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Varian finì di preparare la tovaglia da picnic sull'erba di montagna. Cassandra sarebbe arrivata da un momento all'altro, portando un po' di acqua. Il ragazzo pensò a quanto fosse stato breve il viaggio di ritorno verso casa. Non erano nemmeno passate 2 settimane da quando Sunflower era stata ferita gravemente ma Cassandra sembrava essersi ripresa dal lutto per l'amica. Forse. Senza dubbio sarebbe stata di nuovo felice di lì a poco, non soltanto per il picnic. Ruddiger posò sulla tovaglia una rosa blu e Varian si sbrigò a nasconderla nel cesto del pranzo, dove c'era anche un anello. -Questa è una sorpresa per lei, non deve vederla subito.- disse lui. Il procione batté la zampa offeso e sgattaiolò su un albero a cercare delle mele. Varian dispose i pasti e si sedette su una roccia a mo di sedia. Arrossì, quando gli venne in mente il perchè aveva voluto organizzare quel picnic. Voleva fare la proposta di matrimonio a Cassandra, proprio come aveva giurato di fare da anni. Il ragazzo appoggiò i gomiti alle ginocchia e sospirò.

-Mi sembri leggermente distratto, ragazzino.- Varian quasi saltò dalla roccia, non rendendosi conto dell'arrivo di Cassandra. Lui drizzò il petto e cercò di sembrare duro ma finì per arrossire violentemente. -Ma quale distratto, mi assicuravo che non ci fossero pericoli, sai com'è.- si giustificò il ragazzo ma Cassandra non ci cascò. Infatti, fece un sorrisetto e scompigliò i capelli del suo amato. -E dove dovrebbero essere i pericoli in alta montagna all'ora di pranzo?- domandò lei. Varian alzò le spalle e prese un panino al prosciutto. -Gli insetti e gli animali...- balbettò lui. Cassandra scosse la testa e iniziò a mangiare un panino ripieno di marmellata. Il suo sguardo cadde su un cesto un po' in disparte e fece per darci un'occhiata ma Varian si schiarì la voce. -Non sbirciare, Cassie. Lì c'è il dessert.- La ragazza inarcò un sopracciglio. -Hai addirittura portato il dessert fin qui? Dico io.- commentò lei. Varian si grattò il dietro del collo e finì il suo panino. -Non volevo farti mancare niente.- Cassandra ruotò gli occhi e si sporcò per sbaglio una parte dei pantaloni con della marmellata. Prontamente, Varian la raggiunse e tolse la macchia con un composto, che aveva creato lui. -Questo mi fa pensare a qualche anno fa.- disse lei. Varian la guardò con aria da superiore ma non riuscì a nascondere il rossore sulle sue guance. Dalla cima dell'albero, Ruddiger ridacchiava.

-Non è arrivato il momento del dessert?- Varian rise nervosamente alla domanda di Cassandra e cercò il cesto alla cieca. Lei glielò passò ma non poté fare a meno di notare che c'era qualcosa lì dentro che luccicava. -Cosa nascondi in realtà?- insistette Cassandra. Varian si arrese e tirò fuori dal cesto la rosa blu e l'anello. Lui, approfittando della distrazione della sua ragazza, chiuse il pugno dove aveva l'anello e se lo nascose dietro la schiena. Cassandra annusò la rosa blu e la mise in una borraccia d'acqua, togliendo il tappo. -E' solo per il momento, poi quando torno a casa la metterò in un vaso.- Varian fece un sorrisetto e gli scappò una risatina. Ora o mai più. -Cassie, c'è un'altra sorpresa per te ma devi darmi la tua mano.- Cassandra sogghignò e allungò il braccio destro, non più color nero bruciato. -Sapevo che c'era di più. Ecco perchè non ti ho ancora ringraziato.- Varian le baciò le dita e le mostrò l'anello. Cassandra rimase a bocca aperta dalla sorpresa. -Sono anni che aspetto questo momento. Rapunzel mi ha incoraggiato e ha detto che ne saresti molto felice. Io vorrei passare con te il resto della mia vita, viaggiando e lavorando insieme. Non sopporterei altri 5 anni da solo.- iniziò Varian. Cassandra gli gettò le braccia al collo, impedendogli di concludere il suo discorso. -Tu vuoi sposarmi, non è vero?- domandò lei. Il ragazzo inspirò il dolce profumo della sua amata e annuì. -Non sono mai stata così felice. Voglio realizzare i miei sogni con te, tra cui diventare madre dei tuoi figli. Non vedo l'ora che arrivi il giorno del nostro matrimonio.- rispose Cassandra tra le lacrime, poi prese il viso di Varian e lo baciò sulle labbra. -Ti amo, Varian.-, -Anch'io immensamente.-

