83 - Tre mesi dopo

Sono passati tre mesi, dall'ultima volta che ho visto Antonello, mi manca tantissimo ma devo essere forte e approfittare degli impegni lavorativi per cercare in qualche modo di non soffermarmi a pensare alla nostra storia.

Sono in giro per l'Italia promuovendo il mio libro e parlando delle mie ricerche nelle sedi universitarie. Sono affiancata dal mio ex collega, Fabrizio Moro, che avevo avuto modo di scambiare delle intuizioni intelligenti mentre aspettavo i risultati dello spermiogramma di Mark. Sembra che tutto sia successo una vita fa, eppure non sono passati neppure due anni che tutto il mio mondo si è stravolto.

Con C.J. ci sentiamo spesso via Skype, piccole videochiamate tra un impregno e un altro. Mi sento sempre in colpa verso di lui, ho questi sentimenti contrastanti, da una parte c'è il lavoro che mi tiene lontana, ma dall'altra, irrazionalmente, lo colpevolizzo per essere l'anello di separazione tra me e Antonello, che per assurdo, allo stesso tempo, è l'unico legame che ci terrà uniti per sempre, anche se Antonello, mio malgrado, non farà mai più parte della nostra vita.

Il solo pensiero mi fa venire conati di vomito e atroci mal di pancia, il mio ex collega insiste di farmi visitare ma un dottore mi dirà quello che so già, che sono sintomi dovuti allo stress e mi prescriverà riposo. Non voglio riposarmi, perché altrimenti dovrei soffermarmi a pensare e cadrò in un circolo vizioso che sfocerà nella depressione e non voglio.

"Dottoressa Di Pardo, visto che non vuole farsi visitare e ritiene che questi sintomi sono causati dallo stress, le propongo di andare al cinema dopo il simposio, Siamo a Roma ci sarà un cinema aperto per l'ora che finiremo..."

"Non chiamarmi così... chiamami Alice, perché ci deve essere questo distacco dovuto al titolo?"

"Alice lo sai, devo sentire che c'è in qualche modo una barriera tra di noi..."

Meglio non insistere su questo discorso, non lo voglio riaprire. Non voglio in alcun modo alimentare la sua cotta verso di me, gli ho raccontato a grandi linee la mia storia con Antonello e d'allora non ha più insistito. Spero che l'uscita al cinema non sia una strategia, accetto solo perché ho bisogno di svagare la mente.

Dopo il simposio come avevano programmato andiamo al cinema a vedere una commedia divertente ma con un sottofondo nostalgico. Una coppia di ragazzi in procinto di sposarsi, i loro genitori, da giovani stavano insieme, ma per futili motivi si sono separati e hanno sposato altre persone. La musica mi avvolge e mi rapisce portandomi in altri luoghi, mi commuove questo spezzone: il padre dello sposo è invitato a ballare con la madre della sposa, le scene successive raccontano qualcosa che va aldilà della sala della cerimonia, il tempo per loro non esiste più, la gente intorno a loro non esistono più, si sente quanto amore c'è, nonostante il tempo trascorso separati, nonostante l'età, nonostante tutto e tutti. Loro si guardano come se non ci fosse nessuno nella stanza. E io non posso non pensare al mio raggio di sole. Anche noi come quelli del film ci ritroveremo a 60 anni con altre famiglie alle spalle desiderando solo di stare insieme?

Mi viene da piangere solo al pensiero, lo stomaco mi si contorce e Fabrizio mi guarda con occhi sognanti, cerca di baciarmi ma devo scappare altrimenti li vomiterò addosso. Corro a perdifiato verso i bagni. Chiudendomi dentro, mi accascio sul water, mentre Fabrizio mi raggiunge e batte sulla porta chiusa.

"Dai! Esci, perdonami. Non volevo baciarti, scusami!" Urla

"Vattene! Non è colpa tua, è solo mia!" Per aver accettato l'invito e pensare che fosse una uscita innocente tra colleghi

"Non farmi stare male, ti prego!" Insiste

"Vatteneeee! Devo..." Mandare un messaggio su whatsapp, si ormai che senso ha aspettare oltre.

"Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace. Ti amo tanto. Sto male... non m'importa se... se non vuoi nostro figlio... non m'importa se... se... dovrò trasferirmi a Parigi... oddio Antonello.... Non posso più vivere un minuto senza di te... non voglio arrivare a 60 anni e ritrovarci con altre famiglie alle spalle desiderando solo di stare insieme... non voglio... voglio solo te..."

"Alice ti prego" Continua Fabrizio.

"Vatteneeee devo mandare questo messaggio... no Antonello, non andare via voglio solo te, solo te, ti amo!" Premo invio per mandare il messaggio vocale. Osservo, nonostante le lacrime e i conati di vomito, le spunte blu, ha sentito! Perché non risponde? Rispondi... prego in silenzio. Senza pensarci oltre lo chiamo.

"Antonello sono io... ti amo come non ho mai amato nessuno... mi manchi..." C'è silenzio dall'altra parte, solo il suo respiro.

"Dai Ali apri" Urla ancora Fabrizio, mi sta dando sui nervi.

"Vatteneeee! Scusa, scusa non sto dicendo a te, amore mio resta con me, resta con me per sempre, verrò da te, prendo il primo aereo e sono da te, no resisto più, al diavolo il libro, al diavolo la carriera, voglio solo te... sto così male... oddio Antonello tu non rispondi, tu non rispondi!! E' troppo tardi, vero? È tardi! Con chi stai? Scusa non dovrei neanche chiedertelo ma voglio sapere, se devo mettere la parola Fine... Antonello amore mio dimmi ... Con ...Natalie?... Ludo? Chi?"

La porta viene sfondata

"Solo con te" Lui è qui, qui con me. Antonello l'amore della mia vita.

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