Capitolo 23

In pochi minuti torno nella stanza del piedistallo, ora é tutto più chiaro.

Raggiungo la stanza e raccolgo tutti i pezzi di vetro e li riuniscono tutti insieme,

-Che cosa c'è? Ha trovato qualcosa? Perche sta raccogliendo i vetri?- mi chiede Mark affiancato da Seseman, Jeson e Jessy,

-Nei video di sorveglianza i due così detti saccheggiatori, non sono venuti per rubare, ma per lasciare un messaggio- dico, anche se secondo me i due non sono ancora usciti dagli studio, anzi sono sempre qui, mi giro di scatto e dietro di me vedo una figura incappucciata...anzi due...ce spariscono all'istante, va bé me ne occupo dopo.

Appena mi rigiro verso i vetri Mark é d'avanti a me,

-E quale sarebbe questo messaggio?- mi chiede,

-Questo non lo so, ma sicuramente si trova su questi vetri...- dico alzandomi...

Passano circa quasi due ore da quando siamo arrivati agli studio, e io sto iniziando ad innervosirmi,

-Accidenti!- dico,

-Qualcosa non va?- mi chiede Mark avvicinandosi,

-Ovvio, é da due ore che cerco di capire che messaggio hanno lasciato quei due eppure non sono ancora riuscita a capire cosa vogliono...sto iniziando ad innervosirmi!- dico mettendomi una mano nei capelli,

-Okay, em...facciamo così, tu ora vai in unaltry stanza e fai un bel respiro, e quando ti sei calmata torni, okay?- mi dice Mark, io lo guardo,

-Si, okay hai ragione, comunque chiamami se trovate qualcosa- dico dirigendomi in un'altra stanza, appena entro trovo una sedia e mi ci siedo subito, senza neanche pensarci, vicino me c'è una finestra, c'è qualcuno fuori che mi osserva, ma appena mi volto, sparisce, via, non c'è più, sto iniziando seriamente a prepoccuparmi, ho le allucinazioni?

Torno nella sala accanto dove stanno lavorando per risolvere il mistero del messaggio.

Sono tutti impegnati a riordinare i pezzi del vetro che era stato posato sopra il piedistallo,

-Trovato niente?- chiedo,

-Abbiamo riordinato tutti i pezzi e messi al loro posto, a puzzle, ma non c'è assolutamente niente- mi spiega il capo della sicurezza, guardo i vetri, non capisco...

Sono passate ormai ore, e Jeson insiste per andar via.

Usciamo, Jeson si mette il cappotto e scende le scale lentamente,

-Perché non torniamo a piedi?- chiedo avanzando fino ad arrivare al suo fianco,

-...Ottima idea- dice.

Facciamo una lunga camminata lungo il marciapiede passando d'avanti a tutti i negozi che incontriamo.

Arriviamo all' HardRockCaffe di Los Angeles e passiamo almeno una mezzoretta facendo su e giù per gli scaffali, dopo l'HardRockCaffe facciamo una sosta allo Starbucks di Los Angeles, credo di non aver mai mangiato un muffin tanto grossi in vita mia...senza contare la cioccolata calda con tutta quella panna sopra.

E' fantastica Los Angeles ma io non sono riuscita a togliermi dal cervello quella figura incappucciata che ho visto fuori dalla finestra.

Torniamo in hotel e ormai e sera.

Appena torno in camera mo sento come se mi avessero messo un'incudine sulla schiena e non solo ma ance in testa,

-Santo cielo, questo mal di testa mi sta facendo impazzire- dovrò tra me e me, mi piacerebbe tanto provare qualche massaggio che danno qui all'ultimo piano, ma rischierei di farmi scoprire.

Mi guardo un po attorno, mi tolgo il mantello e lo poso sul letto,

-Se non posso farmi fare un massaggio,....- mi dirigo sulla terrazza e apro il rubinetto della vasca,

-Niente meglio di un bagno rilassante- dico sedendomi in attesa che la vasca si riempiesse.

Non faccio altro che pensare e ripensare a tutto quello che é successo in questi pochi giorni, mi sorprende soprattutto il fatto che Cerise non sia ancora venuta a cercarmi, personalmente intendo, gli unico due che ho visto sono stati Vector e Mary.

Ripensandoci mi pento di averli tratti in quel modo, era come se non fossi io a parlare, ma qualcun altro, ho paura che la figura Lily sia solo una maschera per qualcosa di più pericoloso, qualcosa giace dentro di me, ma non saprei, anche se devo ammettere che tutto questo mi sia stranamente famigliare, non nel senso che ho già fatto quello che ho fatto in questi giorni, tutt'altro, mi convinco ogni giorno di più che quello stupido libro che leggevano i miei non sia poi cosi stupido.

La vasca é piena, ma a me stanno sorgendo sempre più dubbi.

Dentro la “mia” borsa (che in realtà me l'ha prestata la nonna di Mark) morendo il libro che ho preso in prestito dalla biblioteca di New York.

Mi immergo nella vasca e nel frattempo esamino tutto il libro, il libro é vecchissimo, le pagiene si leggono a malapena.

Lo apro e inizio a sfogliarlo.

Non ci sono dubbi che mancano  delle pagine.

Il libro é esattamente uguale a quello dei miei, la cosa strana é che a confronto di quello che ho letto io non solo manca roba ma é scritto anche in maniera diversa, era come un diario personale di qualcuno.

Le pagine iniziali sono quasi tali e quali al libro dei miei, ma questo invece ha delle cose in più, quello dei miei finisce con il camuffamento delle due “divinità" se cosi possiamo chiamarle, ma a quanto pare, in questo libro manca una parte centrale, il libro si interrompe  a metà quando viene esiliata la ragazza, ma riprende dopo con l'evasione della ragazza fino ad arrivare a dove arrivano sulla terra.

Sicuramente sono state tolte delle pagine poi che se chiudo il libro si vede un grande buco tra meta pagine e l'altra metà.

Probabilmente le pagine sono state nascoste da qualche parte nel mondo...accidenti ci metterò una vita a trovarle tutte.

Esco dalla vasca, mi asciugo e mi sistemo i capelli.

Torno i camera da letto e mi tuffo letteralmente sul letto.

Ho ancora mille pensieri per la testa, il libro é sicuramente u diario personale, ma non so di chi, e inoltre c'è ancora in sospeso l'accaduto avvenuto agli studio.

Mi alzo di scatto dal letto.

-E se fosse...- scendo dal letto, mi metto il mantello ed esco dalla stanza.

Se non ricordo male in quella stanza dove sono andata a fare una pausa mi é sembrato di aver visto un pezzo di folio in una delle vetrine, forse é una di quelle che sto cercando.

Non mi rimane altro da fare che tornare la...

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