Capitolo 28
Il viaggio è cominciato!
Siamo tutti dentro il camper diretti verso la zona di New York, io e Mary siamo sul retro mentre Vector guida e sul sedile accanto c'è Mark.
La parte interna è collegata con la zona guida.
Da quando siamo partiti io e Mary siamo state in silenzio senza neanche parlarci per cinque minuti, sistemiamo tutto l'interno del camper e in me che non si dica finiamo in poco tempo, ogni tanto noto che Mary mi guarda con la coda dell'occhio, aveva un'aria molto preoccupata, sinceramente non so di cosa si preoccupa.
Mark e Vector , invece, stanno seguendo il mio consiglio, da quando siamo partiti, 1/2 orette fà, chiaccerano senza mai fermarsi, e la cosa è divertente perche cambiano discorso in una frazione di tempo cosi minima che non se ne rendono neanche conto, io e Mary è come se non esistessimo.
-Allora....com'è stato uscire per la prima volta dal quartiere dei potenziati?- mi chiede Mary ad un tratto, la guardo per un paio di secondi stupita della domanda, solitamente Mary è sempre la seconda a parlare non è mai la prima a rompere il ghiaccio,
-Meglio di quanto immaginassi, non è stato cosi male come ci dicevano nel quartiere- rispondo voltandomi,
-E invece per voi com'è stato?- chiedo,
-Non male, in effetti è molto meglio del vero che dalle immagini che si vedono nei libri...- mi risponde lei con aria sarcastica,
-Questo è poco ma sicuro- rispondo,
-hahahaha-
-hahahaha-
Io e Mary iniziamo a ridere, è la prima volta che ridiamo insieme dopo quella sera.
-A ma allora parlate...- esclama Vector voltandosi leggermente verso di noi,
-Risparmiami il fiato...- rispondo io sorridendo,
-Sentite che ne dite di andare a Washington? A New York ci siamo già stati,e io ci vivo oltretutto, potremo andare a vedere la Casa Bianca!- propone Mark,
-Non è una cattiva idea- risponde Mary,
-Si certo e magari ci facciamo ospitare dal presidente Obama!- risponde Vector,
-Come sei sarcastico- rispondo io,
-Lo prenderò come un complimento- ribatte lui,
-Okay non iniziamo a litigare- esclama Mark,
-Tranquillo, è normale, sono sempre stati cosi, non ci fare caso, andranno avanti cosi per un po- gli risponde Mary,
-Rilassatevi, sono abbastanza matura da non perdermi in cose come queste- rispondo,
-Concordo, e comunque sia, dobbiamo comunque dirigerci verso New York- risponde Vector,
-Esatto! E appena ci troveremo all'incrocio che si trova qualche chilometro prima di New York, invece di andare a diritto gireremo verso Washington- dice Mary con la cartina in mano,
-Perfetto, quindi non ci sono problemi- rispondo io.
Siano in viaggio da tre ore e io mi sto già annoiando,
-Hey gente un po di musica? Altrimenti qui si muore, letteralmente...- dico io,
-Non è una cattiva idea, vediamo cosa danno alla radio- risponde Mary allungandosi verso la radio, appena Mary preme il pulsante della radio, essa inizia a emettere degli strani rumori e non si sente praticamente nulla,
-La radio non va!- risponde Mary con aria triste,
-Possiamo cercare di aggiustarla...- risponde Mark,
-Ottimo, siamo apposto allora- rispondo,
-Ma c'è un problema..-
-Quale?-
-Non so come si faccia- mi risponde Mark,
-Uff! Allora spostati e fai provare a me- rispondo infastidita, mi metto la mano in tasca e da essa estraggo un cacciavite,
-Hai un cacciavite nella tasca?- mi chiede Vector,
-Cosa?- non me ne sono neanche resa conto, come ha fatto un cacciavite a finire nella mia tasca?
Ci guardiamo tutti increduli, non capisco, il cacciavite è di qualche centimetro più grande della mia tasca, come ha fatto ad entrarci senza esporsi all'esterno?
