La mia fine, il mio inizio 2 - Destini intrecciati
Titolo: La mia fine, il mio inizio 2 - Destini intrecciati
Genere: Romanzi rosa
Autrice: ChiccaCom
Salve e ben tornati con la seconda storia della nostra Chicca. Questa recensione prenderà in esame il secondo libro della trilogia "La mia fine il mio inizio", e infatti invito chiunque non abbia ancora letto il primo a non leggere questa recensione, in quanto potrebbe incappare in svariati spoiler. Questa storia incomincia direttamente da dove si era fermata quella precedente, senza affrontare salti temporali.
Nel primo libro, Amanda, la bella ragazza che si era trasferita in un ranch direttamente dalla città, ha subìto una brutta caduta da cavallo. Avevamo lasciato Jared, il bellissimo cowboy che nel frattempo era diventato il suo ragazzo, a logorarsi per lei dentro l'ospedale, vedendola in coma farmacologico e non sapendo se e quando si sarebbe risvegliata.
Da qui per la bella Amanda inizia un avventura onirica, grazie al suo stato di coma ci saranno dei personaggi del suo passato, del suo presente e del suo futuro che le mostrano, tramite strani sogni o incubi, quello che sarebbe stato o potrebbe essere la sua vita in base alle sue scelte. Iniziando con un personaggio immaginario del suo passato, una certa Calia, che le fa capire chi era in passato, e quale sarebbe stato il suo passato se avesse avuto tutto quello che aveva sempre desiderato. Solo partendo dal passato può riuscire a capire chi è nel presente.
Dopo Calia è la volta della sua amica Melissa, che le mostra una parte del suo futuro, dal quale ne esce sconcertata e un po' confusa. Ma non tanto quanto il probabile futuro che le mostra la sua probabile se stessa del futuro, o più che altro, che la se stessa del futuro riesce a spiegarle. Amanda è confusa, vorrebbe porre delle domande, ma questi suoi "incubi", o personaggi onirici non possono risponderle, perché non sono altro che frutto della sua mente. In altre parole, lei sta parlando con se stessa e sta visualizzando i probabili futuri che la sua stessa mente ha partorito, in modo da poter capire quale possa essere la scelta giusta da prendere. Ma perché tutto questo?
Amanda sente sempre più la mancanza della sua vecchia vita. Non si è mai ambientata del tutto alla sua vita nel ranch e una parte di lei preferirebbe tornare a vivere a New York. Ma al tempo stesso sa di amare Jared, e questo la manda in crisi perché non vorrebbe ferirlo, ma nemmeno illuderlo se un domani non dovesse più essere felice al suo fianco.
Ma non è la sola che affronta questi viaggi onirici. Anche Jared, a causa di un'iniezione di morfina, ha una visione del suo passato dove si ritrova sposato e padre di una bambina, ma non capisce chi sia la donna con la quale è sposato. Questo fatto non fa che creare ulteriore confusione sia in se stesso che in Amanda...
Chi l'avrebbe mai detto che una semplice storia d'amore come era raccontata nel primo libro si trasformasse in una storia appassionante e forte come questa?
È senza ombra di dubbio che Chicca abbia una fervida immaginazione e sia riuscita a creare una storia molto forte a livello narrativo, trattando un tema molto profondo, anche se non propriamente originale in quanto il fatto che la nostra vita cambia in conseguenza delle nostre azioni è un tema che molti scrittori, registi e autori hanno affrontato in più di una occasione. Una fra tutte? la prima storia che mi viene in mente è "Slining doors" ma sono sicura che voi tutti non avrete difficoltà a trovare altre storie con lo stesso tema. Ma questo non sminuisce il modo in cui Chicca ha trattato questo argomento. I sogni della sua protagonista sono molto realistici, ma li ha resi al tempo stesso eterei, astratti, proprio come una visione o un sogno riesce fare.
Se c'è una cosa che sicuramente si aspetterà da questa recensione è che io parli dei suoi innumerevoli errori a livello di lessico che ha compiuto. Credo che questo storia abbia veramente bisogno di una bella revisione, perché molto spesso mi sono incappata in errori di distrazione, dove mancava qualche aggettivo o qualche parola, oppure l'ordine delle parole di una frase o di un periodo narrativo erano un po' confuse e rendevano difficile comprendere il senso del discorso.
