Il ragazzo incappucciato pt. 2

Capitolo II

"Avanti, prendi questo pugnale e ammazzane qualcuna"

A quelle parole Sak rabbrividì.
La sua mente era pervasa da strani pensieri. Si chiese solo una cosa:

"IO... DOVREI UCCIDERE?"

Non capendo, Nectune si voltò precipitandosi dal ragazzo tremante:"Hei Sak, che diavolo fai? Sbrigati o ci faranno fuori!"

Con degli occhi vuoti come un cielo senza nuvole, il giovane tremando, non diede segni di luciditá, e svenne.
"Ma che... non ci credo... è davvero svenuto... ah, lasciamo perdere, ci penserò io a v-"
Le guardie ricominciarono subito ad attaccare senza sosta.
Nectune schivò tutti i colpi senza sforzarsi troppo, dicendo a bassa voce:"tsk... si vede che il Regno vale ben poco..." e subito afferrò il pugnale caduto a Sak.

"Dato che lui non deve usarlo... lo farò io..."

Chiuse gli occhi. Le guardie si fermarono, e la terra cominciò a tremare leggermente.

"Pugnale dell'abisso... pronto all'utilizzo"

Tutte le guardie reali rimasero per un piccolo attimo ad osservare qullo strano rito, e una, prese a balbettare confusamente:"A-Aaarrenditi!"

In un silenzio tombale, la risposta fu:
"Tsk... e tu mi hai scambiato... per uno che si arrende?"

Nectune scattò come un fulmine, ed eliminò una dozzina di guardie in un misero istante.
La massa spaventata per l'accaduto fuggì.
Mercanti, civili, animali, le stesse guardie fuggirono.
"S-SCAPPIAMO! QUELLO È UN MOSTRO!"

"Schifosi vermi..." disse, mentre ripose il pugnale in un batter d'occhio
"Hei tu, ragazzo... Sak... svegliati... HEI, TI VUOI ALZARE!"
Nervosamente gli tirò un calcio, che però lo fece solo raggomitolare su se stesso, con una mano sul cuore.

Una breve folata interruppe quell'inestimabile silenzio.

Nectune lo guardò per pochi istanti con la testa verso il basso, e poi gli si affiancò, sedendosi vicino a lui.

"Riposiamoci..." disse chiudendo gli occhi e appoggiandosi al muro.
L'unico rumore presente, era il lieve pianto di Sak.

Nectune disse a bassa voce:"Mi infastidiscono le persone che si lamentano, quindi sta'zitto"

Sak rispose:"Chi sei? Cosa vuoi da me?"

Nectune:"È una lunga storia... preferirei parlartene in un altro momento... ora non sopporteresti il peso..."

Sak si strinse ancora di più su di se, e pianse di rabbia, bisbigliando:"Perchè...? Perchè... sempre io?

Nectune:"Facciamo che... per ora andiamo al Quartier Generale..."
Si abbassò per alzarlo, ottenendo poco.
Mantenendo la calma, gli disse:"Perfavore, evita di farmi perdere del tempo..."

Sak pronunciò quelle rassegnate parole:

"Uccidimi... ti prego"

E mentre Nectune lo osservava in silenzio, continuò a piangere lentamente.

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