Feedora
Titolo: Feedora
Autore: MarcoGermani
Genere: Fantascienza/distopia
Buona serata a tutti quanti.
Nonostante la perdita del mio amato tablet, sono riuscita lo stesso a fare un'altra recensione.
La storia che vi sto per parlare è del genere fantascientifico e distopico. Cosa vuol dire "distopico"? Be', per chi non conoscesse affatto il termine "distopia", sicuramente però conoscerà il suo contrario, "utopia", mentre quest'ultimo aggettivo indica la descrizione di un futuro radioso, un mondo che gli ottimisti sognano in cui vivere e realizzare i propri sogni, per distopia (o antiutopia, pseudo-utopia, utopia negativa o cacotopia) s'intende la descrizione di una immaginaria società o comunità altamente indesiderabile o spaventosa.
Immaginate di ritrovarvi a vivere in una società dove tutte le persone sono destinate a vivere una vita vuota e monotona, a dare il massimo di sé nel lavoro e dove nessuno ha la possibilità di esprimere se stesso in alcun modo, una vita tutta a favore della società in cui si vive. Una società che non dorme mai e sfrutta la vita delle persone per accrescersi. Non saremmo più persone, saremmo numeri.
Io mi sentirei tremendamente inutile, vuota. Una vita così non avrebbe senso. Penso che chiunque perderebbe la voglia di vivere. Ed è questo il sentimento predominante che si avverte immergendoci nella lettura di questa storia. Il disagio è tangibile.
Non è però così per 1167. Come tutti i cittadini della città di Feedora, non ha un nome, ma solo un numero. Lui è felice di far parte di questa società così organizzata. Si sente utile.
Cosa si può volere di più da una società che ti toglie il peso delle decisioni da prendere e dove non ci sono problemi perché è la società stessa che pensa a tutto? È davvero una fortuna vivere in un posto del genere, la società ti da un lavoro, una casa e anche una compagna con cui "creare" altri "numeri" che serviranno la stessa società. Nessuno ha bisogno di niente.
Un lavaggio del cervello in piena regola.
La vita di 1167 è davvero noiosa e monotona, ma avendo conosciuto solo quella realtà, per 1167 non è affatto così. Lui non sa che la società in cui vive lo sta privando delle gioie della vita, come l'amore, la possibilità di esprimere se stesso attraverso i propri sogni e desideri, e anche la bellezza della varietà del cibo; i Feedoriani infatti, si cibano tutti con pasti sintetici, edulcorati e nutrienti. Ma c'è qualcosa che potrebbe rompere questa moderna civiltà. Sì, per 1167 è una vita felice e perfetta, fino a che...
Devo dire che questo racconto non è solo fantascientifico e distopico, ma è davvero agghiacciante, molto più di tutti i thriller che possa aver letto fin'ora, e non solo per i fatti ivi narrati, ma anche per l'estrema cura che lo scrittore usa nel raccontare ogni minimo dettaglio e ogni situazione. Si intuisce che lo scrittore, ovvero il nostro Marco, è una persona estremamente intelligente e analitica, come gli ho già detto in un commento.
È davvero un talento riuscire a trasportare il lettore dentro una società così fantasiosa ma al tempo stesso così reale, dettagliatamente raccontata in modo da farla accettare come vera. E gli stati d'animo che ispira sono una diretta conseguenza di tale talento.
Non conosciamo subito l'aspetto fisico dei personaggi, ma essendo una storia dove l'aspetto fisico ricopre un ruolo marginale, in quanto fa capire che nessuno ha un proprio stile personale ma che tutti vestono e si acconciano al solito modo, non è molto importante, lo scopriamo solo in un secondo momento, tanto per avvicinarci di più al personaggio principale.
Questo modo di "sottomettere" le persone è un metodo che si usa nel lavaggio del cervello, non permettendo loro di esprimere se stessi nel vestire e nell'acconciarsi i capelli, è più facile per la città di Feedora tenere sottoposti i propri cittadini.
In quanto a errori che possa aver trovato in questo racconto, be'... per quel che riguarda la grammatica o la sintassi, posso dire che è quasi perfetto, se degli errori ci sono, non sono ripetuti, quindi non esaltano durante la lettura. Quello che si nota mentre si legge, invece, è la mancanza di qualche virgola, a volte ci sono discorsi che ho dovuto leggere due volte perché, non essendoci una virgola al posto giusto, non riuscivo a capirne il senso.... ma io sono intelligente e l'ho capito lo stesso (modesta, eh?).
Un altro piccolo errore che ho notato è la ripetizione di alcuni aggettivi in un unico periodo descrittivo, ovvero, nel giro di poche frasi, viene usata la stessa parola con lo stesso significato. È un errore molto comune, che può essere risolto con un po' di attenzione in più. Ho notato anche il fatto che, a parer mio, Marco scrive molto veloce, talmente veloce che non si accorge che le dita gli si accavallano e molte parole vengono scritte in modo anomale. A parte gli scherzi, a volte si nota la mancanza di qualche vocale, oppure una lettera sbagliata al posto sbagliato. Ok, questi sono solo errori di digitura.
Vuoi un consiglio? Calmati. Quando scrivi non ti rincorre nessuno.
Posso consigliare questa lettura? assolutamente si! Anche se si tratta di una storia fantasiosa, che nasce dalla mente "perversa" di Marco, non escludo che possa insegnarci qualcosa di concreto. Seppur credo che ci voglia una mente aperta e matura per poter comprendere appieno una società del genere e avvertire il senso di smarrimento che Marco ha cercato di trasmettere attraverso le sue parole. Ci vuole una certa maturità psichica.
Comunque sia è un racconto che può davvero insegnarci qualcosa. Anche in base al passato del genere umano e a quello che la razza umana è stata in grado di fare verso se stessa, io sinceramente non me la sento di dire che una cosa del genere non potrà mai e poi mai succedere. Anzi, posso dirvi che, anche se in maniera molto minore, una realtà simile la si può incontrare all'interno di certe società o gruppi religiosi. Quindi...
See you later...
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