A differenza del primo libro, l'ho trovato un po' più lento nell'esposizione dei fatti. Il primo aveva un ritmo più veloce e gli argomenti erano più diretti. Qui invece, soprattutto durante i dialoghi, l'ho trovato un po' logorroico, ma soprattutto perché quando i personaggi parlando e affrontano un discorso alquanto lungo, Chicca decide di fare tutta una tirata, e nella nostra mente immaginiamo il personaggio immobile mentre dice tutto quel discorso di una certa lunghezza. Molto spesso il lettore può annoiarsi a leggere un periodo troppo lungo. In questi casi, è sempre bene frammezzare il discorso con piccole descrizioni delle azioni del personaggio che parla, inserendo un "afferma mentre si siede vicino a me", oppure inserire "mi chiede, spostandomi una ciocca di capelli", ma anche il solo descrivere il tono di voce che cambia all'interno di un solito discorso, o le sue espressioni, non è che uno mantiene una solita espressione costante per tutto il tempo. In questo modo, l'attenzione del lettore viene costantemente mantenuta sveglia e la narrazione è ancora più coinvolgente.
Nonostante il modo in cui ha trattato l'argomento "scelta-futuro", ho trovato i dialoghi stessi poco realistici. Insomma, spesso e volentieri sono incappata in espressioni lessicali che personaggi di quell'età non posseggono in realtà. O quando troppo infantili, tipo il costante "Oh, Amanda...", "Oh, Jared..." affermazione di sorpresa che possiamo trovare soprattutto nei cartoni animati, oppure espressioni troppo colte, tipo "Persino chi considera amiche la seguono solamente perché bramano la sua corona; ..[...]... è solamente circondata da opportunisti, che aspettano un suo cedimento per spodestarla". Ora voi direte "ma queste sono espressioni che si usano frequentemente." Sì, è vero, ma queste espressioni, accomunate costantemente a discorsi più semplici e a tratti ad affermazioni più infantili, rendono l'intero testo poco realistico e poco scorrevole, soprattutto perché sono discorsi fatti di getto dal personaggio, non sono frutto di ragionamenti ponderati.
Anche qui sembra che Chicca abbia litigato con le virgole e la punteggiatura debole in generale. Questa è una pecca che ho riscontrato anche nell'altro libro. Com ad esempio quando scrive: "Quattro giorni che Jared non entra in questa stanza, ma io lo sentivo. Fuori da quella porta, sentivo la sua presenza, anche se non riuscivo a vederlo, sentivo il suo profumo..." Quante virgole!!! E ancora una volta, non posso redimermi nell'affermare che la giusta punteggiatura è molto importante nella comprensione del testo, perché può cambiare il ritmo della lettura e anche il senso stesso del discorso. Infatti questa stessa frase risulterebbe più comprensibile e scorrevole senza tutte quelle virgole: "Quattro giorni senza che Jared non entra in questa stanza, ma io lo sentivo fuori da quella porta. Sentivo la sua presenza anche se non riuscivo a vederlo; sentivo il suo profumo..." Non vi piace di più? Oltre a questo, spesso, avrei preferito leggere "che cosa", o "cosa mi sta succedendo", invece che solo "Che sta succedendo". Lo ritengo un'espressione più completa a livello narrativo, ma questo è un commento personale.
Insomma, in generale il lavoro di Chicca l'ho trovato molto fantasioso e ponderato, ma alquanto pasticciato. A mio parere dovrebbe imparare ad usare meglio certe espressioni lessicali, e ad accomunare i termini giusti con i giusti argomenti trattati, per non far apparire che ha cercato di usare parole poco comuni in dei contesti dove certe parole erano fuori luogo perché magari non avevano la giusta potenza narrativa. A volte ci ha azzeccato, a volte no.
C'è poi una cosa che non ho capito, o meglio, che mi ha fatto pensare che Chicca abbia scritto una cosa senza badare troppo alle ripercussioni. Uno dei personaggi onirici di Amanda le dice che lei sta in pratica parlando con se stessa, quindi non può dirle cose che Amanda non conosce. Bene, allora perché la onirica Melissa le racconta per filo e per segno il suo incidente e quello che le è successo a livello fisico anche se Amanda non ne era minimamente a conoscenza? Bel mistero!
Detto questo, è evidente che la storia è appassionante, specialmente se la stiamo seguendo dall'inizio del primo libro. Le sorti di Amanda incuriosiscono il lettore e non possiamo fare a meno di chiederci se questa avventura onirica la porterà a fare la scelta giusta per la sua felicità futura. Io una mezza idea me la sono fatta, ma il finale non è così palese come poteva sembrare nel primo libro.
See you later...
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