Capitolo 26

Io e Mark ci dirigiamo verso la mia stanza, mentre oltrepassiamo la reception io mi giro d mi rigiro in continuazione per assicurarmi che Cerise se ne sia andata, poi la vedo mentre sta parlando con un addetto proprio davanti a noi, afferro Mark per la maglia e lo trascino dietro una colonna e gli tappo la bocca, proprio in quel preciso istante Cerise si volta e, per fortuna, non ci vede.

Mi scorgo leggermente e Cerise si sta allontanando,

-Uff...che fortuna!- dico sospirando, poi noto Mark che mi guarda un po confuso,

-Poi ti spiego, andiamo!-

Ci precipitiamo all'ascensore e con uno scatto premo il tasto dell'ultimo piano.

-Hey si può sapere che ti è preso? Stavo quasi per cadare!- esclama Mark appena le porte dell'ascensore si chiudono,

-A scusa se volevo evitare di essere vista da mia sorella!- rispondo abbastanza innervosita.

Poi minuti dopo arriviamo all'ultimo piano, estraggo le chiavi della stanza, apro ed entriamo con fretta e furia, appena anche Mark è entrato chiudo velocemente la porta a chiave.

-Allora, tornando al discorso di prima, chi sarebbero le due persone che mi dicevi?- mi chiede Mark sedendosi su una sedia, io non gli rispondo, mi tolgo il mantello e lo poso sul letto, vado in bagno e mi sistemo i capelli,

-Allora?- chiede Mark, certo che quel ragazzo è davvero insistente....

Esco dal bagno con un asciugamano in mano, lo guardo per qualche secondo e poi sospiro,

-Che impazienza- rispondo avvicinandomi alle vetrate che portano al balcone esterno,

-Come sarebbe a dire scusa? Abbiamo corso fin qui ed adesso vuoi prendertela comoda?- mi chiede,

-Non me la sto prendendo comoda tutt'altro, non credere che sara cosi facile svignarsela senza che nessuno se ne accorga, per me non ci sono problemi, ma per quanto riguarda te, ci sono molti più problemi di quanto tu non possa immaginare- rispondo posando l'asciugamano sulla scrivania,

-E quali sarebbero questi problemi?- mi chiede, ovviamente non pensa....

-Allora tanto per iniziare sei il figlio di uno degli uomini più importanti degli stati uniti, il quale gestisce una delle più grandi aziende giornalistiche, secondo, se sapesse che sei fuggito senza dire nulla penserà che sei stato rapito o roba del genere e la notizia si spargerebbe in tutta l'America in meno di 24 ore, terzo, dato che nello stesso momento che sei scomparso te sarò scomparsa anche io sicuramente tuo ladre penserà che sono stata io a rapirti quindi non solo sarai mostrato in tutte le TV dell'intera America, ma ci sarò anche io e questo potrebbe essere un problema dato che Cerise mi sta cercando, scommetto che non ci hai pensato.... Dico bene?- concludo guardandoli leggermente, ma dico leggermente, male, lui mi guarda e non apre bocca,

-Prenderò il tuo silenzio come un si.-

Cala il silenzio per qualche secondo, nessuno dei due apre bocca, Mark è chiaramente molto turbato e inizia a demoralizzarsi,

-Fossi in te, andrei a parlarne con tuo padre- dico voltandomi verso la finestra,

-Ma sei impazzita, manderebbe sicuramente qualche suo scagnozzo a tenermi d'occhio!- risponde Mark un po confuso,

-È vero ma è l'unica alternativa che abbiamo- rispondo voltandomi verso di lui.

Mark sembra molto agitato...poi si alza,

-E va bene, andrò a parlarci, prima però devi dirmi chi sono quelle persone che hai accennato prima- mi dice Mark,

-Okay, va bene-

-E devi venire anche tu a parlare con mio pardre-

-No scordatelo è tuo padre e ci ragioni tu-

-Ti prego se vado io da solo non mi darà mai il consenso, se vieni tu invece puoi spiegarglielo meglio e non farlo preoccupare!- esclama Mark guardandomi,

-Uff....e va bene-

-Okay perfetto, allora chi sono queste persone?-

Passa una buona mezz'ora, spiego ogni dettaglio su Mary e Vector, Mark sembra molto interessato e stupito.

Ci alziamo, io prendo il mantello e lo svuotò,

-Allora è tutto chiaro?- chiedo mentre chiudo il bottone del mantello,

-Si certo!- mi risponde lui,

-Mi raccomando, sei nuovo quindi meno li fai arrabbiare e meglio è, possono essere pericolosi se presi nel verso sbagliato- dico prendendo LD ultime cose che rimangono,

-Okay nessun problema- mi risponde,

-Okay adesso non ci rimane che avere il consenzo si Jeson, poi nel caso acconsentisse vai in camera tua e prendi il minimo indispensabile, solo e solo le cose che possono essere untili, ma ti avverto le possibilità che tuo padre acconsenta una cosa del genere sono una su un milione, perciò....-

-Perciò?-

-Perciò se non dovesse acconsentire tu resterai qui, e io me ne vado, non posso rimanere in un posto troppo al lungo, mi dispiace- detto ciò usciamo dalla stanza e Mark ha un aria molto amareggiata, un po mi dispiace se devo essere sincera....

