Parte 21- Chiariamoci

La visita inaspettata di Natalie mi ha sconvolto.

Di sicuro non me l'aspettavo di trovarmela davanti al mio portone dopo che c'eravamo salutati al locale.

Non pensavo che provasse dei sentimenti così forti per me, ma non la posso lasciare così, sembra una pazzia, tra poche ore ho il volo. Mi rendo conto della follia, ma non posso lasciarla andare così, è più forte di me. Chiamo un taxi e mi precipito al suo appartamento. Pago il tassista lasciando una lauta mancia, citofono.

"Si chi è?"

"dai Natalie apri, sono io, Antonello"

Un suono stridulo, mi fa capire che ha aperto il portone, prendo l'ascensore, vive al 8° piano e sembra non arrivare mai.

Busso al suo appartamento, mi apre una Natalie in lingerie nera, non lascia molto alla immaginazione

"entra..."biascica ancora le parole, è evidentemente ancora un po' brilla, barcolla e arriva fino al divano, si siede in modo elegante, accavalla la gamba sopra l'altra e scopre un'altro pezzettino di gamba nuda.

<Qui si va sul pesante>

Mi schiarisco la voce e mi siedo al suo fianco, lei posa un braccio sullo schienale del divano, e nell'altra mano ha un bicchierino di whisky,glielo prendo e lo tracanno. Tutta la sicurezza che mi ha portato fin lì, al suo appartamento sta svanendo ho bisogno di un incoraggiamento alcolico per parlarle. Mentre poso il bicchierino sul tavolino difronte a me, lei si sporge verso di me e mi bacia. Io non resisto lei è troppo provocante, le accarezzo la gamba nuda e risalgo fino al tanga, lei allarga le gambe e io metto la mano a coppa sulla sua intimità e la stuzzico. Lei gemme, sempre più forte finche non gode, poi mi tira indietro e si mette a cavalcioni su di me prendendo il mio ormai duro organo che delicatamente entra dentro di lei, io gemmo, lei posa una mano sulla mia bocca e mentre gode e ondeggia coni fianchi mi dice: "shh" nel mio cervello annebbiato dal sesso capisco che lei non vuole che esca dalla mia bocca ancora una volta il nome di Alice, apro gli occhi e vedo che ha la testa indietro e le guance rigate dalle lacrime, veniamo, e tra una gemito e l'altro chiedo: "che hai?"

mentre riprende a respirare "niente"

"dai Natalie, ti ho fatto male?"

"vorrei tanto togliertela dalla testa..."

"Natalie lo vorrei tanto anch'io...ma non avverrà mai!..perdonami perchè t'ho chiamata col suo nome...l'avevo vista in tv pochi minuti prima..."

"no, Antonello va bene così..non ti preoccupare"

Sta donna sa mentire bene, so che no gli va bene, per una volta vorrei che qualcuno fosse sincero con me "dimmi la verità, non sopporto i sotterfugi"

"Antonello che vuoi sentirti dire, che mi piaci parecchio anche, si è vero! Ma provarci non è nelle mie corde! Sono adulta o è si o è no! Il ni non esiste nella mia vita"

"capisco...allora...no! Non voglio illuderti, scusami ancora se ho approfittato della situazione

"non hai approfittato di niente che io non abbia voluto concederti"

"ciao Natalie"

"ci sentiamo per il lavoro Antonello" dice chiudendomi la porta alle mie spalle.

Torno a casa che ormai è quasi l'alba, fra due ore ho il volo. Il tempo di una doccia e mi preparo. Chiamo un taxi pronto per questo viaggio dritto all'inferno.

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