10. Tullio

Harry si girò di scatto al suono della voce sconosciuta e si trovò davanti un ragazzo un po' più vecchio di lui, vestito modestamente, ma decorosamente, moro e con una barbetta appena accennata.

Egli si avvicinò e si chinò sul corpo del riccio sistemandogli le coperte.

Quando gli occhi di Harry si posarono in quelli blu dello sconosciuto, un ricordo comparve nella sua mente, ma subito svanì senza lasciare alcuna traccia.

" Io sono Tullio" si presentò l'uomo " e sono un contadino. Stavo tornando da Roma verso la mia casa, quando ti ho trovato svenuto sotto la pioggia.
Ho fatto fatica a trascinarti qui, ma, alla fine, ce l'ho fatta."

" Io sono Harry e...grazie, davvero..." rispose il riccio.

" Quando ti sarai un po' ripreso, se vuoi, mi racconterai la tua storia , ora, però, credo che tu abbia bisogno di mangiare. Vado di là a prenderti qualcosa e torno."

Harry non fece in tempo a replicare che l'uomo era già sparito.

Tullio, che altri non era se non Louis sotto le sembianze di un comune mortale, fece comparire dal nulla un vassoio colmo di cibo e ritornò nella stanza.

Aiutò Harry a mettersi seduto, ponendo dietro la sua schiena alcuni cuscini, e gli mise il vassoio vicino.

Il riccio iniziò a mangiare lentamente, ma poi si accorse di avere una fame da lupi e in breve tempo divorò ogni cosa.

Harry vide lo sguardo del contadino rivolto alla sua pancia e disse imbarazzato:

" Io...credo di essere circa di sette mesi...non lo so di preciso e non so neanche chi è il padre...
Non sono, però, uno che va con tutti...davvero...io ero vergine...prima che quell'uomo...mi...mi...prendesse con la forza..."

Tullio gli mise una mano sul braccio e sussurrò:

" Va tutto bene, stai tranquillo, non sono qui per giudicarti...ora riposati un po', vedrai che domani ti sembrerà tutto migliore."

" Grazie, tu sei veramente una brava persona..." disse Harry lasciandosi cadere sui cuscini.

L' uomo si prese alcuni istanti per osservare il volto addormentato del ragazzo e poi uscì dalla stanza.

Il giorno dopo Harry si svegliò piacevolmente riposato e si accorse con gioia che la pancia non gli faceva più male.

Con cautela si alzò e indossò la tunica che era preparata su una sedia vicino al letto.

Si affacciò timidamente alla porta della camera e, non trovando nessuno, cominciò ad aggirarsi per la casa.

Era piccola e modesta, non certo come quella in cui era nato e cresciuto, ma in quel momento, ad Harry, parve più bella del palazzo di un re.

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