84 - Finalmente noi

Antonello con la dolcezza che lo contraddistingue, non guarda l'orrore che sono diventata. Mi ritrova a terra abbracciata al water, si avvicinino piano piano, si inginocchia e mi accarezza la schiena

"Amore mio, voglio te, voglio nostro figlio non dubitare mai più di questo... so che ti ho spaventato andando via dalla discoteca, tre mesi fa, ma a mio discolpa devo dirti che ero ubriaco... e sono andato via solo per riflettere, ma non ho mai smesso di amarti, tu sei sempre stata la mia persona, incredibilmente mia. Lo so di essere ripetitivo, te lo dico sempre, ma da quando i tuoi meravigliosi occhi blu si sono posati su di me a 5 anni, il mio mondo è stato stravolto. Non voglio lasciarti andare via di nuovo, voglio la mia famiglia, abbiamo sofferto abbastanza, abbiamo attraversato l'inferno, ora voglio il mio pezzo di paradiso, ce lo meritiamo, non credi? Ti amo Alice!"

"Antonello.. sto male." la voce strozzata dal pianto, è l'unica cosa che riesco a dire e continuo riversare sul water.

"Alice fatti vedere, da due giorni che va avanti questa storia..." Fabrizio s'intromette.

"Tu chi sei?" Tuona la gelosia di Antonello

"Io sono un collega della dottoressa Di Pardo, Fabrizio Moro, dottore cardiologo, ma come le dicevo... Stiamo girando in lungo e in largo per la presentazione del libro della dottoressa, da tre mesi che lavoriamo a questo progetto, mai una volta l''ho vista cedere ma da tre giorni che vomita, e si lamenta di mal di pancia, non vuole andare in ospedale perchè dice che è dovuto al nervosismo della presentazione del libro...ma non ne sono sicuro.."

"Ma lei è un dottore, non può fare qualcosa?" S'informa Antonello.

"Senta non è il campo, ma sto parlando con..." Fabrizio risponde un po' irritato

"Antonello Verdi..."

"Quel Antonello? Il suo Antonello?" Lo interrompe Fabrizio sbalordito. Ma io sono stufa di questo balletto di presentazioni e lo stomaco mi si contorce sempre più dalle fitte. Sono preoccupata.

"Aiutatemiiii, Fabrizio si è lui... l'amore della mia vita... ma ora basta... io sto male, portatemi in ospedale..."

"Si scusi dottoressa, ma sono alquanto scioccato, pensavo che fosse un sua frottola, un nome immaginario per dissuadermi dal mio corteggiamento... comunque la porto in una clinica privata di un mio amico qui a Roma, lo chiamo subito"

Nella clinica privata Fabrizio si muove con diligenza per essere subito preso in considerazione e il dottore dopo una spiegazione dettagliata sul mio stato mi porge delle domande.

"Dottoressa Di Pardo è un onore averla qui, gli rivolgerò alcune domande sui sintomi e intanto ci accomodiamo nello studio che la visito"

Il dottore mi fa sdraiare sul lettino e Antonello mi tiene la mano. Il gel sulla pancia è freddo. Ci mette parecchio tempo, e il suo viso è preoccupato, esegue anche una visita transvaginale. L'ansia mi assale. Il dottore mi spiega, guardando il monitor e segnalando i punti in evidenza.

"Dottoressa Di Pardo, come può ben notare si tratta di un fibroma che si sta sfaldando e il suo corpo come ben sa, se ha un corpo estraneo lo smaltisce, perciò lei ha ben pensato di avere le mestruazioni. Se nota abbiamo due sacche, una è il fibroma l'altra è il sacco vitellino, completamente separato dal feto... congratulazioni dottoressa lei è incinta".

Il dottore ci lascia da soli nello studio per lasciarmi il tempo di rivestirmi. Sono sotto shock e comincio a tremare come una foglia, le lacrime mi scendono.

"Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace... mi dispiace Antonello, dovevo essere più responsabile...non lo so...ma non ti preoccupare non ti costringerò a stare con me, non vorrei mai farlo...anzi mo' chiederò al dottore se sono ancora in tempo per...." Si è l'unica soluzione, ora sono sola non c'è Mark ad aiutarmi non posso pretendere che Antonello mi voglia così, si devo pensare a un modo indolore, mentre la mia mente va a mille senza freni mi rivesto quando...

"ALICE!! BASTA! Non continuare questo discorso. Non hai capito niente, di quello che ti ho detto nel bagno? Non scappare da me Alice, non farlo... non darmi questa colpa, non darmi questa possibilità..." Tuona nella stanza.

"Ma.." non sei pronto per una famiglia

"Ma..." come fai ad accettarlo così facilmente? Lui alza il dito per zittirmi.

"NO! Ora parlo io, stavolta mi stai a sentire. Tu sei la mia vita, io ti amo, amo C.J e amo questo bambino che sta crescendo dentro di te, voglio la nostra famiglia... da tre mesi che vivo a Milano, nella stanza blu a casa tua, io e Mark ci siamo accordati e sta andando alla grande, C.J cresce sano e forte, lo seguiamo in tutti i suoi impegni, ho spostato il mio ufficio di Parigi a Milano... quando devo viaggiare, Mark non si tira indietro per aiutarmi con C.J... non ci sono più problemi all'orizzonte Amore, non ci sono più ostacoli che non possiamo superare insieme. Se tu mi vuoi io sono qui, non ti lascio, se mi vuoi ancora io. Sono. Qui! Riesci a capire quello che ti dico, fai un cenno con la testa" Non posso crederci a quanto mi sia persa in questi mesi... Alzo un dito per prendere la parola.

"Si puoi parlare ora" li salto al collo e poso piccoli baci nel suo bel viso.

"Quanto mi sei mancato, mi sei mancato tantissimo, non voglio più vivere senza di te. Ti amo talmente tanto da stare male!" infatti corro in bagno e riverso di nuovo.

"le chiamano nausee mattutine ma questo piccolino o piccolina ancora non distingue il giorno dalla notte" dice.

"sei diventato un esperto in pochi minuti?" dico dal bagno

"ti ricordo che ho dei nipoti, tesoro mio...Aliceeee tiiii amoooo ora e sempreeee!" urla nello studio del dottore.

Il dottore rientra e mi consiglia alcuni giorni, totale e assoluto riposo, e di prenotare una visita con la mio ginecologo

"Siamo già molto avanti con la gravidanza, dalle misure del bambino direi che è stato concepito intorno al...3 dicembre" Oddio il giorno che ci siamo incontrati con Antonello a casa dei nostri genitori, ero talmente felice di vederlo che non ho pensato a stare attenta e nemmeno lui, a quanto pare...

"Destiny" Antonello dice fuori dallo studio

"Cos'hai detto Amore?"

"Destiny, nostra figlia si chiamerà così, ho avuto un'illuminazione di una bambina con i tuoi capelli e i miei occhi e visto che è stato il Destino a farci rincontrare il giorno che l'abbiamo concepita, vorrei chiamarla Destiny...Lo so che è irrazionale, ma sono così sicuro che sarà femmina...." Sono emozionata

"Non piangere tesoro, non volevo turbarti..."

"Amore, tu non ti ricordi come si chiamava mia mamma?"

"La chiamavo sempre Desty, so' che era come la chiamavi tu da bambina perchè non ti riusciva il suo vero nome, ma sinceramente non lo ricordo, mi dispiace"

"Destiny, amore, credo che veramente qualcuno ha mosso i fili della nostra storia soprattutto dal nostro rincontro e voglio pensare che sia stata la mamma, nel bene e nel male tutti questi anni separati, altro non hanno fatto che rinforzare quello che proviamo l'una per l'altra, amore mio... si avremmo una bambina anch'io lo sento forte dentro di me, Destiny è prefetto, grazie!"

"Ora che dovrei fare? Chiedere la mano a tuo padre?" Scoppio a ridere

"E' un po' tardi per quello non credi?"

"Allora ufficialmente ti chiedo di stare con me per sempre stavolta"

"Si amore mio, per sempre"

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