35. Ira

Louis guardò Harry  negli occhi e disse:

" Mi vedi, Harry? Vedi ciò che sono? Prima mi hai detto che fra me e Tullio sceglieresti me, ma è lui che continui a nominare, lui che continui a volere e a ricordare con rimpianto. Con lui avresti fatto anche l'amore ...ma con me lo faresti?".

Harry chinò  gli occhi, non dando una risposta.

" Lo sapevo...hai detto di aver perdonato ciò che ti ho fatto, ma la realtà è diversa...tu hai paura di me...hai solo paura.

Ci rinuncio, Harry...ci rinuncio...io sono cambiato per te, ma evidentemente non ti basta. Sai qual è la strada di casa...non so  quando torno."

Detto questo, sparì in  un una nuvola di fumo senza dare ad Harry il tempo di replicare.

Il riccio rimase immobile con lo sguardo perso e si rese conto che Louis non meritava le sue continue frecciate.

Il dio aveva sbagliato in passato e ne era consapevole, ma gli aveva dimostrato in mille modi che si era pentito e che a lui ci teneva.

Immerso nei suoi pensieri ripercorse la strada verso casa, quando una voce allegra distolse la sua attenzione.

" Ciao, Harry, che fai in giro da solo?"

Il riccio si voltò e vide Esculapio sorridente con dei fasci di erbe fra le mani.

" Ciao, sto andando da Louis per...per..." si interruppe non sapendo cosa dire.

" Lui non merita uno splendore come te, non ti merita affatto" rispose il dio avvicinandosi ad Harry e accarezzandogli una guancia.

Il riccio arrossì imbarazzato, ma spalancò gli occhi per la paura, quando sentì una mano di Esculapio in mezzo alle sue gambe.

" L' ho capito, sai, che mi vuoi? Vedo come mi guardi quando sei con me nel laboratorio....lasciati andare un po' e divertiamoci."

Harry cercò di divincolarsi, ma la presa del dio della medicina era ferrea.

" Louis..." sussurrò piangendo.

Il riccio non fece nemmeno in tempo a finire di pronunciare la sua invocazione, che si scatenò l'inferno.

Louis comparve in una nuvola di fumo e scaraventò Esculapio contro un albero a diversi metri di distanza.

Non contento di ciò che aveva fatto, lo sollevò con un turbine di vento e lo fece precipitare a terra.

" Ti avverto, figlio di un cane...se osi anche solo toccarlo con un dito, ti butto  giù dall'Olimpo con tutte le tue erbe!"

Esculapio non replicò neppure e si affrettò a scappare verso casa.

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