Cronache di Atreia

Titolo: Cronache di Atreia

Autrice: Selhene

Genere: Teen fiction/fantasy

Non so se classificare questo libro più come fantasy o come teen fiction, in quanto è ispirato al videogioco "Aion", un gioco esplicitamente fantasy, (sulla scia del più famoso "Final Fantasy") il quale ha aiutato la nostra Selhene a superare certi brutti momenti... chi non li ha mai avuti?

Selhen è una Asmodiana che vive nel regno di Asmodae. Come tutti gli Asmodiani, è sempre in lotta contro gli Elisiani, che vivono nel regno di Elysea. Infatti, tra gli Asmodiani e gli Elidiani c'è una continua lotta, formentata da continui spargimenti di sangue.

Ogni abitante di Asmodae viene continuamente allenato per poter far fronte ad ogni eventuale attacco degli Elisiani, e anche per poter partecipare alla guerra in corso. Infatti, nella loro società, vige la gerarchia militare, e ad ogni Asmodiano viene continuamente affidata una missione come allentamento.

Ed è infatti durante una di queste missioni in cui Selhen, fallendo, viene scoperta da un Elisiano, ma stranamente, questi la lascia andare. Non prima di averle chiesto il suo nome e di averle svelato il suo: Velkam.

Un Elisiano che risparmia la vita ad una Esmodiana? È una cosa senza precedenti!

Da quel momento, Selhen inizia a cambiare il suo giudizio nei confronti degli Elisiani, ed in particolar modo in quelli di Velkam.

Ma in fin dei conti scopriamo che Selhen è una ragazza normale come molte altre, le piace divertirsi, ama fare shopping con la sua amica ed ha una cotta per un suo coetaneo, (o almeno credo che sia suo coetaneo) un certo Shad "occhi di ghiaccio".

Quando poi succede che, durante una seconda missione, Selhen viene salvata per la seconda volta da Velkam....

Già come si inizia a leggere questo racconto, salta subito all'occhio il fatto che le descrizioni dei personaggi e degli ambienti non sono soddisfacenti, soprattutto per chi, come me, non conosce affatto il gioco "Aion" al quale è ispirato. Se non ci abbiamo mai giocato, non conosciamo che genere di città siano Asmodae ed Eltnen.

Essendo un fantasy, mi sono detta che molto probabilmente i personaggi saranno differenti fisicamente rispetto ad un umano, però non posso sapere fino a che punto e per quali dettagli. Però è difficile saperlo perché non c'è una vera e propria descrizione dei personaggi. Così, andando avanti con la lettura, ognuno di noi si può immaginare i protagonisti in base alla propria fantasia e a quello che conosce, per poi venire smentiti dal racconto. Infatti, qua e là, si scoprono alcuni dettagli fisici che potrebbero farci rimanere un po' spiazzati, perché potremmo scoprire che l'immagine che ci siamo fatti dei personaggi è totalmente differente.

Magari c'è qualcuno a cui può piacere il fatto che non venga svelato subito l'aspetto fisico dei personaggi, anzi, che amano che venga svelato loro piano piano. Io personalmente lo trovo un po' irritante. Ovviamente è un mio parere, non è una regola scritta.

Insomma, in pratica si capisce che questo racconto è scritto specificamente per tutti i fan di questo videogioco, che già conosco questo mondo e come sono i protagonisti, ma dato che adesso possono leggerlo anche chi di questo videogioco non ne ha mai sentito parlare, consiglierei una piccola cosa: potresti aggiungere, all'inizio del primo capitolo, una sorta di prologo o uno stralcio di capitolo, in cui spieghi tutte quelle cose che chi non conosce il videogioco non può sapere. Oltre alle descrizione dei personaggi e delle ambientazioni, spiegare anche il linguaggio usato. Ci sono infatti molti termini sconosciuti, come i balaur, cosa sono? cos'è il pernon?, e il latte di brax? cosa vuol dire lo shugo servitore?

A livello grammaticale non c'è molto da dire, gli errori ci sono ma non sono né troppi, né troppo pochi, (ma magari fossero troppo pochi) con una veloce revisione e un po' più di attenzione, si possono correggere con facilità. Il linguaggio che viene usato, a parte i termini propri del videogioco, è chiaro e comprensibile, forse un po' banale. Credo che un linguaggio più ricercato, più simile a quello di un ministrello di altri tempi, potrebbe fare più al caso suo.

Alla fine è una lettura piacevole, anche se comunque sia va a ricercare un pubblico di nicchia, ovvero gli amanti dei videogiochi fantasy. Al limite può incuriosire questa strana attrazione che si intuisce tra Selhen e Velkam. Due ragazzi che si piacciono quando dovrebbero odiarsi, sono sicuramente fonte di peripezie particolari e curiose, e anche di molte emozioni per il lettore.

See you later...

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