Capitolo 1

Mi sveglio di scatto urlando con le coperte bagnate di sudore,un'altro incubo,è ormai da più di un anno che ogni notte mi sveglio per gli incubi,guardo la mia sveglia che avevo messo sul comodino accanto al mio letto,le 5.30,

-Wow!-

E' l'unica parola che riesco a pronunciare,incredibile,dormivo rarissime volte,non ne potevo più!

Mi alzo,era inutile stare a letto se non riuscivo a chiudere occhio,mi dirigo verso lo specchio che ho in camera mia,situata proprio in cima della villa dei miei,resto ferma a guardarmi per almeno due minuti,mi faccio paura da sola.

Mentre mi fisso allo specchio penso alla mia scuola,situata nel posto più sperduto del mondo,poiche è una scuola per ragazzi dotati,"I potenziati" ,cosi ci chiamano,ci è vietato ogni contatto con il mondo esterno poiche le nostre differenze potrebbero dare troppo nell'occhio,e come biasimali,non è bello andare a giro per le città con tutti che ci fissano.

La mia differenza è nota in tutto il quartiere di potenziati e nella scuola,una lunga coda dentellata con all'estremita una lunga lama affilata,...oddio.

Guardo lo specchio un'ultima volta,

-Basta non ne posso più!Mia madere e mio padre dovranno darmi una spiegazione più che valida invece del solito "Un giorno capirai"-

Inizio a vestirmi infilandomi la divisa del collegio,tutti,ragazze e ragazzi,dovevano indissare una camicia bianca,cravatta blu e gonna blu per le ragazze e jeans per i ragazzi,se devo dire la verità questo completo non mi è mai piaciuto.

Scendo in cucina al piano di sotto,apro la dispenza,prendo un grande pacco di biscotti e lo poso sul tavolo dietro di me,poi apro il frigorifero e prendo un succo di frutta che mia madre aveva comprati ieri al supermercato.

Passo una buona mezzora a fare colazione,tanto è sempre presto i miei genitori e mia sorella Cerise non si svegliano prima delle 6.30.

Torno in camera mia e inizio a perparare lo zaino per andare a scuola quando ad un tratto mi si tappano gli occhi,resto un paio di secondi in silenzio quando

-Chi sono?-

-Cerise...-

Cerise è diero di me che ride,è sempre in vena di scherzi,non è mai seria o arrabbiata per qualcosa,ricordo che non si arrabbiò nemmeno quella volta che a 8 anni gli decapitai tute le sue bambole per dispetto,è sempre troppo buona per i miei gusti.

-Lo sai che è uno scherzo di vecchia data?!- le dico voltandomi verso di lei,che si limita a sorridere e ad alzare le spalle.

Io mi rigiro continuando a prepararmi lo zaino,

-Valla a capire- dico dopo che Cerise esce da camera mia.

Torno in cucina al piano di sotto per dare il buongiorno ai miei,ma loro mi guardano con aria seria e allo stesso tempo proccupata,continuano a guardare il calendario e a contare i giorni al mio compleanno.

-Manca una settimana- dice mia madre con tristezza,

io non capisco,dovrebbe essere felice,tra una settimana sono maggiorenne,comipio 18 anni,un pò di allegria

-E con questo?- gli rispondo infastidita -cos'è che non vi va bene?- gli dico fulminandola con gli occhi,

-Tu non puoi capire Lily- mi risponde mio padre,

<<No infatti io non posso capire,non capisco mai!sono sempre stata esclusa da questa famiglia,mi avete sempre nascosto qualsiasi cosa!non ne posso più,avete sempre rivolto tutta l'attanzione a Cerise e a me non avete mai pensato ho sempre dovuto cavarmela da sola!>>rispondo a tono,arrabbiata e molto infastidita.

-Lily chiedi subito scusa a tua sorella lei non centra con la nostra conversazione!- risponde mia madre quardandomi negli occhi.

La fisso per un paio di minuti nei quali scende un silenzio tombale,i miei occhi sono fissi con quelli di mia madre carichi di odio e rabia,

-Mai- risposdo togliendo il mio sguardo dai miei genitori e posandolo su Cerise che mi guaeda inpaurita.

Vado via e mi dirigo verso il bagno,nella nostra casa ci sono in tutto due bagni nei quali all'interno è tutto raddoppiato:due vater,due bidè,due lavandini,ecc... apro il cassetto e inzio a spazzolarmi i capelli e dopo qualche minuto arriva anche Cerise,prende la sua spazzola dal suo cassetto,e inizia a spazzolarsi i suoi linghi capelli bondi,mi da polto fastidio quando si pettina i capelli perchè lo fa con quell'espressione da regina del mondo,è odiosa.

Rimetto la mia spazzola nel cassetto e mi metto al collo la cravatta,mentre me la lego mi cade l'occhio su Cerise che mi guarda con i suoi occhi viola,

-Tu credi di potermi scioglere facendomi quei occhi grandi e sbattendo le ciglia,se credi che io sia come nostra madre e nostro padre ti sbagli di grosso,non riuscirai ad incantarmi- gli dico infastidita

-Io no voglio sciogliere proprio nessuno Lily,voglio solo che tu mi dia delle risposte,io voglio aiutarti.- mi dice con voce dolce e soave,

E' facile per lei dire cosi,è praticamente perfetta,non capisco perché sia nel quartiere dei potenziati,...

-io non voglio il tuo aiuto e non risponderò a nessuna delle tue domande,me la sono sempre cavata da sola e dassola risolverò questo mio problema,non ho bisogmo di te.-

Esco dal bagno e mi dirico verso il salotto dove,dopo colazione,avevo posato il mio zaino,lo prendo ed esco di casa,solitamente aspetto Cerise prima di uscire di casa ma oggi sono molto arrabbiata per averla accanto per tutto il tragitto a pirdi da casa a scuola.

Arrivo d'avanti al cancello del collegio e vedo che appoggiata al muretto accanto al cancello c'è Mary.

Io e Mary siamo sempre andate molto d'accordo,anche lei ha i mio stesso ptoblema familiare ma a confronto mio lei non ne sorelle ne fratelli.

A parte questa piccola differenza,io e Mary abbiamo le stesse passioni e ci piacciono le stesse cose,Mary è leggermente più bassa di me,ha i capelli corti sul marroncino chiaro e gli occhi verdi,al braccio indossa sempre un pracciale che le ha regalato sua nonna quando era molto piccola,

-Quel braccialetto è delizioso- gli dico,

-Me lo dici tutti i giorni- mi risponde lei sorridendo,

-Hey Lily dov'è quello schianto di tua sorella,non è venuta con te questa mattina?-

Mi giro di scatto e vedo Carl,un ragazzo smorfioso che è in classe con me,Mary e Cheerise,insieme a un gruppetto di suoi amici,non è un ragazzo molto svrglio e mi piace prenderlo in giro,mi ci diverto troppo,per lo meno lui un pò di soddisfazione me la da,arrabbiadosi...

-Tranquillo bell'imbusto tra un pò arriva- gli dico rigiradomi verso Mary.

Dopo che Carl e compagnia se ne vanno sento che una mano si posa sulla mia spalla,mi giro,Vector,è un ragazzo alto quanto me con occhi viola scuro e capelli arancioni,il suo carattere è uguale al mio è davvero bello e ha un fisico spaziale,viene sempre a scuola con una giacca di pelle sopra l'uniforme.

Chiaccheriamo per un pò fino a quando le porte del collegio si aprono,sono dei cancelli immensi e allapertura suona una campanella.

Io,Vector e Mary ci guardiamo e non possiamo far altro che entrare.




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