XII
"Darsi piacere da soli è una cosa immorale per un futuro re, lo sai Maxwell"
Il ragazzo non l'ascoltò fin quando non venne copiosamente con l'immagine del suo omega in testa.
"Miss Arzayelea è molto scortese da parte sua entrare nella mia camerata senza bussare" La frase spezzata dagli ansiti era fin troppo seria per la situazione.
"Oh smettila Max, ti ho visto ieri con il nuovo aquisto di Abraxas, cos'è successo?" Chiese la ragazza più curiosa che mai.
"Lo scoperei a sangue, lo voglio, voglio che sia il mio Mate (compagno)" mentre parlava ringhiando si tirava su i pantaloni.
Arzayelea sussultò, non pensava fosse cosí importante per lui, si aspettava fosse solo un capriccio, come quello di Lord Beith, ma la luce nei suoi occhi la fece ricredere.
"Ci stiamo per sposare, lo sai vero? Cosa pensi di fare?! È impossibile!" il tono della principessa dei laghi era leggermente nervoso ma autoritario come doveva essere quello della figlia del capo, o meglio della capa del suo paese.
"Nemmeno tu lo vuoi, lo so. Ma lo accetti cosí - la voce del ragazzo era talmente profonda da far quasi paura- sarai il simbolo della sottomissione delle donne, tu figlia della grande regina neferti, popolo di donne mai sottomesse, vuoi essere il simbolo della resa di esse? Ovvio che no. E io voglio quel cucciolo, sembrerà banale in confronto al tuo problema ma ho avuto l'imprinting, lo capisci?! La mia vita sarà felice solo con lui" finito il discorso i loro occhi dai sentimenti profondi si scrutarono finché la ragazza non prese parola.
"Se hai avuto l'imprinting non puoi lasciartelo scappare, è tuo di principio. Dobbiamo fare qualcosa, e sei mio amico, ti aiuterò" la sua faccia si tramutò poi in una più rilassata " Non pensiamoci ora, stasera c'è una festa per carnevale. E comunque da quant'è che sei diventato cosí logorroico principino?"
"Tsk... Togliti quel sorrissino dalla faccia" il ' principino' in questione si ributtò sul letto dietro di sé e chiuse gli occhi facendo capire alla ragazza che se ne doveva andare.
Dopo un lungo bagno decise di andare a trovare il suo cucciolo, ovviamente con una scusa. Si recò nelle stanze di suo cugino dove fu accolto senza problemi.
La persona che interessava i suoi pensieri appena lo vide arrossí e cercò di farsi vedere il meno possibile, dato che era coperto solo da un asciugamano e l'altro lo stava mangiando con gl'occhi.
Non fece nemmeno in tempo a spostarsi che venne afferrato per il polso dal Lord biondo. "Maxwell cugino, avvicinati a sentire il suo odore. È divino cosí vicino al calore, poi misto con il bagno di rose..." lasciò la frase in sospeso sostituendo il finale con un sorrisetto malizioso che diceva 'che ti fará venire un durello come quello che abbiamo entrambi' o almeno cosi suonava nella mente di Maxwell, già inebriato da quell'odore celestiale.
"E cosa hai intenzione di farne?" la voce del principe non nascondeva la sua rabbia
Il lord rise delicatamente " niente niente, magari ci gioco un po'. Però tengo alla mia vita e mi sembra che tu tenga a lui" il sorriso malefico che aveva stampato in volto non prometteva niente di buono. Qveva un mente qualcosa, Maxwell lo sapeva, suo cugino era un bastardo approfittatore che odiava sporcarsi le mani.
Lo avrebbe usato, avrebbe usato entrambi per i suoi sporchi piani.
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Stavo scrivendo un'altra omegaverse, ambientata però ai giorni nostri, circa. Sono indecisa se pubblicarla o no.
Se vi sta piacendo fatemelo sapere con una stellina o un commento.
Grazie mille a tutti quelli che hanno votato, commentato o letto questa storia.
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