Capitolo 5: l'incidente

*rivesionato*

Pov Ketie

Io e Lilli ci dirigiamo verso l'ingresso della casa accompagnati da Carl e Markus.

<Sei sicuro che stai bene Carl?> chiedo preoccupata per quello che era successo con Leo.

<Tranquilla Ketie, sto bene davvero> mi rispose con un sorriso.

Ricambia il sorriso, anche se sapevo che non stava bene, ma decisi di non ribattere, sapevo che lo stava facendo per non farmi preoccupare troppo per lui.

<E' ora di andare Ketie> mi disse Lilli che aveva aperto la porta.

<Va bene, ciao Carl>

<Ciao piccola, ci vediamo la prossima vola> si saluto Carl.

Markus fece un cenno con la mano per salutarci.

Predonoper mano Lilli, che teneva in mano la scatola che mi aveva regalato Carl, e ci dirigiamo vero casa.

Mentre camminavamo Lilli inizio a parlare.

<Sai non è male Carl, è un brav'uomo>

<Già, per me è come se fosse un nonno che non ho mai avuto> gli risposi con un sorriso.

<Pero devo essere sincera, non ho mai visto un androide, che ragiona con lasua testa> mi disse poi con il duo LED che era diventato giallo.

Probabilmente stava ripensando a quel quadro che ha creato Markus.

<Già, sono rimasta sorpresa anche io, ma sono contenta per Markus, più sta con Carl, più diventa più umano> sorrido un po.

Passiamo danti ad un piccolo vicolo e sentiamo uno strano rumore.

<Che cosa è stato> chiedo a Lilli non tanto tranquilla.

Lilli si guarda in trono analizzando la zona.

<C'è qualcuno qui> mi disse poi. <stai dietro di me>

<Ok>

Mi metto dietro a lei e molto lentamente andiamo nel vicolo per vederechi si trovava li.

<Lo sappiamo che sei cui, fatti vedere> con tono calmo Lilli avanzava sempre di più.

Da dietro ad un cassonetto usci un androide, che sembrava avesse la stessa eta programmata di Lilli, carnagione un po scura, capelli neri, occhiali marrone scuro, occhi marroni, divisa da androide un po' strappata, pantaloni blu e scarpe marroni.

Il suo LED era fisso sul rosso e impugnava una pistola che ci puntava contro.

<S-stateindietro! Non avvicinatevi!>

L'androide era visibilmente spaventato, lo guardo meglio e riconosco chi era.

<Ma tu... sei quel deviante KY800 che è scappato dalla polizia!>

<Se è cosi dobbiamo subito chiamare l'agente Laura>

<No per favore, non chiamate la polizia!> ci urlo il deviante, che sembrava ancora più spaventato di prima.

<Non ho scelto io di ribellarmi... sono stato costretto...> l'androidemi guardo negli occhi.

<Ho avuto paura di morire... sono stato costretto a difendermi...> delle lacrime iniziarono a scorrere sul suo viso.

Conc autela mi avvicino al deviante, che mi puntava la pistola contro.

<Va tutto bene... tranquillo, non voglio farti del male> cercai di calmarlo.

Poggiai le mie mani sulle sue che tenevano ancora stretta la pistolaf acendogliela abbassare, il suo LED cambio da rosso a giallo.

L'androide mi guardo con un sguardo misto tra il confuso e spaventato, non ho mai visto un deviante da vicino, ho sempre sentito le cose che mi raccontava mia madre quando tornava a casa, ogni volta mi dice che idevianti sono delle macchine assassine che si ribellano hai loro padroni solo per il gusto di ucciderli.

Ma adesso che ne ho uno davanti capisco che si sbaglia di grosso, nei suoi occhi si vede che ha paura, ora che sono vicino a lui noto meglio che era ferito alle braccia e ad una gamba con del Thirium che gli usciva dalle ferite e dalla bocca, chissà che cosa avrà passato questo poveretto.


Pov Lilli

Ketie dopo aver rassicurato il deviante con un sorriso si volta verso dime.

<Per favore, non chiamare la polizia> mi chiese con un faccino triste.

Anche il deviate mi guarda negli occhi.

<Per favore... non voglio che mi disattivino... non voglio morire...>

morire...un androide... che ha paura di morire...

La mia programmazione mi diceva di chiamare subito la polizia, sarebbela cosa giusta da fare, ma guardando il deviante qualcosa dentro di me mi diceva che non era giusto.

Nonè giusto...

