Capitolo 20
Sono nella mia stanza, nella mia LUSSUOSA stanza, é davvero bella.
Non mi sarei mai immaginata che un giorno sarei potuta venire qui, avevo già visto delle immagini di questo hotel su Internet, ma dal vivo é tutt'altra cosa...
Mi quardo a torno e mi siedo sul letto.
Il letto é cosi comodo e soffice ed anche molto caldo, la terrazza é enorme, é rivolta verso la spiaggia, c'è una sacco di persone, l'acqua é limpidissima, il sole splende e... aspetta, perche parlo del sole? Oddio, mi sa che il sole mi ha fatto male.
Non c'è nessuno, sono praticamente da sola, perche tenersi il mantello?
Sto per togliermi il mantello quando sento bussare alla porta,
-Lily sono io, Mark, posso entrare?- é lui e sicuramente c'è anche Jessy,
-Chi c'è con te?- chiedo, nel caso non ci fosse nessuno con lui il mantello me lo tolgo tanto sa già tutto,
-C'è Jessy, perché?- e ti pareva, Jessy sembra la guardia del corpo Mark,
-Si certo, ora vengo ad aprirvi- dico mentre mi sistemo il mantello.
Mi dirigono verso la porta, prendo un bel respiro e apro la porta.
La prima cosa che noto, ovviamente, é Jessy che mi guarda male, tanto per cambiare,
-Prego entrate- dico indicando l'interno della stanza con la mano,
-Wow questa stanza é fantastica!- esclama Mark guardandosi a torno,
-Si niente male- risponde Jessy, ma di vede dallo sguardo che sta diventando verde dall'invidia,
-Allora...come mai qui?- chiedo sedendomi sul letto,
-Così, diciamo che siamo venuti a trovarti, wow questa stanza é favolosa, ha praticamente tutto!- risponde Mark avvicinandosi alle porte a vetro che conducono alla terrazza con la piscina,
-Si in effetti ha un certo fascino- rispondo io alzandomi dal letto e dirigendomi verso le porte a vetro.
Chiacchieriamo per una buona mezz'ora, quando qualcuno bussa alla porta.
Io mi dirigo con passo svelto verso la porta e quando la apro Jeson é d'avanti a me,
-A...em...salve, se cerca Mark e Jessy sono qui- dico sorridendo leggermente,
-Wow, mi hai letto praticamente nel pensiero- mi risponde entrando,
-Allora, la stanza é di tuo gradimento?- mi chiede rivolgendo lo sguardo su di me dopo aver dato una rapida occhiata,
-Certo, non potevo chiedere di meglio- rispondo facendo un piccolo sorrisetto malefico, ormai é diventato praticamente normale fare sorrisetto malefici, mi vengono istintivi,
-Molto bene, Mark, Jessy, Lily, che ne pensate di usuffluire di una delle spiagge dell'hotel?- chiede Jeson sorridendo a me e hai due ragazzi,
-Si che bello! Credevo che non ce o avrebbe mai chiesto! Vado a mettere il costume!- esclama Jessy uscendo dalla stanza correndo,
-Buona idea padre- afferma Mark dirigendosi anche lui alla porta mentre il padre lo segue.
Io resto ferma immobile dove mi trovo, non ho alcuna intensione di andare al mare...
-Hey Lily tu non vieni?- mi chiede Mark prima di chiudere la porta, ma invece di uscire e chiudere, rientra e chiude la porta,
-Io passo- rispondo togliendomi con uno scatto il mantello,
-Sicura di non voler venire?- mi chiede mettendomi una mano sulla spalla,
-Anche se volessi non potrei- rispondo togliendo la sua mano dalla mia spalla,
-Okay, allora come vuoi. Cos'hai intenzione di fare da sola?- mi chiede alzando le spalle per poi riabbassarle subito,
-Qui ci sono tante cose da provare, se l'hai notato a questo piano c'è praticamente di tutto, mi incentrò qualcosa- rispondo guardando fuori dalle finestre e puntando con gli occhi la piscina,
-Okay, come vuoi- mi risponde Mark dirigendosi verso a porta e uscendo.
Ora sono praticamente da sola, e se devo dirla tutta so già cosa fare, non passa meno di cinque minuti che sono già in piscina, l'acqua é tiepida al punto giusto ed é fornita anche di idromassaggio, é il paradiso.
Dalla terrazza in cui é situata la piscina si riesce a vedere dall'alto benissimo la spiaggia in cui si sono diretti Mark, Jessy e Jeson.
Li osservo per una buona mezz'ora, sono tutti felici.
L'espressione che ha Jeson in questo momento é quella di un padre orgoglioso del proprio figlio, quanto vorrei che i miei genitori avessero fatto lo stesso con me, ma purtroppo, non credo di essere la persona che ho creduto di essere in questi ultimi 17 anni.
Mi sdraio sulla vasca con l'idromassaggio acceso.
Passa un'ora e io non riesco a rilassarmi affatto, troppi pensieri vagano per la mia mente, quelle piccole visioni che ho avuto, mi sembra di averle vissute sul serio...ma non ricordo praticamente niente si tutto ciò, adesso so solo quel poco che ho visto.
Ripordo lo sguardo fuori e vedo che Jeson e gli altri sono sente sulla spiaggia, si divertono come matti, quanto vorrei andarci anche io...
Dopo pochi minuti sento bussare alla porta ma nessuna voce arriva da dietro la porta.
Sento di nuovo bussare, la cosa inizia un po ad insospettirmi.
Esci dalla vasca, mi rivesto e mi dorico verso la porta, nel mentre sono intenta a raggiungere la porta sento bussare per una terza volta,
-Insomma ma che volete! Basta bussare cosi tanto, ora arrivo- prendo il manico della porta ed apro,
-Insomma cosa...- non faccio a tempo a finire la frase che mi interrompo...hey ...alla porta non c'è nessuno, e allora chi ha bussato?
-Se questo é uno scherzo vi avverto che non é divertente!- dico guardandomi attorno.
Nessuno, non c'è nessuno? E allora chi é quel malato mentale che ha bissato?
Richiuso la porta ma non faccio a tempo a voltarmi che sentì nuovamente bussare, apro la porta con uno scatto e questa volta c'è un bigliettino per terra, in biglietto contiene una freccia che indica le scale anti-incendio.
Prendo il mantello, lo indosso, chiudo la porta a chiave, infilò la chiave in tasca e mi dirigono verso le scale anti-incendio.
Mentre scendo le scale, trovo un bigliettino ad ogni piano, tutti do essi mi indicano di scendere, dieci piani, dieci biglietti.
Arrivo al piano terra e un altro biglietto mi indica di andare in un posto buio dell'hotel.
Arrivo nel retro dell'edificio e davanti a me una porta e a terra...un altro biglietto.
Apro la porta e dentro e tutto buio, per fortuna ci vedo stranamente bene al buio...
La stanza é grande e all'interno ci sono un sacco di cose, é come un grande magazzino di scarico.
-Non capisco, perche aerei dovuta venire qui?- chiedo praticamente a me stessa,
-Ci ritroviamo- sento una voce alle mie spalle, ci sono due figure d'avanti a me,
-NO-
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