Epilogo

La piccola non poteva ancora camminare o parlare ma i suoi espressivi occhi verde-azzurro brillavano di meraviglia. I suoi genitori l'avevano portata a far vedere il mare, piuttosto lontano da casa, ad Antica Corona. Fidella, Gufo e Ruddiger zampettavano qua e là, giocando con la sabbia. La bambina, che era fra le braccia del papà, non vedeva l'ora di potersi unire a loro, non appena sarebbe stata abbastanza grande. Sua madre abbassò lo sguardo verso di lei, sorridendo. -Un giorno, anche tu esplorerai il mare, se ti piace tanto quanto a me.- La piccola accennò un sorriso e spalancò gli occhi. Quell'immensa pozza di acqua sembrava infinita all'orizzonte. Il padre rise tristemente. -Però non è stata una bella esperienza, Cassandra. Io ho dovuto farlo per cercarti ma, per te, andrei anche nei luoghi più pericolosi del mondo.- La madre della bambina tornò a guardare il mare. Il sole stava calando proprio in quel momento, facendo scintillare l'acqua. Forse suo padre era contrario alle avventure in mare ma lei le avrebbe fatte. Quanto tempo doveva passare ancora prima di poterlo fare?

La bambina alzò lo sguardo e fece un verso confuso. Cosa stava fissando suo padre? La mamma stava dicendo di fare un accampamento e fermarsi per la cena ma sembrava che il papà la stesse ignorando. -Varian, perchè punti verso quella collina?- Ma anche gli animali stavano guardando in direzione di una collina, da cui faceva capolino una ragazza zoppa. La bambina strizzò gli occhi e inclinò la testa. Sì, c'era qualcuno che si era fermato sulla collina. Il padre prese la compagna per la mandibola con una mano e le girò il viso. -Vedi tu stessa, Cassie.- Ora anche la madre della piccola fissò la ragazza zoppa e rimase a bocca aperta. -Come può essere? Come fa a essere qui?- La bambina ripeté il verso confuso. Non aveva idea di cosa stesse succedendo. Quella ragazza era forse un nemico? Forse l'avrebbe scoperto tra non molto.

La bambina studiò l'aspetto fisico della nuova arrivata, che sorrideva ai suoi genitori, in particolare alla madre. Era alta, aveva dei vestiti bizzarri e un mantello nero sulle spalle, aveva i capelli castano scuro, un sopracciglio tagliato e gli occhi azzurri. In qualche strano modo, le ricordava zia Rapunzel. -Ma noi ti abbiamo visto morire. La tua ferita alla coscia...- balbettò la madre della piccola, mentre il padre ricambiava il sorriso della ragazza. -Forse è un fantasma.- disse lui. Ma la ragazza scosse la testa. -No, non sono morta. Ho solo una cicatrice in più.- La sua voce era rassicurante, secondo la bambina. La ragazza venne più vicina, sempre zoppicando, mentre Ruddiger, Gufo e Fidella tornarono a farsi gli affari loro. La piccola sentiva di potersi fidare di lei, per cui cercò di attirare la sua attenzione. E ci riuscì. -E questa bambina chi sarebbe?- domandò la ragazza, che si tirò indietro, come se fosse spaventata. La bambina tirò in fuori il petto e aggrottò la fronte, mostrando lo stesso orgoglio da guerriera di sua madre. -Sunflower, lei è Petalo. Su, vieni a conoscerla, non avere paura.- La piccola fece un verso compiaciuto, quando la mamma disse il suo nome. Amava il suo nome. -Se è vero che non sei un fantasma, allora come hai fatto con quella ferita? Eri praticamente morta.- insistette la madre. La ragazza sorrise e Petalo ebbe la sensazione che stesse arrossendo, come succedeva a suo padre certe volte. -Il Guercio mi ha portata subito sulla nave e ha ordinato che venissi curata. Tutti si sono dati da fare ed eccomi qui, anche se zoppico ancora. Sono capitano dello Squalo da un anno ormai. Ora mi rispettano.- spiegò Sunflower. Petalo allungò le braccia verso la nuova arrivata, voleva che la prendesse e la coccolasse. Infatti, il padre porse la sua piccola a Sunflower, che deglutì nervosamente. Petalo fece dei versetti per commuovere la ragazza, che si convinse. La bambina si strinse a Sunflower, abbracciandola, e questa la ricambiò con le lacrime agli occhi. -Sono fiera di te, Cassandra. E anche di te, ragazzo. Questa piccola è il risultato della vostra felicità.- dichiarò la nuova arrivata. La madre di Petalo fece un sorriso furbo. -Abbiamo realizzato i nostri sogni, capitano, e anche tu. Anzi, sei riuscita a cambiare il tuo destino, come ho fatto io.- Sunflower si asciugò una guancia con la spalla e fece una cosa strana ai pantaloni con una mano. Se li abbassò di poco per mostrare qualcosa. Petalo voleva scendere e vedere ma i suoi genitori non glielo permisero. Bastò le loro espressioni per capire. -E' una brutta cicatrice.- disse il padre, facendo una smorfia. La madre, invece, non reagì così male. Era ovvio che fosse abituata. Sunflower si sistemò goffamente i pantaloni, prese Petalo con entrambe le braccia e se la mise di fronte per guardarla negli occhi. -Un giorno, saprai la storia della mia cicatrice sulla coscia.- Petalo gettò le braccia al collo di Sunflower, poi quest'ultima restituì la bambina alla madre.