Softwerinstabile ^

<Dietro a questo palazzo c'è un buco nella ringhiera, penso che sia abbastanza grande per permetterti di passare e scappare> gli dico indicando al deviante il palazzo alla mia destra con la mano.

L'androide mi guarda e mi fa un sorriso.

<Grazie, grazie infinite> con gli occhi luci il deviante andò dietro il palazzo e lo vedemmo scappare via attraverso la ringhiera.

<Brava Lilli, hai fatto la cosa giusta> mi disse la bimba con un enormesorriso in volto.

Ketie^

Annuisco senza dire niente, e prendendo di nuovo Ketie per mano, usciamo dal vicolo e continuavamo a camminare verso la casa di Ketie. Mentre camminavo mi balenarono tante domande per la testa.

Perché ho lasciato scappare un deviante?

Perché non ho chiamato la polizia?

Perché sto andando contro la mia programmazione?

Ma sopratutto...

perché quando ho guardato quel deviante mi sono sentita... strana...

Dopo un po di cammino finalmente arriviamo a casa, apro la porta con le chiavi che avevo preso in precedenza, ed entriamo in casa.

<Allora? Dove la mettiamo questa scatola?> chiedo guardando la piccolascatola che avevo ancora in mano.

<Houn posto molto speciale su dome metterla> mi disse lei con unsorriso facendomi cenno di seguirla.

Senza dire niente la seguo.

Ci dirigiamo verso ad una porta che portava nel retro della casa, Ketie la apre e ci ritroviamo nel giardino.

<Seguimi, andiamo la su> indico un albero dove si trovava una piccolacasetta.

<Una casa sull'albero?> chiedo

<Si, diciamo che è il mio posto speciale> mi rispose mentre saliva lescalette di code, io la seguo.

Arrivatisopra il piccolo portico di legno Ketie apri la porticina e entriamonella casetta, dentro c'erano alcuni disegni di Ketie, in un angoloun set completo di penne, colori e matite colorate, cerano dellepiccole sedie nell'angolo a destra con un piccolo tavolo, io poggiola scatola sopra al tavolino.

<Molto bella questa casetta, lai fatta tu?> chiedo mentre noto che Ketie che si era seduta a terra sulle assi di legno sedendomi anche io.

<Non proprio, l'ho costruita insieme a mia zia Samanta...> mi risponde le, con un po di amarezza nella voce.

<Va tutto bene Ketie?>

<Si si sto bene... è che... ormai sono mesi che non la vedo più...>

Noto un disegno vicino a me dove era rappresentata una donna con occhiviola, capelli marroni lunghi fino alla sedere, sembrava cheindossasse una divisa da detective.

<E' lei tua zia?> chiedo indicando il disegno.

<Si è lei> mi rispose guardando il disegno.

<Mi azia è una detective molto in gamba, riesce a risolvere anche imisteri più impossibili, a volte a collaborato anche con mia madreper risolvere alcuni casi> continua lei.

<Beh, se è cosi sarebbe molto di aiuto per risolvere il caso dei devianti>

<E' vero, ma adesso lei è da qualche parte in Europa per risolvere unmistero che nemmeno i più grandi poliziotti sono riusciti arisolvere, quindi non penso che tornerà a casa tanto presto> mirispose mentre prendeva in mano una piccola chitarra.

E'una piccola chitarra deve vi erano intagliati dei piccoli fiori sulmanico.

<Suoni la chitarra Ketie?>

<Non benissimo ma si, quando mio padre e mia madre erano troppo occupaticon il loro lavori mia zia spendeva molto tempo con me quando avevaalcuni giorni liberi, e mi ha insegnato a suonare la chitarra> mirispose facendo un piccolo sorriso un po' triste.

<Posso sentire qualcosa?> le chiedo con un sorriso, cercando di farlasorridere a sua volta.

Lei mi sorride.

<Certo> si mette con le gambe incrociate e impugna meglio la chitarra.

<Come ho detto prima non sono molto brava, pero voglio farti sentire unacanzone che mi cantava sempre zia Samanta>

Cosi inizio a suonare e a cantare.

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https://youtu.be/Q4nVsSbCCsQ

Ripensa a me

Nondimenticarlo mai

Ricordami

Dovunque tu sarai

Tu sai che devi fare se non sono insieme a te

Ascolta la consone e tu sarai vicino a me

Ricordami

Ora devo andare via

Ripensa a me

Sentendo questa melodia

Uni remocon le note il cuore e le anime

Il tuo amore rimarrà

Sempreper me

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Mentre Ketie cantava e suonava la osservavo, sembrava che mentre suonavaripensava hai bei momenti passati insieme a sua zia, e noto che avevaqualche lacrima a gli occhi mentre cantava le ultime strofe.

