74 Abbracciami

E' passato tanto tempo dall'ultima volta che mi sentivo così in pace con me stessa. Non posso crederci che sono è tra le braccia di Antonello.

Lui sussurra ringraziamenti all'Essere supremo per questo incontro – scontro, mi accoccolo ancora di più nel suo petto e lo stringo forte.

Siamo ancora davanti al portone della casa di mio padre e Stefania, non accenniamo a muoverci, per la prima volta non ci interessa chi ci osserva. Per tanto tempo ci siamo nascosti e da tanto che non ci vediamo che non possiamo fare a meno di sentire il calore che emanano i nostri corpi, un calore familiare.

"Vorrei gridarlo al mondo intero quanto mi sei mancata, quanto io ti ami" Antonello dice con la testa nascosta nei miei capelli.

"Anch'io" Rispondo sospirando.

In lontananza si sentono le onde del mare, travolgenti come i sentimenti che proviamo l'uno per l'altra.

"Tu non ci crederai, in aereo ti ho sognata" Mi confessa commosso.

"Antonello anch'io, da 10 anni che non faccio altro che vederti nei miei sogni" Dico mugolando. Non mi riconosco, sono completamente frastornata. Sento la sua mano che accarezza la mia schiena mentre io appoggio le mie mani ai suoi pettorali, non accenniamo nemmeno ad allontanarci. Lui come me vuole prolungare questo momento unico. Siamo meravigliati dell'incontro e non ci sembra assolutamente vero.

"Stai mantenendo la promessa per caso?" Non so di cosa parla, poco importa, ma nonostante il mio momento di estasi personale, provo a chiedere:

"mmh di cosa parli?" Fuoriesce un mugolio.

"Ieri sera... ho visto.... l'intervista dove hai vinto il premio a New York... e che lo dedicavi a tua mamma... e a un tuo amico a Parigi..."

"Se la vita mi avrebbe permesso di rivederlo, lo avrei stretto tra le mie braccia...? minimo... non ho intenzioni di... farmi sfuggire l'occasione di abbracciarti... prima che tra noi... come sempre...il destino ci metta lo zampino per allontanarci..." Soprattutto quando ti dirò la verità.. non voglio rovinare questo momento voglio godermelo fino in fondo...

"...stiamo così ancora un po' Antonello... ho bisogno di te"

Le lacrime solcano il suo viso, sembra meravigliato e orgoglioso per le mie parole.

Tra singhiozzi dice: "Anch'io ho bisogno di te, più di quanto tu non immagini... sono così orgoglioso dei tuoi traguardi Alice"

"Noo... non parliamo di lavoro..." Mi lamento, non voglio spezzare l'incantesimo. Non voglio far lavorare la mente, già di suo stanca.

"Antonello hai fatto palestra ultimamente? Senti che muscoli, Adone" Cambio velocemente argomento, meglio non far vedere quanto mi senta stanca di lottare. Me lo sono guadagnata questo attimo di paradiso e non ho intenzione di lasciarmelo sfuggire.

"Dai bella addormentata non mi prendere in giro!" Si lamenta.

"Oddio te ne ricordi ancora..." Mi commuove vedere come lui si ricordi i nostri soprannomi, quelli che usavamo quando stavamo insieme da piccoli.

"Come dimenticarlo" Dice sognante e io so già dove andrà a parare.

"Non andare là con i ricordi... so che stai per ricordarti me con le treccine all'asilo... uff Antonello abbiamo perso così tanto tempo... senza sapere che c'era qualcun altro a muovere i fili della nostra storia..." Mi batte così forte il cuore all'improvviso solo al pensiero e lui non chiede spiegazioni, menomale.

Alzo la testa e le nostre labbra sono così vicine, d'impulso afferro il suo viso con entrambi le mani, mi alzo in punta di piedi e bacio i suoi occhi, gli zigomi, gli angoli della bocca, baci piccoli delicati e sussurro mi dispiace. Voglio assaporare ogni secondo di questo incontro finché non avrò il coraggio di dirgli la verità.

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