
4- nella stanza di danza
5- nella voliera
6- in un reparto di cucina
Ma soprattutto, con reagirebbe allo scoprire di essere diventato un Protettore?
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