75 - Ossigeno
Sono passati cinque lunghi anni e nonostante tutto leggo nei suoi occhi il suo amore verso di me. Non è cambiato Antonello, il mio raggio di sole, vorrei tanto dirgli la verità e scoprire in lui una persona comprensiva. Le parole di Dora hanno lasciato un segno e ho paura che le mie fantasie saranno distrutte e scoprirò così che Antonello non solo non mi vorrà più rivedere in vita sua ma nemmeno nostro figlio. Per ora voglio godermi minuto per minuto e vivere in questo limbo.
Faccio un respiro profondo e lo invito a entrare in casa. M'informa così che non ha le chiavi, con un sorriso prendo le mie copie dalla tasca. Nulla è cambiato, parliamo disinvolti mentre saliamo abbracciati la scalinata.
"Sei pronto ad attraversare il corridoio del terrore"
"Anche tu non lo sopporti?"
"Si tua madre e mio padre sono ossessionati, sempre a mettere nuove foto...mica mi voglio ricordare in continuazione chi ero, o chi sono ora...?" Soprattutto perché non so più chi sono, davanti a lui ritorno bambina, è così strano averlo davanti...
"Non posso crederci che sei qui in carne e ossa..." dico mentre tocco le sue braccia e il suo viso.
Con un grande sospiro, entriamo in casa, è mattinata inoltrata, il sole entra dalle finestre senza tende, la casa sembra chiusa da parecchi giorni perché c'è un odore a chiuso, fuori fa caldo nonostante sia Dicembre, apriamo le vetrate e facciamo un giro di controllo. Mi piace sentire la sua mano nella mia, mi trasmette sicurezza, lui è qui con me e io ancora non ci credo. Il rumore delle onde si sente amplificato ed è come se fosse un'immagine chiara di come mi sento dentro, in mezzo ad una tempesta di emozioni, travolta, cresce in me la voglia che ho di lui, di sentirlo. Voglio sentirmi libera e senza pensarci mi avvicino di più a lui, lo guardo dritto negli occhi, e vedo solo amore, come spero che lui riesca a vedere la stessa cosa guardandomi.
"A quanto pare siamo soli..." Farfuglio sperando che colga l'invito non incito nelle parole ma esplicito nei fatti. Mi accarezza delicatamente il viso e mi guarda con trasporto e devozione, le lacrime scendono, sul viso del mio angelo biondo e le asciugo con baci, il passo successivo è inevitabile, con tutte e due le mani prendo il suo viso e lo attiro delicatamente a me e lo bacio, sentire le sue labbra accende in me la passione, che per tanti anni era stata assopita, avevo dimenticato compera sentirsi assettate d'amore, le sue mani ripercorrono il mio corpo lasciando una scia rovente al suo passaggio, brucio di passione e lì nel corridoio davanti alla camera da letto dei nostri genitori, siamo presi da una passione cieca.
"E' passato tanto tempo, e io voglio solo te...solo te!" Sussurro
I nostri respiri sono affannosi e la passione è più forte del buonsenso, non pensiamo alle conseguenze, non ci interessa se da un momento all'altro i nostri genitori comparissero alla porta, la paura di essere scoperti è come un afrodisiaco ma lo stare lontani ha fatto solo accrescere quello che sentiamo l'uno per l'altra.
Lui vuole giocare, al gatto col topo, sta andando maledettamente lento.
"Ti prego Antonello..." Mi ritrovo supplichevole.
"..Dammi un secondo...voglio ricordarti così...bella come sempre...in preda alle emozioni, sei unica...sei speciale" Dice mentre continua a lasciarmi una scia di baci fino ad arrivare alla mia bocca.
"Voglio assaporare ogni millimetro dentro di te" Sussurra.
Sto morendo di una dolce agonia, puntello i piedi sulla sua schiena, cerco di spronarlo ad andare più veloce, ma mi tortura con un andamento lento, finché finalmente non prendiamo il ritmo raggiungo l'apice urlando il suo nome ad a occhi chiusi per assaporare meglio questo momento e dopo un po' mi segue.
Sono tornata a respirare, lui è il mio ossigeno.
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