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Passò qualche giorno e Cassandra, dalla montagna, arrivò fino al mare. Non avrebbe mai pensato di avere nostalgia di un posto del genere. Il fresco venticello le scompigliava i capelli ed era inebriata dal profumo del mare. Ripensò al periodo in cui era stata sull'isola abitata da delle foglie, che veneravano Pascal come un re. -Dovrei venirci più spesso, magari ci porto anche Varian.- borbottò la ragazza, mentre accarezzava distrattamente Gufo. Fidella, poco lontano, si godeva lo spettacolo delle onde. Gufo volò qua e là per cercare eventuali intrusi ma Cassandra era sicura che i pericoli fossero ben lontani. Come poteva un luogo così bello e pacifico nascondere pericoli? Cassandra strinse forte il pugno e scosse la testa. Si stava ammorbidendo troppo. Se abbassava la guardia, poteva succederle qualcosa. La ragazza si sdraiò pigramente sul suo mantello, steso sulla sabbia a mo di asciugamano, e tirò fuori la collana di Varian. Il sole faceva brillare la pietra viola al centro, come le stesse facendo l'occhiolino, e Cassandra se la portò sulle labbra. -Presto ti raggiungerò, Varian.- Già immaginava di essere fra le braccia di quel ragazzo ma i suoi pensieri vennero interrotti dal richiamo di Gufo. -Qualcosa non va.-
Una nave dalle vele un po' sciupate si stava avvicinando verso la spiaggia. Cassandra sentiva chiaramente delle urla e alcune imprecazioni piuttosto volgari ma non ci furono colpi di cannone. Ad ogni modo, non rappresentava niente di buono. Fidella si agitava, impennandosi, mentre Gufo volava verso la foresta dietro la spiaggia. Cassandra digrignò i denti e si preparò ad andarsene, radunando i suoi averi e mettendoli nei sacchi e nelle borse. Se quelle persone sulla nave fossero dei pirati, sarebbero stati guai grossi. La ragazza si nascose la collana sotto i vestiti e salì in groppa a Fidella, che sembrò essersi un po' calmata. -Non voglio fuggire come una codarda ma temo di essere di inferiorità numerica. Se ci sbrighiamo a seminarli, potremo stare tranquilli per il resto del viaggio.- Subito dopo, Cassandra fischiò e Gufo arrivò, appollaiandosi sulla spalla della ragazza. Quest'ultima spronò il suo destriero al galoppo, inoltrandosi nel bosco. Quella gentaglia non si sarebbe nemmeno accorta della sua presenza sulla spiaggia.
Per la notte, Cassandra era convinta di essere abbastanza lontana dalla spiaggia. Nessun pirata degno di questo nome si sarebbe allontanato nei boschi, lasciando incustodito il vascello. La ragazza dormì sonni inquieti per qualche ora, fino a quando un fruscio alle spalle la svegliò. Si tenne una mano sul fodero, dove aveva la spada, mentre i suoi animali si agitavano. -Chi c'è? Mostrami il tuo volto!- urlò Cassandra, sguainando la propria arma. All'improvviso, un uomo di mezz'età emerse da dietro gli alberi. Era vestito con abiti leggeri e logori, come se l'umidità li avesse sciupati, indossava dei vecchi sandali e un cappello nero piegato da una parte. Ma questo non era niente in confronto all'aspetto fisico dell'uomo. Aveva gli occhi neri, che scintillavano crudeli, una folta barba grigia e pochi capelli. Era decisamente un pirata. Cassandra non si lasciò intimorire dal nuovo arrivato, aveva già affrontato dei brutti musi. -Io sono il capitan Shadow, bella. Tu invece chi saresti? Non hai l'aria di essere un pirata ma hai fegato. Normalmente, la gente scappa in mia presenza.- disse l'uomo. Cassandra si trattenne dallo sbuffare. -Perchè ti interessa sapere chi sono? Saranno affari miei.- rispose lei. Capitan Shadow sguainò la sua sciabola e la puntò verso la ragazza, che prontamente parò. Dietro di lei, Fidella e Gufo erano trattenuti da 4 uomini simili al capitano, sicuramente altri pirati. -Ti ho osservato dalla spiaggia, giovane. Sei una che non abbassa mai la guardia. Affrontami a duello, poi deciderò cosa fare di te.- disse il capitano. Cassandra sogghignò. Era da tempo che non combatteva con qualcuno e le stava iniziando a mancare. Fidella sbuffò per la rassegnazione, mentre Gufo voltava la testa altrove, come se non volesse guardare.