Petalo iniziò a giocherellare con la pietra viola al collo della madre. -Hai ancora il mantello di Cassie.- disse il padre. Sunflower si grattò il dietro del collo. -Non me ne separo mai. E' tra le mie cose più preziose.- rispose, poi si avvicinò alla madre della piccola. -Tra noi non avrebbe mai funzionato, Cassandra, ma sono contenta che tu abbia trovato la felicità. Questo ha voluto il destino dell'amore.- disse Sunflower. Petalo si resse sulla spalla della mamma e osservò incuriosita cosa stava facendo la nuova arrivata. Quest'ultima prese una mano di entrambi i genitori poi le unì senza dire una parola. Petalo chiuse gli occhi, quando sua madre e suo padre si avvicinarono per scambiarsi un lungo bacio pieno di amore. La bambina aprì un occhio in direzione di Sunflower, che fece un cenno di approvazione. Si vedeva che era felice per i genitori della piccola. -Non avrei mai pensato di rivedervi.- disse Sunflower. Quando il padre di Petalo si separò dalla compagna, mise una mano sulla spalla di Sunflower. -Sarai sempre la benvenuta a casa nostra, se mai un giorno vorrai passarci.- Sunflower parve pensarci su. -La prossima volta verrò volentieri, ora devo andare dai miei uomini. Si chiederanno dove sono finita.- decise, poi si girò per andarsene via. -Dove li hai lasciati?- chiese il padre, incuriosito. -Sono al porto di una città di cui non ricordo più il nome, a fare baldoria. Bevono, mangiano e strillano. Gli ho dato un periodo di pausa, insomma.- spiegò Sunflower, che riprese a zoppicare.

La madre allungò un braccio verso la ragazza, chiedendole di aspettare. Anche Petalo fece dei versetti per far capire che non voleva vedere Sunflower lasciare così presto. A quest'ultima parve mancare il respiro e si voltò. Zoppicando più veloce che poté, Sunflower andò incontro alla madre di Petalo e l'abbracciò forte. -Grazie di tutto, Cassandra.-, -No, grazie a te.- Petalo aspettò che Sunflower sciogliesse l'abbraccio e si avvicinò per farle una carezza sulla guancia. -Le piaci.- disse sua madre. Sunflower poi andò dal padre di Petalo e stavolta fu lei a mettergli una mano sulla spalla. -Sei un bravo ragazzo, Varian. Ma se vengo a sapere che hai tradito Cassandra, sentirai il sapore della mia spada.- Petalo fece una smorfia, esattamente come il papà, il quale disse: -Non succederà mai e poi mai, promesso.- Sunflower tirò un sospiro di sollievo. Subito dopo, zoppicò verso i 3 animali per salutarli e, passato qualche minuto, si diresse verso la collina da cui era venuta. -Il mio dovere da pirata chiama. Addio, ragazzi!- disse lei e lanciò al vento una bandana verde. Petalo la prese al volo e la strinse forte. Sunflower raggiunse lentamente la cima della collina e si girò verso Petalo e la sua famiglia, sorridendo tristemente. Petalo si chiese come mai guardava così spesso sua madre nello stesso modo in cui la guardava suo padre. Forse un giorno avrebbe saputo anche questo. Ma una cosa era sicura. I suoi genitori non si sarebbero mai separati, nemmeno con la morte.       

Nota dell'autrice: buon sabato ^^ naturalmente, come nuovo personaggio, non potevo non inserire la figlia di Cassandra e Varian, Petalo. Qui la bambina ha pochi mesi ma dimostra già molta intelligenza. 

Inoltre, come sorpresa, ho reinserito Sunflower perchè, sapete com'è, essendo il mio alter ego, mica volevo che rimanesse morta 😂😂 Ora sto scrivendo la storia del suo passato, prima che conoscesse Cassandra e forse, dico forse, sarà la prossima storia che pubblicherò.

I ringraziamenti vanno alle mie amiche @FedericaMaino4 e soprattutto a @karla_savv che mi sono state vicine in questo schifoso periodo e hanno sopportato le mie lagne. A voi 2, grazie infinite  💚💙

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