Corona non era più lo splendido regno, ripresosi dalla battaglia contro il demone Zhan Tiri. Ora era un mucchio di macerie, rocce nere e molti abitanti erano intrappolati nell'ambra. Varian cercava disperatamente suo padre e Cassandra, chiamandoli a gran voce. Ruddiger si irrigidì e si pietrificò, assumendo un colorito rosso sangue. Il ragazzo urlò per il suo amico procione e lo prese fra le braccia, poi continuò a perlustrare la città in rovina. -No! No! Non di nuovo!- Varian dovette fare appello a tutte le sue forze per non lasciare cadere Ruddiger e, di conseguenza, fargli male. Vide suo padre incastrato nell'ambra, com'era successo anni prima. Rapunzel era nelle vicinanze e scuoteva la testa disperata. -Mi dispiace, Varian, ma non posso aiutare tuo padre.- Il ragazzo digrignò i denti. -Avevi promesso! L'hai giurato!- Dopo aver posato a terra Ruddiger, Varian si scagliò contro la regina ma in qualche strano modo si ritrovò in un altro luogo.

-Ma cos...- Varian ora era in un bosco ed era calata la notte. Era legato a un palo e non riusciva a mettersi seduto correttamente. Aveva la sensazione di essere stato baciato da una sirena. Davanti a lui, c'era Cassandra ma era diversa. Indossava una strana uniforme nera, il braccio destro era coperto da un guanto blu e gli occhi e i capelli erano di un azzurro brillante. Sul petto c'era una pietra blu. -Wow.- borbottò Varian. All'improvviso, i pensieri su suo padre intrappolato nell'ambra non contavano più niente. Ora la sua mente era occupata solo da Cassandra. -Finalmente ti sei svegliato, dormiglione. Avanti, coraggio, dammi il terzo incantesimo.- disse lei, avvicinandosi al ragazzo con una boccetta vuota. Varian inarcò un sopracciglio confuso. -Il terzo cosa?- Cassandra sventolò la boccetta davanti al viso del ragazzo. -Un momento. Quel siero della verità non dovrebbe essere vuoto!- esclamò lui. Cassandra si inginocchiò e gli rivolse un sorriso malvagio. -Per mia fortuna, tu dormi con la bocca aperta.- Varian urlò e si divincolò per liberarsi ma Cassandra lo tenne fermo per le spalle. Al ragazzo tornò in mente tutto quello che era appena successo a Corona e aggrottò la fronte, pronto ad affrontare colei che amava. -Tu sai dov'è la mia famiglia?- Cassandra alzò le spalle e afferrò Varian per la maglia. -Non lo so e non mi importa. Ora dammi quel terzo incantesimo!- Il ragazzo iniziò a sudare freddo ma non si fece prendere dal panico. -Non te lo dirò mai.- Cassandra sguainò la sua spada da dietro la schiena e tagliò le corde che tenevano legato Varian, poi sollevò il ragazzo da terra. -Fallo subito, altrimenti non rivedrai mai più tuo padre.- Varian chiuse gli occhi e volle urlare ma non uscì nessun suono. Cassandra non era più la ragazza che amava. Varian ebbe la sensazione di essere morso sulle labbra ma durò poco, poiché quando riaprì gli occhi, fu nuovamente altrove.

Il luogo era sempre un bosco ma stavolta era illuminato dalla luce del sole mattutino. Varian era libero e al momento da solo ma non si sentiva tranquillo. Qualcosa non andava. Il ragazzo camminò per un po' lungo il sentiero, fino a quando non udì grida di battaglia. Alcune erano piuttosto familiari. Nonostante quello che era successo poco prima, Varian si precipitò verso i suoni. Il ragazzo si fermò sulla cima di una collinetta e osservò la sua amata combattere contro dei pirati ma, per fortuna, non era da sola. Con lei c'erano Rapunzel e una ragazza che non conosceva. Quest'ultima si voltò verso Varian e scosse tristemente la testa. -Sunflower, non distrarti!- esclamò Cassandra. Varian notò che la sua ragazza aveva gli occhi e i capelli del loro colore naturale e indossava vestiti da viaggio. Niente pietra blu sul petto ma solo la collana che lui le regalò anni prima. Sunflower si mise davanti a Cassandra per proteggerla e fu trafitta da una spada. Varian non aveva il coraggio di reagire, soprattutto quando gli schizzò addosso il sangue della ragazza. La collinetta diventò molliccia sotto i suoi piedi, facendo affondare Varian fino alle ginocchia. Con orrore, il ragazzo si accorse che stava sprofondando in una grossa pozza di sangue. Non poteva muoversi. Non poteva fare niente, a parte guardare Cassandra finire a terra ferita gravemente.

