XVI
Era prima mattina e Maxwell, dopo aver detto alla servitù di lasciargli un abbondante colazione per due e di non disturbarlo, si mise a leggere un libro, "Orlando Furioso" del 1500, ancora steso affianco al, non ancora suo, piccolo.
Era immerso nella lettura quando una testolina dorata apparve nella sua visuale guardando con curiosità il libro.
"Buongiorno" disse il maggiore cingendogli la vita per avvicinarlo e strofinare il suo naso contro la candida guancia. Il minore si girò ridendo leggermente e schioccò un innocente bacio sul lato della bocca.
"Buongiorno Alpha" dicendo quelle parole arrossì teneramente ma sempre con il sorriso sulle labbra.
"Ti piace chiamarmi Alpha, eh piccolo?" si stupiva sempre di quanto fosse coraggioso il suo piccolo per essere un omega. Lo faceva emozionare e attizzare, poi era ancora un po' duro dal giorno prima.
"Tu hai detto che sei il mio Alpha e a me piace chiamarti così davvero davvero tanto" e mentre parlava con una voce di miele si avvicinò facendo sfiorare le loro labbra.
La passione scoppiò improvvisa mentre il moro faceva pressione con la lingua facendo fare una smorfia confusa al più piccolo.
"Apri la bocca. Questo si chiama limonare, impara" si rilanciò sulle sue labbra e poi ad esplorare la bocca gemella che ora assecondava i movimenti, sempre con un po' di impacciataggine (parola esistente). Una mano dell'Alpha passò sulla curva del sedere mentre l'altra, partendo dai capelli, accarezzò tutto il corpo fino all'ombelico. Scese poi con la bocca sullo stesso tragitto della mano passando, per poco visto che erano sensibili dalla sera prima, sui capezzoli già duri, succhiò la pancia bianca. Ora entrambe le mani stavano stringendo i glutei mentre un dito si avvicinò semplicemente ad accarezzare la piccola apertura. Mentre ci giocava, senza mai entrare, sul serio tornò sulle labbra sentendo l'omega gemere su di esse. I soavi suoni che si sentivano per la stanza si acutivano sempre di più fin quando non fece sprofondare mezzo dito all'interno di un Mikail in estasi. Si staccò dal suo viso solo per vedere la sua faccia mentre veniva: le gote arrossate, gli occhi lucidi, i boccioli di rosa al posto delle labbra, molto da pompino, aperte mentre la lingua faceva capolineo tra di esse. L'erezione tra le gambe stava diventando dolorosa, ma ci avrebbe pensato dopo, o meglio, il suo piccolo ci avrebbe pensato dopo.
Mikail si accasciò su di lui con il fiatone. Sentiva qualcosa di duro sotto di lui ma era troppo preso dal suo piacere per accorgersi di cosa fosse. In quella posizione, con la testa poggiata sul petto dell'altro e le gambe ai lati del suo busto, poteva sentire un cuore battere forte e sperava fosse solo pe lui.
Il biondo si ritrovò una fetta di torta davanti al viso che non esitò a mangiare sporcandosi il viso di cioccolato. Mangiò e si riposò ma si impose di non addormentarsi. Si era reso conto di cos'era quella 'durezza' e voleva ricambiare, si vedeva dallo sguardo pece e profondo che il suo Alpha voleva che lo facesse. Era il suo Alpha, voleva che fosse il suo Alpha e gliel'avrebbe dimostrare.
----------------------------------------------------
Continua....
Sono in ritardo ma spero che questo capitolo vi soddisfi e nel prossimo c'è la continuazione.
Grazie per chi ha votato, commentato o letto.
Al prossimo capitolo
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top