-Avanti, fatti coraggio, non sara certo una persona più grande di te a fermarti- dico a Mark per cercare di tranquillizzarlo,

-Lily, ti farei notare che è mio padre- mi risponde lui,

-Lo so- Mark mi guarda della serie "ma che stai dicendo?"....va be.

Arriviamo davanti alla stanza di Jeson, busso, apro leggermente e con uno spintone faccio entrare Mark poi chiudo e io sto fuori, so che in questo momento mi starai odiando, ma non mi interessa.

Passa un quarto d'ora e io sono sempre fuori seduta a terra ad aspettare.

Dopo un'altra manciata di minuti la porta si apre.

Mark esce seguito dal padre.

Guardo Mark, non capisco se ha dette si o no....

Jeson mi guarda,

-Mi assicuri che non succederà nulla a mio figlio?- mi chiede,

- Bé, immagino di si- rispondo un po dubbiosa,

-Dammi la tua parola, che a Mark non succederà assolutamente nulla- mi risponde questo con tono, io alzo una mano,

-Le do la mia parola che non succederà nulla a suo figlio! Okay?- dico io un po sbuffando,

-Allora potete andare- conclude Jeson guardando il figlio e mettendogli un a mano sulla spalla.

In quel momento vedevo gli occhi di Mark brillare letteralmente dalla felicità.

-Okay allora è deciso, coraggio vai a prendere le tue cose e andiamo- dico a Mark mentre indosso la borsa regalatami dalla nonna di Mark,

-Certo!- esclama Mark colmo di felicità,

-Aspettate! Non potete andare in giro senza soldi- dice Jeson, poi si infila una mano nella tasca ed estrae una carta,

-Ecco prendete- Jeson porge la carta a Mark che lo guarda stupito,

-Ma papà questa è la tua Golden card...- risponde Mark,

-Si, è collegata al nostro conto in banca, cosi saprò quanto spendete giorno per giorno- risponde,

-In sostanza è come essere controllati a distanza- dico io intromettendomi,

-In un certo senso si- mi risponde Jeson sorridendo.

Fisso per qualche secondo Jeson,

-E va bene, allora ti ringrazio a nome mio e degli altri due- dico io concludendo.

Jeson saluta e abbraccia Mark, poi mentre entriamo nell'ascensore, Mark e Jeson si salutano con la mano.

Le porte si chiudono.

-Non si torna più indietro, sei ancora in tempo per ripensarci.- dico io ad un tratto, Mark mi guarda ma non fiata,.....è andata.

Usciamo dal grande hotel e ci dirigismo in uno dei posti meno frequentati della città,

-Allora? Dove sono gli altri due?- mi chiede Mark,

-Qui, sono sempre qui, in realtà sono ovunque- rispondo io,

-In che senzo- mi chiede lui,

- Che mi seguono. Ad ogni mio spostamento loro mi seguono, mi tengono d'occhio, non so per quale motivo, ma prima o poi lo scoprirò, QUINDI ADESSO SIETE PREGATI DI SCENDERE E VENIRE QUI, O VOLETE RESTARE ANCORA SU I TETTI COME GATTI? CORAGGIO FATEVI VEDERE!- dopo quelle mie intime parole, Mary e Vector compaiono di fronte a noi.

-Mark, loro sono Mary e Vector- dico io guardandoli, scambiandosi frecciatine con gli occhi.

-Molto piacere- esclama Vector porgendo la mano a Mark,

-Em...piacere mio- risponde lui un po impaurito, percepiscono la sua paura lontano un miglio...

-Allor Lily, pronta a tornare a casa con noi?- mi chiede Mary,

- Ci ho già detto che non ho intenzione di tornare, ficcatevelo bene in testa, non voglio più tornare su questo argomento sono stata chiara?- rispondo infastidita,

-Non sembra che andiate molto d'accordo...- dice Mark intromettendosi,

-Ultimamente ci sono state delle complicazioni- rispondo io,

-Chiamle complicazioni...- dice Vector,

-Sta zitto! Non siamo venuti qui per fare a botte!- esclamo facendo tacere tutti.

-Siamo venuti qui per chiedervi se volevate unirvi a noi, partiamo senza meta per esplorare il mondo- spiego lanciando un'occhiata a Mark,

-Perche dovremmo venire?- mi chiede Mary,

-Perche so che comunque sia mi verrete dietro comunque- rispondo io con un sorrisetto maligno.

Vector e Mary si guardano per un secondo,

-Allora? La vostra risposta?-

-ACCETTIAMO-

SPAZIO ALL'AUTORE:
Cari lettiri, abbiate pazienza se questi capitoli stanno uscendo con cosi tanto tempo l'uno dall'altro, ma sapete con la scuola, il conservatorio un e cavolo e l'altro non ho molto tempo.

Comunque il capitolo è uscito, mi raccomando lasciate una stella e un commento!

Sempre a vostra disposizione,
Vostra
Black-Mist-96

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