XIV

capitolo leggermente noioso ma importante per fare il punto della situazione

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Era ormai passato un anno e Mikail si era abituato alla vita al castello, anche perchè non c'era nessuno che gli facesse realmente del male, non dopo le occhiatacce del futuro re che presagivano morte a chiunque lo toccasse.

Non viveva nemmeno male. Il giorno del suo compleanno aveva avuto la possibilità di andare a trovare la sua famiglia così da rassicurarla; purtoppo era dovuto tornare quasi subito ma era felice. Gli portavano cose buonissime da mangiare anche se Lord Beith si divertiva ad imboccarlo personalmente per divertimento. Anche stare dietro ai capricci del suo Lord era sopportabile, pesante ma sopportabile. Pesante sopprattutto per il modo in cui lo guardava e toccava, no, non aveva smesso, anzi, la cosa era peggiorata. A volte si divertiva a mostrarlo a mo' di trofeo ai suoi ospiti mentre indossava abiti particolari, che lo rendevano una bellezza unica, altre ancora gli faceva fare cose che non sapeva fare, e si divertiva a vederlo fallire. Come già detto sopportabile ma pesante.

Era sorto il sole da qualche ora  e, come ogni mattina, il ragazzino si svegliò con le mani calde del biondo che passavano sul suo petto, si infilavano sotto la tunica da notte ed, essendo girato con la faccia verso il petto dell'uomo, passavano sulle fossette d'apollo (nei maschi si chiamano così) e più in giù sul sedere perfetto. Mikail, non essendoci abituato e essendo molto delicato, reagiva a quei tocchi, il suo corpo reagiva, ma a lui non piacevano, si sentiva umiliato e usato.

Quando invece era Maxwell a sfiorarlo tutto il suo corpo, compresi mente e cuori, ne voleva di più mentre lasciava sfuggire, per goia del principe, suoni tipo fusa. Quando il cugino non c'era l'Alpha leggeva delle storie al piccolo Omega entusiasta. In quegli anni, con il cucciolo, era emerso solo il suo lato dolce, che non credeva di avere, e non ancora quello da dominante per cui lo avrebbe preparato bene, anche se sembrava così perfetto.

Intanto il matrimonio si avvicinava e il futuro re capì che per evitarlo, non peggiorando la situazione del regno dei laghi già critica, doveva riuscire a far sorgere piccole rivolte nel territorio , cosicchè ci fosse stata la necessita di un sovrano a tenere sotto controllo il tutto. E questo sovrano non poteva essere lui, che, come re, avrebbe potuto assentarsi solo per brevi periodi. E inoltre c'era il problema degli accordi, come si faceva a mantenere gli accordi se lui non avrebbe sposato Arzayelea? Grazie a dio aveva un fratello che ambiva a governare. I rispettivi genitori avrebbero fatto sposaro Arzayelea con suo fratello data la situazione, e se non ci avessero pensato gliel'avrebbe porposto lui, e la ragazza sarebbe tornata nel suo territorio dove non sarebbe stato così facile sottometterla.

Il problema era a chi far fare le cose sporche, non aveva molti agganci, non gli erano mai serviti. Le uniche persone importanti erano amici del padre sopprattuto e non sapeva se fidarsi, avrebbero potuto spifferare tutto e ci avrebbero guadagnato.

Si stava immischiando le mani in qualcosa più grande di lui, in fondo era solo un ragazzo. Ma voleva essere felice con il suo omega. Per la prima volta nella sua vita aveva un desiderio reale e voleva avverarlo. Voleva avverare la sua felicità e quella di Mikail.

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Grazie a chi ha letto, commentato o votato.

Al prossimo capitolo.

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