-Che ci crediate o no, ma io non ne ho la più pallida idea, se vi racconto come ho ottenuto il cambio di abiti e il mantello dopo che quella sera sono fuggita ci spaventate...- rispondo,
-Okay...lasciamo stare adesso voglio un po di musica in questo mortorio- esclama Mary, io annuisco e smonto la radio, il problema è facile da individuare, i cavi sono tutti messi alla rinfusa i cavi non sono collegati come dovrebbero e molti sono o intrecciati o staccati.
Inizio a lavorare e in poco tempo ricollego tutti i cavi e li rimetto al loro posto,
-È il momento della verità!- esclamo io,
-Incrociano le dita!- risponde Vector, accendo la radio e come per magia finzina alla perfezione,
-Meno male, hai davero delle mani d'oro- mi dice Mary,
-Bé grazie in effetti..!- la radio va e adesso posso tornare al mio posto.
Arriviamo nei pressi di New York, appena svtiamo la curva per dirigerci a Washington la radio si interrompe, al posto della musica c'è una voce di un giornalista per le notizie dell'ultima ora,
-Cari ascoltatori, ci informiamo che nella strada diretta a New York è stata chiusa per un incidente, due macchine si nono tamponate, preghiamo i gentili viaggiatori di proseguire per la strada che porta a Washington e riprendere la strada diretta a New York che si trova va più avanti.-
-Meno male che siamo già qui, altrimenti ci saremo dovuti subire una lunga fila- dice Mark,
-Già- rispondo,
-Adesso possiamo ad altre notizie!-
Da li in poi si iniziano a sentire nuovi scoop televisivi, il telegiornale è pieno zeppo di nuove notizie,
-Prima di concludere passiamo ad un ultimo argomento, una ragazza recentemente si è presentata al nostro studio di registrazione per dichiarare un annuncio, qui accanto a me c'è la nostra signorina che per sfortuna non ci ha voluto dire il suo nome, pergo a lei- dice il giornalista concludendo, vorrei tanto sapere chi è questa persona,
-ti ringrazio, vorrei fare un appello a tutta la popolazione americana-
No
-In questo momento sono alla ricerca di una persona, quella persona è importante per me-
No
-Sono disposta a ricompensare bene chiunque latrovi e me la porti-
NO
-Quella persona è....- non faccio finire la trasmissione che lancio uno di quei coltellini neri sulla radio centrando la in pieno, in quel attimo Vector si istinto preme con violenza il freno.
Ci fermiamo e scendiamo tutti con il fiatone,
-LILY MA DICO SEI IMPAZZITA? CI HAI FATTO PRENDERE UN COLPO, PER POCO NON MORIVO DI INFARTO!- esclama Mary arrabbiata e spaventata,
-Ha ragione ma che ti è saltato in testa? E soprattutto da dove l'hai tirato fuori quel...coso...- mi dice Vector, io scendo lentamente con gli occhi spalancati, appena scendo dal camper le mie gambe cedono e cado a terra fremente, mi guardo le mani, non capisco, poi alzo la testa verso di loro, li guardo , sono spaventatissimi, io più di loro, non so cosa mi stia succedendo,
-i...io...non...non lo so-
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Spazio all'autore:
Allora gentaglia, per fortuna sono riuscita a postare la storia prima di domenica, allora vi dico subito che il coltellino nero che c'è nel testo non so assolutamente come si chiamano, so solo che sono armi da lancio giapponese, se qualcuno di voi sa come si chiamano ci prego ditemelo, lo potete vedere meglio nell'immagine sopra 😅😅😅😅
Vi ringrazio per la pazienza e mo raccomando....🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟
😆😆😆😆😆😆😆😆
Lo so sono stupida ma capitemi la mia stupidaggine non ha limiti quindi....abbiate pazienza❤❤❤❤
Con affetto
Vostra
Black-Mist-96
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