28. Loqui
Harry chinò il capo di fronte alle parole della dea....
" No, tu ti sei solo fermato alla violenza che hai subito da lui, al male che ti ha fatto e hai ragione...ma Tullio era lui, Harry, Tullio era la parte buona e dolce di Louis e tu vuoi a tutti i costi dimenticartene..."
" Io non ce la faccio, non posso dimenticare quella notte, il dolore che ho provato, l'umiliazione, la vergogna, il disprezzo di mio padre...non ci riesco..." rispose Harry sconsolato.
" E allora perché sei venuto sull'Olimpo, ragazzo mio?"
" L'ho fatto per i miei figli..."
" Ah, ho capito...sai, credevo che per voi mortali il concetto di perdono a volte esistesse..."
Detto questo si voltò e fece per andarsene.
" Puoi dirmi dov'è, per favore?" insistette Harry.
Giunone lo guardò trafiggendodolo con gli occhi e il riccio chinò il capo.
" Ho bisogno di parlargli..." sussurrò a bassa voce.
Dopo interminabili minuti la dea rispose:
" È nella stanza del controllo delle guerre...non si muove da lì da giorni. Si trova nel palazzo verde di fronte alla mia dimora. Lascia qui con me Fobos e Deimos...mi godrò un po' i miei nipotini..."
Harry si inchinò leggermente, si voltò ed uscì.
Attraversò la strada ed entrò nell'enorme edificio indicatogli da Giunone.
Percorse un lunghissimo corridoio silenzioso e dalla pareti spoglie e raggiunse una grande stanza ovale.
Louis era chino su un tavolo rotondo ed era completamente immobile.
Harry si avvicinò con cautela e gli si mise a fianco.
Il riccio chinò lo sguardo sulla superficie del tavolo e vide numerose battaglie, uccisioni e spargimenti di sangue che si stavano verificando in ogni angolo del mondo.
" Che cosa vuoi?" chiese Louis con voce fredda.
" Guardami...per favore..." sussurrò Harry.
" Non posso distogliere lo sguardo, se lo faccio....sulla terra i mortali smetteranno di combattere."
" Ti prego...solo un attimo..."
Louis sollevò lo sguardo e fissò gli occhi stanchi e cerchiati di rosso in quelli di Harry.
" Perché non torni più a casa? Fobos e Deimos chiedono sempre dove sei..."
Il dio della guerra sorrise amaramente e rispose:
" Portali nel laboratorio di Esculapio, si divertiranno di sicuro!"
" Lui non è il loro padre..."
" Magari vorresti che lo fosse..." rispose Louis tornando a fissare il tavolo.
Harry rimase senza parole e osservò le spalle contratte del dio e le sue mani che tremavano lievemente.
" Puoi vedere qualsiasi cosa su questa superficie?" chiese il riccio indicando ciò che Louis stava osservando.
Il dio della guerra annuì senza, però, guardarlo negli occhi.
" Posso vedere la casa dei miei genitori a Roma?" chiese timidamente.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top