IV

E giorno dopo giorno Mikail andava avanti, sgomitando in mezzo alla folla di persone approfittatrici.
Stava portando un grosso vaso piendo d'acqua verso casa sua. Era evidente dal modo in cui lo trascinava che fosse troppo pesante per l'esserino undicenne che era, ma si sforzava con tutto se stesso per portarlo a destinazione dove il suo fratello malato dormiva.
Arrivato a casa prese un panno e lo bagno nel vaso per poi appoggiarlo sulla fronte di Niall, il fratello.
"Saresti un ottima moglie Mika" la voce impastata di suo fratello quasi lo spaventò.
"Cosa vorresti dire -disse il piccolo in tono leggermente offeso guadagnandosi una risatina dal fratello- Comunque sei malato Niall, dovresti dormire" detto ciò inizio ad accarezzare piano i capelli di Niall mentre se ne stava in ginocchio vicino alla sua spalla.
Quando vide che si fu addormentato si chinò a dargli un leggero bacio e uscì di casa per cercare il suo amico.
Sperava vivamente che non fosse impegnato, ogni volta che lo vedeva era al settimo cielo. Yves era il suo migliore amico, nonché unico. Gli altri bambini lo prendevano in giro dato che sembrava una femmina e per il fatto che, anche se non sapevano bene cosa volesse dire, visto che i loro genitori lo additavano come omega lo facevano anche loro.
Yves era alto e massiccio, più della media e lo difendeva sempre. Diceva che gli faceva piacere la sua compagnia durante le passeggiate al fiume ma in realtà si divertiva ad insegnargli cose nuove come fosse il più dolce dei bambini.
Mentre camminavano Yves gli tese la mano che subito afferrò sentendosi strattonare più vicino all'amico che sussurrò a mo' di ordine "oggi passano dalla città un po' di carovane di nobili. Andiamo a vederle."
Lo seguì in silenzio facendo lo slalom tra la folla e avvicinandosi maggiormente all'amico quando passarono da una zona un po' più malfamata.
Arrivati alla strada principale videro passare carrozze addobbate con ricche sete, trainate da cavalli possenti e con il manto lucido.
Alcune carrozze erano aperte e allora lì potevi osservare il vestiario complesso e le facce di bronzo degli aristocratici.
Mikail pensò fossero davvero belli nonostante la loro arroganza, ma come la mamma gli diceva 'non è importante quello che si vede ma quello che si da'.
Tra tutte le persone che erano sulle carrozze notò un uomo alto e biondo, con un codino che ricadeva basso sulle spalle. Quell'uomo era la bellezza fatta persona, pensò l'omega.
Poi vide passare un altra carrozza aperta dove incrociò lo sguardo con un ragazzo dallo sguardo tanto rabbioso e forte da intimorirlo. Appena i loro occhi si scontrarono l'espressione dell'aristocratico dai capelli neri mutò in una di stupore e ammirazione, le pupille gli si restrinsero e il cuore gli accellerò nel petto.
Restò immobile  svariati minuti anche quando la carrozza aveva sorpassati il ragazzino.
Tutti i presenti familiari si preoccuparono, mantenendo sempre una dura facciata.
"Ho appena avuto l'imprinting"
E il padre sbiancò.

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