Cassandra e Capitan Shadow iniziarono a duellare e, per un po', era come se fossero a uno stallo. Entrambi erano ugualmente bravi con la spada. -Sto cominciando a stufarmi, bella. Se uno dei 2 non vince, nessuno ci guadagnerebbe. Cerca di fare meglio.- disse il capitano. Cassandra fece una finta ma il capitano riuscì a disarmarla, poi le diede un calcio, facendola finire lunga distesa sul terreno. La ragazza digrignò i denti e raccolse della terra, gettandola al volto del capitano. Quest'ultimo sputò terra e puntò la spada contro la gola di Cassandra, che alzò lo sguardo. -Unisciti alla mia ciurma. Abbiamo bisogno di gente forte come te.- disse lui, abbassando la propria arma. I suoi seguaci si guardarono, come se il capitano avesse avuto una pessima idea, mentre Fidella e Gufo scuotevano la testa. Cassandra pensò a casa sua, a Varian e a Rapunzel. "Sei tu il mio destino, Varian." -Spiacente, capitano, ma rifiuto l'offerta. Ho una casa e una famiglia, che mi aspettano.- dichiarò lei. Il capitano e i suoi sottoposti scoppiarono a ridere. -Oh, che cosa dolce. Una casa e una famiglia.- disse uno dei pirati, che diede una gomitata al compagno, piegato in 2 dalle risate. -Ti credevo più dura di così, bella. Non vuoi girare per il mondo? Esplorare le lontane terre del nord? Nuove avventure?- disse il capitano con voce seduttiva. Cassandra deglutì nervosamente e si mise in piedi. -Rimango ferma sulla mia decisione.- dichiarò lei. Il capitano scosse la testa e finse di sospirare. -Allora non hai alcun problema a morire.- Cassandra vide la sua spada all'ultimo secondo ma il capitano si mise davanti. -So che hai al collo una pietra preziosa. La sua luce non è sfuggita al mio cannocchiale e arricchirà il mio tesoro.- Come se fosse una cosa istintiva, la ragazza si portò la mano dove aveva la collana, sotto i vestiti. -Se provi a toccarla, ti ammazzo.- sibilò lei. I pirati risero di nuovo. -Oh, allora ci tieni a quell'oggetto.- Il capitano schernì così Cassandra, che fece per balzargli addosso, ma cadde bruscamente a terra con una freccetta piantata nel dietro del collo.
Capitan Shadow guardò i suoi scagnozzi. Uno di loro aveva in bocca una cerbottana. Fidella e Gufo si precipitarono da Cassandra, cercando invano di rianimarla. -Artigliere Albatros, perchè l'hai fatto?- domandò il capitano. L'artigliere era un uomo giovane, sui 30 anni, e il suo sguardo severo si intenerì per un momento. -Potrebbe esserci utile lo stesso. Se non vuole collaborare, sarà nostra prigioniera e la useremo come ricatto. O magari come sacrificio.- disse l'artigliere. I compagni annuirono. Il capitano mugugnò, poi sorrise in modo crudele. -Mi sembra un'ottima idea. Per una volta.- disse. Il capitano allontanò in malo modo Fidella e Gufo e prese la collana di Cassandra, mettendosela in tasca. Subito dopo, i pirati presero sia gli animali che Cassandra e si diressero verso la nave, ancorata vicino alla spiaggia. L'unica cosa di Cassandra che non fu portata via fu la sua spada.
Nota dell'autrice: buon weekend ^^ ora sì che iniziano i guai per Cassandra, sono stata poco poco crudele (come sempre 😜).
Il disegno doveva essere per una storia precedente ma, dato che non lo avevo pubblicato prima e non avevo idea su cosa mettere come copertina, ho preferito metterlo per questo capitolo.
Mercoledì primo settembre, se tutto va bene, posterò il terzo capitolo. Ci si legge presto ^^
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