Quando fini lei si asciuga le lacrime con i polsi.

<Scusa, mi sono lasciata un po' trasportare dalla musica> mi disse unsorriso.

<E' molto bella Ketie, non me ne intendo di musica, ma si capisce subitoche lei tiene molto a te> faccio un sorriso.

<Già... non sai quanto...> sorride un po'

Ketie^

<Ma vediamo tu come te la cavi> mi disse poi porgendomi la chitarra.

<Non lo so.... non sono programmata per questo...>

<La musica non è un qualcosa che si può programmare> mi fa prenderela piccola chitarra in mano <è qualcosa che viene e si sente dalcuore, tu provaci> conclude quadrandomi con un sorriso.

Abbasso lo sguardo e osservo per un attimo la chitarra.

qualcosa che viene e si sente dal cuore?

Guardo Ketie negli occhi

<Prova a chiudere gli occhi, pensare a un qualcosa che ti fa sentirequalcosa dentro di te, e poi la musica viene da se> mi disse quasiintuendo la mia confusione per la situazione.

Chiudogli occhio.

Sentoil mio LED lampeggiare di giallo.

Per qualche strano motivo ripenso a quel deviante incontrato qualcheminuto prima e hai devianti in generale, e senza rendermene controinizio a suonare.

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https://youtu.be/xzZW7-WcujY

I guess I'll have to face

Thatin this awful place

I shouldn't show a trace of doubt

But pulled against the grain

If eel a little pain

That I would rather do without

I'drather be,

Free-ee-ee,free-ee-ee, free

I'drather be,

Free-ee-ee,free-ee-ee, free

Free-ee-ee,free-ee-ee, free

From here

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Softwerinstabile ^

Quando riapro gli occhi noto Ketie che aveva uno sguardo sorpreso.

<Uhm.. ho... fatto qualcosa che non... dovevo?> chiedo confusaappoggiando la chitarra a terra.

<No no no, è solo che.... non mi aspettavo una cosa del genere...> mirispose rassicurandomi.

<Ma... come ti è venuta in mente questa canzone?> mi chiede un po'confusa anche lei.

<Io non... non lo so... per qualche motivo... ho pensato a quel devianteche abbiamo incontrato prima e... le mie mani si sono mosse dasole...> rispondo guardando in basso osservandomi le mani.

Poi guardo di nuovo Ketie.

<Pensiche... anche io stia diventando... un Deviante?> chiedo con untono un po'.... spaventato per la situazione.

Io, spaventata...? ma cosa mi succede...

Ketie mi prende le mani e mi guarda ne gli occhi.

<Anche se fosse cosi, so che tu non faresti del male a nessuno, so che idevianti si ribellano hai loro padroni certo, ma se loro limaltrattano, gli androidi sono costretti a difendersi... e fare dellescelte sbagliate... ma so che tu non lo faresti mai ne contro di me,o contro la mia famiglia, anche perché tu sei troppo buona, e poi avolte i devianti posso essere più umani degli stessi uomini> misorride

Softwerinstabile ^

sorrido un po' anche io a mia volta. Ci fu qualche attimo di silenzio, chepoi venne interrotto da un forte tuono provenire dall'esterno,guardiamo fori da una piccola finestrella dietro di me.

Vediamo che ha iniziato a piovere.

<Meglio entrare in casa a desso, o ti prenderai un malanno> dico guardandoKetie.

Lei annuisce, cosi scendiamo dalla casetta sull'albero e torniamo dentrocasa un po' bagnate.

<Ci mancava solo questa in questa giornata> sussurra Ketie mentrecerca di togliersi dell'acqua dai capelli e dalla maglietta.

<Sarà meglio che vai a cambiarti adesso>

Lei annuisce di nuovo e si dirige verso il piano di sopra.


Pov Fire

Dopo aver lavorato ad un sacco di progetti che aveva lasciato in sospeso mi dirigo verso la caffetteria per prendermi un buon caffè eri posarmi un po' dopo il duro lavoro.

Mentre azionavo la macchina da caffè seno un voce familiare quanto irritante.