Varian si svegliò, spalancò gli occhi e si sedette sul letto, ansimando e sudando freddo. Si trovava nella camera di Cassandra ed era quasi l'alba. Solo ore prima lui le aveva fatto la proposta in montagna. Ma tutto quel sangue, l'ambra... sembrava così reale. Varian si guardò il proprio corpo senza nessun indumento addosso in cerca di tracce di sangue ma non ne trovò. "Erano solo incubi..." Cassandra, che dormiva nuda di fianco al ragazzo, si svegliò e prese la sua spada, sistemata su un angolo del comodino, e la mise davanti a sé e con l'altro braccio protesse Varian. -Che succede? C'è qualcuno nella stanza?- domandò Cassandra, stringendo i denti. Il ragazzo sospirò e abbassò la testa. -Non c'è nessuno, Cassie. La colpa è mia, che ti ho svegliato.- Cassandra rimise a posto la spada e si voltò verso di lui. -Hai fatto un brutto sogno?- Varian annuì e si grattò il dietro del collo, ritrovandosi la mano ricoperta di sudore freddo. -Ti va di parlarne? Io ho gli incubi quasi tutte le notti.- disse lei. Varian non sapeva se parlare, magari Cassandra avrebbe riso di lui. Il ragazzo scacciò subito quel pensiero, la sua amata non avrebbe mai riso dei suoi incubi. E si fidava ciecamente di Cassandra. Se smetteva di farlo, allora perchè le aveva proposto di sposarlo e successivamente di diventare genitori? Così, lui si fece coraggio e raccontò tutto a Cassandra e, alla fine, si lasciò andare al pianto.

Cassandra lo abbracciò forte e gli accarezzò la schiena. Sapeva bene cosa provava il suo ragazzo e ne capiva il disagio. Avere gli incubi era una delle cose più brutte che potevano capitare, soprattutto nella tranquillità della notte. Lei c'era abituata ma molto probabilmente lui no. Ecco perchè aveva esitato prima di parlare. Essendo piuttosto timido, Varian si vergognava a raccontare i suoi brutti sogni. Ma Cassandra non era il tipo di persona che avrebbe riso. Non di colui di cui si era innamorata. -Ho forse qualcosa che non va? Non è la prima volta che ho sogni così.- disse Varian, che non mollò Cassandra nemmeno per riprendere fiato dai singhiozzi. Lei continuò ad accarezzargli la schiena, andando sempre più in basso. -Te l'ho detto, ragazzo. Anch'io ho incubi, è solo che ho imparato a conviverci. Sarà così pure per te, vedrai.- rispose Cassandra. Varian parve calmarsi ma non volle lasciare la sua ragazza. -A volte ho come la sensazione di avere ancora le mani sporche del sangue di Sunflower.- confessò lui. Cassandra chiuse gli occhi per un attimo, pensando all'amica morta, poi prese Varian per le spalle. -Imparerai a convivere anche con questo. Potrebbe non essere l'ultima volta che vedi qualcuno venire ucciso a sangue freddo. Ma la vita continua anche dopo queste esperienze.- disse lei, mentre le guizzava il ricordo di Sunflower in agonia. Varian sospirò e alzò lo sguardo verso gli occhi di Cassandra. -Prometti che mi aiuterai a superare questo trauma.- la pregò lui. La ragazza gli asciugò le lacrime col pollice e accennò un sorriso. -Lo faremo insieme.- dichiarò Cassandra, poi si chinò a baciare le labbra inumidite di lacrime di Varian, che spalancò gli occhi e arrossì. Quando lei lo lasciò, lui le accarezzò il viso e scese verso il collo e le spalle. -Non voglio dormire ora. Amami, Cassie.- disse Varian. Cassandra sogghignò e lo pizzicò sul mento. -Oh, ti sei fatto venire gli incubi per voler fare l'amore con me?- scherzò lei ma senza sembrare derisoria nei confronti di lui. Tuttavia, lo accontentò subito, dato che aveva voglia.

Nota dell'autrice: buon venerdì, ragazzi ^^ mi sembra che sia passata un'eternità dalla pubblicazione del capitolo 7, non chiedetemi perchè lo penso 😂😂

Questo è il terzultimo capitolo, ciò significa che la prossima settimana finirò di pubblicare la storia. Non ho nient'altro da dire, a parte i soliti saluti. A lunedì, se tutto va bene ^^

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