XXI
Lord Beith era appena tornato dal suo viaggio di lavoro e se ne andava per i corridoi della fra de villa con aria fin troppo beata.
Il suo nuovo acquisto era bellissimo, quasi come il precedente.
Di certo Mikail era di una bellezza da mozzare il fiato -o il Cazzo- ma Amari, così si chiamava, er molto più particolare: i capelli cenere in tinta con gli occhi grigi spiccavano sulla liscia pelle mulatta; Il fisico snello e alto con un accenno di muscolatura sulla parte alta del busto faceva presagire che sarebbe un uomo dalle fattezze che meglio appartenevano a quel sesso messe in risalto per piacere ad entrambi i sessi.
Mikail era una macchiolina bianca e tenera in confronto a lui e, quando se lo ritrovó davanti, fu messo in soggezione. E se il Lordo avesse voluto sostituirlo? Avrebbe deluso la sua famiglia non poteva permetterselo.
Non degnò il nuovo arrivato di un saluto e corse fuori dalla stanza in cerca del suo Alpha.
Lo trovo appartato a parlare con Arzayelea, quasi sussuravano, e quando lui gli arrivò alle spalle saltandogli adosso e stringendogli le mani forti attorno al busto, questo sussultò.
Guardo con sguardo intenerito il suo piccolo con la faccia schiacciata contro il suo dorso
<< Amore... ora sto lavorando>> disse lui in tono più dolce possibile per fargli capire che doveva andarsene.
Mikail sfoderò i suoi migliori occhi da cucciolo << Mi aiuti, solo un secondo, solo un consiglio>>
Per quanto Maxwell amasse quegl'occhi dolci, in quel momento aveva proprio da fare. Era da giorni che dormiva poco per organizzare tutto, era stanco ed irritato; l'unica cosa che poteva farlo cedere era la vista del suo letto.
<< Mika sto lavorando, non poss...>>
Ma il piccolo non desistette: << Ti prego >>
Il maggiore socchiuse gli occhi, gli stava salendo un gran mal di testa.
<< Mika >>
<< ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego >>
<< Mikael >>
<< ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti pr->>
<< No, basta! mi sembra di averti dedicato tutto il mio tempo in quest'ultimo mese, o no? Sto-Lavorando, cos'è che non capisci. Il tuo lavoro è solo fare il carino, ma il mio consiste in altro, qualcosa che la tua mente piccola e vuota nemmeno si sforza di capire. Ora potresti lasciarmi lavorare senza la tua vocina acuta che m'infastidisce?!>>
Gli occhi dolci di Mika divennero lucidi, ma si sforzo di non piangere, annuì piano con la testa girandosi di spalle, non voleva farsi vedere affranto.
Vago per il castello finchè non vide Lord Beith e, come suo solito e come il cricetino pigro che aveva in testa gli suggerì, agì d'istinto, saltò addosso al Lord abbracciandolo. Questo si chinò su quell'ammasso di zucchero mettendogli le mani sulle guance e chiedendogli che avesse.
<< Mio Lord, io-ecco mi annoio...molto - gli strinse poi le braccia dietro al collo e avvicinò i loro nasi- non è che vorrebbe giocare con me?>>
Beith parve più che sorpreso ma molto incuriosito, tirò su Mika di peso portandolo nella sua stanza poco lontana.
Il piccolo si accomodò sul letto e si tortutò le mani, era nervoso, molto nervoso.
<< Allora cosa vuoi fare Mika-Mika?>> il sorriso perverso sul volto dell'uomo non lo aiuto per niente a sciogliere i nervi.
Ingoiò la saliva e con tutto il coraggio che aveva gli disse: << Giocare, come so che piace a te>>
Il maggiore gli saltò addosso mordendo il collo pallido e passando velocemente le mani su quell'esile corpo, voleva tutto e subito.
<< Sapevo saresti stato il mio miglior acquisto >>
E nonostante tutta l'ansia per ciò che stava per fare e la paura di ciò che avrebbe pensato Max, fu rincuorato da quelle parole, non avrebbe deluso la sua famiglia fallendo come al solito.
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