<Ah, il caro vecchio professor Fire, è da un po' che non ci vediamo>

Migiro, come avevo previsto era Rocco, capelli marrone chiaro con unpiccolo pizzetto su mento, occhi violacei, camice bianco con sottouna camicia rossa, pantaloni blu e scarpe nere, era un mio collegacerto, ma non lo sopportavo.

Troppo eccentrico e irritante per i miei gusti.

Senza dire niente lo guardo con una smorfia irritata e mi volte verso la macchina da caffè.

<Ma come non mi saluti nemmeno?>

<Sparisci Rocco non voglio niente avere a che fare con te> gli dico con voce infastidita.

<Pensi che ti sarei venuto a cercare di mia iniziativa se non fosse una questione importante> mi rispose con un tono irritato.

Prendo il bicchiere con il caffè a pena fatto e, un po' stranito, mi giroverso di lui.

<Che cosa vuoi>

<Il capo ci vuole fra due minuti nel suo ufficio, dice che ci vuole parla per una questione importante> mi rispose mentre era appoggiatoalla porta con le braccia incrociate.

<Bene> dico con voce un po' scocciata bevendo il mio caffè.

Vedo Rocco andare vi sbuffando.

Che cosa vuole adesso il capo, e poi perché ha chiamato anche Rocco, ce qualcosa in questa situazione che non mi piace per niente.

Dopo due minuti mi dirigo verso la porta dell'ufficio del mio capo.

Busso alla porta.

<Avanti>

Senza esitare apro la porta, vedo il capo seduto alla sua scrivania con Rocco davanti a lui che era già arrivati li.

Con un po' di disgusto mi avvicino e mi metto vicino a lui.

<Che cosa succede capo?> chiedo non capendo il motivo di quel colloquio.

<Allora, sapete già che la CyberLife sta avendo un po' di problemi con il fatto dei devianti e tutto il resto. E penso si la soluzione mandarea casa via alcuni degli scienziati che si occupano della costruzionedegli Androidi> Poi il capo guarda verso di me. <Mi dispiace Fire, ma tu sei uno di questi>

<Cosa!?!>

<Mi di spiace Fire ma il capo a deciso, ma non preoccuparti prenderò io il tuo posto> mi disse Rocco con un ghigno malefico.

<Con tutto il rispetto signore, non può licenziarmi, lo sa che costruire gli androidi è la mia vita> dico quadrando il capo cercando un modo per fargli cambiare idea.

<Midispiace Fire, ma ormai o deciso, ma come ha detto il signor Rocco prendera lui il tuo incarico nel costruire gli androidi, e poi è l'unico modo per evitare che accadano altri disastri>

Mi risponde lui alzandosi dalla sedia e mettendosi davanti a noi.

<Ma questo non è giusto!> ribatto un po' alterato.

<Lo sai che la vita non è sempre giusta caro ex collega> mi rispondeRocco mentre mi mette un braccio intorno al mio collo.

Senza dire niente spingo via Rocco e esco dalla stanza sbattendo forte laporta.

Vaffanculo Rocco, Vaffanculo il capo, Vaffanculo tutto.

Penso mentre prendo tutte le mie cose dalla mia scrivania e dirigendomiverso l'uscita.

Non può licenziare la gente solo perché la sua stupida azienda non sa sopportare questo genere di cose.

Apro la portiera della mia auto, metto dentro tutte le mie cose la mettoin metto e inizio a partire andandomene il più velocemente possibileda quella stupida azienda del cazzo.

In quel momento inizio a piovere, bene ci mancava solo questa in questa giornata di merda.

Perché tra tante persone doveva proprio sceglie quel coglione di Rocco, lui non sa un cavolo di come si costruiscono gli androidi.

Probabilmente avrà convinto il capo dicendogli qualche cazzata e farmi licenziare, non c'è altra spiegazione.

Mentre guido non mi accorgo di un pedone che stava attraversando la strada, per evitare di investirla cerco di fare un inversione a u, ma facendoquesto mi schianto con la ringhiera che separava la strada da unostrapiombo profondo di due metri.

Cerco di fare retro marcia per non cadere di sotto, ma le rote dietro scivolavano sull'asfalto bagnato e le ruote davanti erano già sospese nel vuoto.

Dopo qualche tentativo la mia macchina inizio a scivolare verso il basso e inizia a rotolare su se stessa fino a che non raggiunge il fondodello strapiombo, mi ritrovo con un braccio rotto, sangue che miscende giù dalla fronte e con le gambe incastrare sotto il sedileche si era spostato in avanti bloccandomi.

Cerco di liberarmi ma non ci riesco, sento puzza di fumo, dietro dietro lamacchina si era formato un incendio, andai nel panico, con un bracciorotto e le gambe incastrare non potevo fare niente.


Pov Lilli

Quando Ketie si cambio i vestiti gli asciugo i capelli con un asciugamano preso dal bagno, mentre guardavo la TV arrivo una notizia dell'ultimaora.

<Una macchina ha sbandato a causa dell'asfalto bagnato ed ha sfondato una recensioni finendo in fondo ad un dirupo, la polizia è già sulposto, hanno appena chiamato un ambulanza per soccorrere il poveretto, ma se non fanno in tempo ad arrivare non penso che sipossa salvare>

La telecamera inquadra una macchina che iniziava ad andare in fiamme.

<Ma quella è la macchina di papa!!!> dice Ketie spaventata riconoscendo il veicolo.

<Non possiamo restare qui a guardare dobbiamo andare ad aiutarlo> scende dal divano e esce di casa.

<Ferma Ketie!> urlo cercando di stargli dietro.

Dopo qualche minuto ci ritroviamo nel luogo dell'incidente dove erano un sacco di poliziotti che stavano allontanando i curiosi.

<Lasciami Hank, devo salvarlo!>

Sento la voce di Laura urlare mentre un uomo la teneva per un braccio.

<E'un suicido Laura, ti farai ammazzare!> sbotto l'uomo cercando di tenerla ferma.

Noto Ketie avvicinarsi a loro a la seguo.

<Mamma!>

<Ketie!>

<Mamma non possiamo lasciarlo li>

Quandomi avvicino noto che dei vigili del fuoco stavano cercando dispegnere le fiamme in modo da salvare l'uomo, ma le fiamme erano troppo alte.

Un RK800 prende Ketie per un braccio che stava cercando di ragiungeresuo padre.

<Fermati non puoi andare la> gli disse serio.

<Ma non possiamo lasciarlo morire cosi!> disse Ketie ormai tra lelacrime.

Senza pensare corro verso la macchina in fiamme mentre sento le urla di Laura e Ketie che mi dicevano di fermarmi.

Quando fui vicino alla macchina la scansionai.

Tempoprima dell'esplosione: 0:02:00

Se non faccio subito qualcosa Fire morirà per l'esplosione della macchina, prima di poter fare qualcosa sento qualcuno prendermi per un braccio, mi giro e noto lo stesso androide di prima che mi aveva raggiunto.

<Non puoi stare qui, devi tornare indietro> mi disse.

<Se non facciamo subito qualcosa la macchina esploderà fra due minuti> gli rispondo staccandomi dalla sua presa e mi dirigo verso il postodi guida, vedo Fire che era privo di sensi ma ancora vivo, cercai di aprirà la portiera la era bloccata.

Miguardo in torno per cercare qualcosa per sbloccare la portiera.

Tempo prima dell'esplosione: 0:01:10

Trovo li vicino un bastone abbastanza robusto, senza pensarci lo prendo loi nfilo nella portiera del veicolo e cerco di aprirla, ma era bloccata troppo bene e da solo non riuscivo a sbloccarla, poi l'RK800 mi aiutoa spingere il bastone e insieme riusciamo ad aprire la porta mostrando a noi Fire senza sensi e messo su un lato.

<Ha un braccio rotto e le gambe incastrare nel veicolo, dobbiamo subito tirarlo fuori da li> mi disse l'androide che aveva scansionato Fire.

Annuisco e insieme cerchiamo di liberare l'uomo dalla vettura.

Tempoprima dell'esplosione: 0:00:5

Riusciamoa disincastrare Fire e tiralo fuori dalla macchina, più veloci chepotevamo iniziamo a corre via con dietro di nuovo l'auto che esplosecon un forte botto facendosi cadere a terra.


Angolo autrice

ecco il quinto capitolo, perchi è ansiaso vi dico che stanno tutti bene tranquilli, scoprirete poi nel prossimo capitolo ^W^

e se vi chiedete come sono fatti i nuovi personaggi ecco i miei disegni su di loro

questo è il deviante che anno incontrato Lilli e Ketie

chi sa di chi si tratta <u< (per chi conosce MCSM -Minecraft Story Mode - sapra di sicuro chi è)

la zia di Ketie

e infine Rocco


e che dire, la nostra Lilli ha inziato ad avere i primi sintomi della devinza, chissa come andra avanti la questione.

spero che questo capitolo vi sia piaciuto e ci vediamo nel prossimo

ciao ciao ^W^

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